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 2017  agosto 13 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Kim può usare davvero la bomba atomica?

Uno di questi giorni il presidente cinese Xi ha telefonato a Donald Trump. Tema della conversazione: la Corea del Nord. In base a quello che dicono i comunicati diffusi ieri, Pechino avrebbe voglia di collaborare con Washington per tagliare le unghie del dittatore Kim Jong-un. La strada - dicono i comunicati - sarebbe quella di lavorare per «denuclearizzare» la Corea del Nord. In che modo si potrebbe convincere Kim a rinunciare alla sua forza nucleare i comunicati non lo spiegano, ma si sa che i cinesi hanno in mente la doppia sospensione: gli Stati Uniti la smettano con le gigantesche esercitazioni militari insieme con la Corea del Sud, e Pyongyang fermi i test nucleari. A quel punto sarà possibile trovare un’intesa facendo sedere intorno a un tavolo le due Coree, gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e il Giappone. È una linea difficile perché Kim sembra volere soprattutto che il mondo gli riconosca lo status di potenza nucleare, lo lasci giocare con le sue bombe e si rassegni all’esistenza di quel regime.

Alla fin fine, quante bombe atomiche ha questo Kim?
Una sessantina. Il punto è che, secondo quanto hanno scritto in un lungo rapporto Joby Warrick, Ellen Nakashima e Anna Fifield sulla Washington Post del 9 agosto, i servizi americani si sono convinti che «North Korea has successfully produced a miniaturized nuclear warhead that can fit inside its missiles», cioè la «Corea del Nord ha prodotto con successo una minitestata nucleare che può essere montata sui suoi missili». Questa testata potrebbe volare per più di diecimila chilometri e colpire forse addirittura Washington. Trump ha letto l’articolo nel suo golf club di Bedminster. Aveva in programma una conferenza stampa dove si prevedeva parlasse soprattutto di traffico di droga. Ma un giornalista gli ha fatto una domanda sulla minitestata nucleare, e Trump, appoggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le braccia, ha detto: «La Corea del Nord deve smetterla di minacciare gli Stati Uniti, o incontrerà il fuoco e la furia che il mondo non ha mai visto». Una frase che è stata parecchio criticata - per esempio dal senatore McCain - con l’argomento che, se sei il presidente degli Stati Uniti e dici di voler scatenare il fuoco e la furia, poi devi essere in grado di scatenare il fuoco e la furia. E però il generale McMaster, responsabile della Sicurezza, ha ribadito: «Se mi chiedete se stiamo preparando anche piani per una guerra per prevenire un attacco nucleare della Nord Corea, rispondo di sì».

Trump può scatenare il fuoco e la furia o non può? Chi ha ragione?
Probabilmente non può. Perché, anche se scatenasse il fuoco e la furia, Kim avrebbe il tempo di rispondere e di distruggere qualche città americana o di annientare le forze Usa sull’isola di Guam oppure di polverizzare Seul, che sta a una quarantina di chilometri dal confine, o anche di colpire il Giappone. Saremmo cioè in ogni caso di fronte all’apocalisse. E poi: supponendo che gli americani fossero rassegnati a queste perdite immani pur di farla finita con un dittatore tanto pericoloso e che, conquistata la Corea del Nord, la riunificassero, come è naturale, con quella del Sud, potrebbero i cinesi sopportare la presenza in casa loro delle forze armate americane? È la Corea del Nord quella che confina con la Cina. La Cina forse sarebbe persino disposta a entrare in guerra a sua volta pur di impedire uno schieramento di truppe Usa sul suo confine. Sarebbe la Terza guerra mondiale.

Beh, però i due presidenti si parlano al telefono. Xi ha visitato gli Stati Uniti e tra un po’ Trump andrà a Pechino. Forse ci sono le condizioni per neutralizzare Kim.
I cinesi hanno già dato un segnale al tavolo del consiglio di sicurezza dell’Onu votando, all’inizio di agosto, le sanzioni contro Kim. Kim aveva condotto il tredicesimo esperimento nucleare, quello in cui ha mostrato di potere effettivamente far volare un missile per 10.500 chilometri. Le sanzioni furono proposte per questo, le votarono anche russi e cinesi, dunque il messaggio a Kim degli amici di Kim è chiaro: stai esagerando.

Di che sanzioni si tratta? Forse la strada è proprio quella di strangolarlo economicamente.
Mah. Le sanzioni colpiscono le esportazioni di carbone, quasi l’unico bene che i nordcoreani sono in grado di vendere all’estero. Tre miliardi di dollari, che dovrebbero ridursi a due. Però sulla debolezza economica nordcoreana ci sono dubbi. La Banca centrale sudcoreana, che controlla strettamente l’economia di Pyongyang, ha stimato un aumento del Pil nel 2016 del 3,9%, con 6,5 miliardi di scambi commerciali con l’estero, flussi che le varie sanzioni non riescono evidentemente a intaccare. Sono numeri non indifferenti. Il governo ha lasciato che si sviluppasse una certa attività dei privati, cioè ha fatto finta di non vedere che alcuni nordcoreani intraprendenti hanno provato a mettersi in proprio, e con successo. L’indotto di questa attività ha minimizzato le difficoltà provocate dalle sanzioni, anche se il Paese resta povero e uno dei principali problemi, per esempio, delle sue forze armate è la scarsa nutrizione, specie se confrontata ai durissimi esercizi a cui è sottoposto il soldato di Kim. La leva varia dai 5 ai 12 anni. Per le donne è di 7 anni. La fame ha prodotto al punto di frontiera del Tumen un forte contrabbando di generi alimentari con la Cina.

Ma poi perché Kim insiste tanto con le sue minacce?
Kim ha fatto tesoro soprattutto dell’attacco americano contro l’Iraq. L’unico modo per togliere agli Stati Uniti la voglia di far la stessa cosa con noi - ha pensato - è quello di inzepparsi di bombe atomiche. Guardi che non ha tutti i torti.
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