Il Messaggero, 8 settembre 2016
Ecclestone vende la F1 agli americani ma resta al volante
Tutto come da copione. Quando nel paddock sussurrano le voci e girano le indiscrezioni, c’è sempre qualcosa di vero. Il 100% delle azioni della Delta Topco, gruppo che controlla la F1, saranno cedute agli americani di Liberty Media, la compagnia del miliardario John Malone. Una operazione di portata colossale in senso assoluto, del valore finale ipotizzabile di oltre 8 miliardi di dollari e da completare entro il primo trimestre del 2017, ma che comunque inizia con l’acquisizione di una prima tranche del 18,7%. Bernie Ecclestone resta amministratore delegato, e il boss inglese continuerà a gestire il Mondiale con annessi e connessi per almeno altri 3 anni. L’unico cambiamento al vertice riguarda il nome del presidente della società: è nominato Chase Carey, executive vice-presidente della 21 Century Fox, mentre esce l’austriaco Peter Brabeck-Letmathe.
POTERE INTATTO
A fornire tutte queste informazioni è stato lo stesso Ecclestone, accompagnato in tarda serata da una serie di comunicazioni dal tenore ufficiale. «Non presenzierò al GP di Singapore la prossima settimana – ha detto il patron – perché le parti interessate vogliono che io partecipi alle trattative a Londra. Non posso permettermi di essere assente per cinque o sei giorni. Ma nello stesso tempo tutti mi hanno chiesto di continuare a fare il mio lavoro per tre anni, sino alla fine del 2019. Seguirò tutte le pratiche delle quali mi sono occupato per decenni: contratti tv, pubblicità, organizzazione di Gran Premi, circuiti e così via».
IRONIA DALLA SELLA
Il vecchio Bernie compirà 86 anni il prossimo 28 ottobre dunque rimane in sella, anche se appare chiaro che si tratta di un periodo nel quale dovrà soprattutto istruire i suoi successori. E si è anche permesso di prendere in giro Eddie Jordan, l’ex proprietario di team ed ora conduttore tv. «Ha affermato in trasmissione che quello di domenica sarebbe stato il mio ultimo GP d’Italia. Volevo scommettere con lui ma non ha abbastanza quattrini...». Del resto, quando la Liberty Media completerà l’acquisizione, sarà la più grande in termini economici praticata forse in tutti i settori dello sport.
LE INCOGNITE
Non mancano comunque gli ostacoli ancora da superare e per questo la trattativa mantiene tuttora delle spigolature da maneggiare con estrema cautela. Fra gli altri la FIA, che è titolare del campionato mondiale, possiede l’1% per cento delle azioni e dispone di un eventuale del diritto di veto, ma sembra difficile che Jean Todt possa o voglia opporsi. Un’altra difficoltà è rappresentata da una denuncia che i team Force India e Sauber hanno fatto, una chiedendo all’autorità dell’UE di indagare sulla governance e la distribuzione dei ricavi di questo sport. Certo, Mister E preferirebbe che l’operazione non finisse troppo sotto i riflettori. Nel 2012, dopo un processo in cui era stato condannato per corruzione, si liberò pagando alla procura di Monaco e alla banca Bayern LB 100 milioni di euro per evitare il carcere. Anche quel caso riguardava vendita di azioni della F1 ed Ecclestone aveva versato 44 milioni di tangente a un dipendente dell’istituto di credito, Gerhard Gribkowsky, per convincere la banca a effettuare la transazione.