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 2009  luglio 28 Martedì calendario

HARRY POTTER NON È IL TERRORE DELLE FORESTE


Gentile dottor Mainiero, in una settimana il libro su Harry Potter ha venduto 72 milioni di copie. Immaginiamo quanti altri milioni di copie si venderanno nei prossimi giorni. Domando: quante montagne di alberi verranno abbattuti per stampare un montagna di libri?

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Stando ai calcoli di Greenpeace, sulla Terra per i motivi più disparati ogni due secondi viene distrutta un’area di foresta grande quanto un campo di calcio. Una giornata è fatta da 86.400 secondi: i conti quotidiani non sono molto difficili. In Amazzonia, i fazendeiros (e anche migliaia di piccoli contadini), per entrare in possesso di terra coltivabile, hanno dato fuoco a quasi seicentomila chilometri quadrati di foresta, cioè il 12 per cento dell’intera regione. Per la produzione di energia sono stati allagati territori immensi. La costruzione della sola diga di Tucurui ha fatto sparire 246 mila ettari di vegetazione tropicale. In Tibet, circa settantamila cinesi da anni abbattono indiscriminatamente alberi secolari e interi boschi per ottenere legname pregiato. Secondo Radio Lhasa, in un quarto di secolo, Pechino avrebbe ricavato dal traffico più di 54 miliardi di dollari americani. Contemporaneamente, la superficie boschiva del Tibet è passata da 25 milioni a 13 milioni di ettari. Praticamente dimezzata. In Africa, la foresta equatoriale del Congo, il più grande polmone naturale del Continente, è presa d’assalto dalle multinazionali del legno. In Kenya, la foresta Mau si estendeva per 400.000 ettari. In una ventina d’anni, il 30 per cento degli alberi è stato abbattuto dai coloni per fare spazio ai campi di grano (operazione rivelatasi del tutto inefficace per sfamare la popolazione e oltremodo efficace per alterare l’ecosistema della zona). In Canada, Finlandia e Russia le cose non vanno molto diversamente. Risultato sconfortante e allarmante: l’80 per cento della foresta primaria mondiale è andato perduto o è stato degradato, a volte irrimediabilmente. E lei si preoccupa per il libro su Harry Potter? Delle due l’una, caro Bersellini: o lei ritiene che la lettura (anche quella di un libro su Harry Potter) sia inutile oppure l’antipatia per un libro le gioca brutti scherzi. Propendo per la seconda ipotesi.