
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sta in piedi la tesi di Grillo, che l’ha gridata ancora ieri dal palco di Nettuno, che il guaio di Roma sia una montatura dei partiti e dei giornali tutti compattamente suoi nemici?
• Qui le domande le faccio io. Sta in piedi?
Io direi di no. È verissimo che i partiti e i giornali hanno, generalmente parlando, molto poco in simpatia il Movimento 5 Stelle. E però l’unico giornale che li ha sempre sostenuti, cioè Il Fatto, è forse il più violento adesso nelle critiche. I morti viventi, grazioso appellativo con cui il comico di Genova mette tutti noi cronisti in un unico mazzetto, potrebbero controinterrogare Grillo per sapere in che modo partiti e giornali hanno preparato questa trappola per la Raggi. In che modo il signor Tizio all’ora tale e nel luogo talaltro ha messo la buccia di banana sulla strada percorsa dalla Raggi facendole sbattere il culo per terra? Ma questa domanda, a Grillo, non è possibile farla, perché Grillo, con tutti i suoi, sfugge adesso i giornalisti come la peste, ha cambiato l’albergo di Roma coraggiosamente nascondendosi, ha poi riunito ieri i suoi in un agriturismo tra Roma e Nettuno, proibiuto a tutti di parlare. Di Maio fugge alle telecamere, e a Nettuno, dove si è concluso il tour di Di Battista per il No al referendum, sono saliti sul palco tutti quelli del cosiddetto direttorio nazionale più lo stesso Grillo, e hanno cantato in coro la stessa canzone: «Ci vogliono male, ci vogliono male». Uno potrebbe dirgli: ma perché dovrebbero volervi bene, se sono per definizione cattivi? Siete voi, invece, che con la forza delle vostre azioni, con la larghezza delle vostre vedute, con la sapienza dei vostri interventi, con la nettezza delle vostre mani, con la compatezza di intenti da cui è stata espunta ogni ambizione personale, siete voi che dovete risollevare le sorti di una città distrutta dai partiti (incontestabile) e da un paese messo a terra da una classe dirigente infima (indiscutibile).
• Quindi?
Quindi la Raggi ha fatto sapere che toglierà l’odiato Marra dalla posizione troppo importante di vicecapo di gabinetto e taglierà lo stipendio dell’altro odiato, Salvatore Romeo. Nello stesso tempo s’è diffusa la voce che Marra porterà il Comune in tribunale.
• E la Muraro?
Grillo, che ieri s’è parlato al telefono con la sindaca, aveva chiesto l’azzeramento totale, via Marra Romeo Muraro e De Dominicis. Raggi ha risposto che su Muraro e De Dominicis non arretrerà di un millimetro. I due restano al loro posto, e quindi si tratta di capire chi comanda a Roma tra la Raggi e il M5S. Raggi ha anche preparato un video, in cui, con la solita vocina perbene, prima dice: «Lo dico chiaro a tutti: saranno i pm a decidere se c’è una ipotesi di reato o si va verso una richiesta di archiviazione. Non i partiti o qualche giornale. Intanto, l’assessore deve continuare ad impegnarsi per ripulire la città. E si metta fine alle polemiche». E poi aggiunge: «Vogliamo leggere le carte della procura su Muraro. State certi che, nel caso ravvisassimo profili di illiceità, agiremmo di conseguenza. Sconti non ne abbiamo mai fatti a nessuno e continueremo a non farli».
• Giusto?
No, falso. La Raggi e la Muraro - che dovrebbe essere interrogata dai giudici la prossima settimana - sanno benissimo che il pm metterà a disposizione le carte a chiusura dell’inchiesta. Con i tempi della giustizia, potremmo arrivare anche alle prossime elezioni. Poveri grillini, questa vicenda ha rivelato che dicono un sacco di bugie e che le dicono anche male.
• C’è anche un caso Di Maio.
Sì, l’uomo che dovrebbe vincere il ballottaggio dell’Italicum e diventare presidente del Consiglio dell’ottava potenza planetaria, sapeva che la Muraro era indagata e ha fatto finta di non saperlo, nascondendo la cosa, a quanto pare, anche ai Supremi, Grillo e Casaleggio junior. Niente di male, in politica capita, se non che su faccende come questa, negli ultimi anni, i grillini ci hanno rotto i santissimi fino allo stremo. Sulla pretesa ignoranza di Di Maio c’è poi da ridere. I giornali dei morti viventi, imbeccati dai cinquestelle nemici di Di Maio (esistono), hanno pubblicato che la sera del 4 agosto la Paola Taverna ha informato il prossimo capo del governo che dalla Procura è arrivato il documento che chiarisce la posizione della Muraro. Di Maio risponde: «È pulita?». Taverna: «No, non è pulita». Ieri sera dal palco di Nettuno Di Maio ha sostenuto di aver letto male il messaggio, e di non averlo capito. Ma se non capisci messaggi come questo, come puoi pretendere di governare il Paese?
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