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 2009  luglio 28 Martedì calendario

BENVENUTI A EL BORGE, COMUNE ANDALUSO DOVE LA SINISTRA (VERA) GOVERNA DA SEMPRE


Madrid. Non è un luogo immaginario, uscito dalla fervida fantasia, o dalla speranza, di qualche compagno. In Spagna, in Andalusia, profondo meridione ispanico, El Borge è un comune che più a sinistra di così, proprio non si può.
 più a sinistra dello stesso Partito socialista spagnolo, che in questo paesino di 1005 anime a nord est di Malaga, quando si riunisce il consiglio comunale siede all’opposizione. più a sinistra dei repubblicani, delle associazioni di atei, di laici e apostati. più a sinistra dei verdi, dei movimenti omosessuali e dei gruppi antimonarchici. praticamente impossibile tentare di scavalcare a sinistra El Borge, un pugno di case bianche, tutte con il cuore e l’anima rossissimi. Qui impera una sola ideologia che se, potesse, cambierebbe anche la topografia della strada che porta in città che, per una pura fatalità morfologica, gira a destra. Ma per quanto riguarda il nome di strade e piazze si va sul sicuro, perché la rivoluzione è passata per queste calles lasciando l’impronta. Ecco avenida Che Guevara, plaza de la Pasionaria e calle Nelson Mandela. Tutti nomi scelti dal partito ultracomunista di Izquierda Unida (Iu) che praticamente governa da sempre. Gli oppositori sono solo una quindicina, né più né meno. Da anni danno il loro inutile voto al Partido Popular, lo schieramento conservatore che qui è in minoranza assoluta e divide gli spazi con i socialisti, ritenuti troppo di destra. El Borge ha anche un altro primato: si vanta di essere stato il primo comune al mondo ad avere ufficializzato la rottura dei rapporti diplomatici con Israele, sempre che in precedenza ce ne fossero stati. Poi c’è il suo primo cittadino che non si cura se alle ultime elezioni l’Europa ha preso a destra, Spagna compresa. José Antonio Ponce, al suo quarto mandato di sindaco. Nel 2007 è stato rieletto con il 52 per cento dei voti e afferma di poter resistere tanto quanto il suo idolo, Fidel Castro a cui si ispira. Ponce si è dato da fare subito per applicare le leggi progressiste del governo Zapatero, dall’assegno ai bebè al ritiro dei crocefissi da scuole e uffici pubblici. Tutto messo in pratica con particolare rapidità ed entusiasmo, a iniziare dal matrimonio omosessuale. Quando la legge fu approvata nel giugno del 2005, il sindaco Ponce l’aveva già ampliata con l’aggiunta di un assegno di soldi pubblici per la luna di miele dei neosposini.
Ovviamente qui vige il più stretto laicismo o "statolatrismo" come dicono i pochi detrattori: i battesimi sono celebrati senza candele sante né acqua benedetta, ma al suo posto si mesce il vino rosso che poi oltre a fare bene alla salute e alle coscienze, aiuta anche l’economia locale basata sulla viticoltura. Nel 1996 al El Borge qualcuno si è persino preso la briga di indire un referendum contro il neoliberalismo con una gigantografia del Che appesa alla facciata del municipio per la chiamata dei compagni alle urne. E se la izquierda spagnola è in crisi, a El Borge si tiene duro. Alle europee Izquierda Unida ha perso 600 mila voti e due deputati, scendendo dal 9 per cento a un disastroso 5 per cento, quando nel 1994 aveva il 13 per cento. L’arretramento della sinistra iberica si è avvertito in tutto il Paese anche con punte del 50 per cento in meno come nelle Asturie. Le colpe di questa crisi ricadono sui dirigenti che hanno trasformato l’organizzazione in un comitato elettorale, dimenticando ogni riferimento al marxismo e a una politica di classe. Dopo la batosta elettorale, che ha sottratto voti anche ai socialisti, al prossimo congresso di Iu sarà approfondita una linea non più comunista, ma bensì "ecosocialista", senza alcun riferimento alle lotte operaie, agli scioperi generali e alle mobilitazioni contro la guerra. La parola d’ordine ora è "integrare" il rosso e il verde, il violetto e il bianco. Integrare le differenti tradizioni politiche con il rischio di perdere i valori fondamentali della sinistra e assomigliare ai socialisti che firmano leggi di destra. Ci vorrebbero un po’ di idee degli abitanti di El Borge a ridare ossigeno alla izquierda nazionale: loro non hanno nemmeno visto in tv le nozze reali, tra il principe Felipe e Letizia Ortiz. Sembrerà strano ma un misterioso black-out elettrico, quel giorno di cinque anni fa, spense tutti i televisori. Davvero strano.