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 2016  settembre 20 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Alle sette e mezza di ieri mattina è apparsa, su tutti i cellulari degli abitanti di New York, la foto di Ahmad Khan Rahami, americano di origine afgane, 28 anni, abitante a Elizabeth. I newyorkesi erano avvertiti che il tizio era l’uomo delle bombe di sabato, ne segnalassero la presenza, nel caso. Sono arrivate subito centinaia di telefonate, e intanto la polizia aveva messo in caccia 36 mila agenti. La libertà di Ahmad, che aveva lasciato in giro impronte digitali e compariva in modo inequivocabile sulle telecamere della stazione di Chelsea, con la sua barbetta alla Marco Ferreri, è durata poco. Aveva passato la notte in un bar di Linden, a venti chilometri da New York, e qualcuno l’ha visto, l’ha riconosciuto e ha avvertito la polizia. Gli agenti si sono presentati in questo bar di Linden, lo hanno svegliato, Ahmad appena li ha visti ha sparato al petto di quello che gli stava più vicino, ma il poliziotto aveva indosso un giubbotto antiproiettile e se l’è cavata. Ahmad ha provato a scappare, ed è stato fermato da una pioggia di pallottole. Colpito a una spalla e a una gamba, è caduto in terra. Lo hanno portato via che era ancora in sé. Il capitano James Sarnicki ha detto che nello scambio di colpi sono finiti all’ospedale anche tre dei suoi.

Un povero immigrato alla fame, che ha fatto quello che ha fatto per disperazione?
Si direbbe di no. Il padre Mahumud ha un fast food a Elizabeth, nel New Jersey, in Elmora Avenue. Si chiama First American Fried Chicken. Lavorano forte, al punto che tengono aperto anche di notte, contro i regolamenti comunali, e questa smania di business li ha portati a litigare con i vicini e con il City Council. Ahmad stava pian piano sostituendo il padre nella gestione dell’aziendina, dove lavorano anche i suoi fratelli. Uno di loro è tornato in Afghanistan qualche anno fa. Mahmud Rahami - il padre - ha denunciato il consiglio comunale, sostenendo che gli fanno la guerra perché è afgano. Nel frattemmpo sono diventati tutti americani, quindi, ancora una volta, si deve ammettere che i terroristi che colpiscono in Francia sono francesi, in Inghilterra inglesi, in America americani. Ahmad secondo il racconto dei vicini sembrava anche un simpaticone, sempre allegro, patito di macchine sportive. La polizia ha sequestrato cinque macchine, tra cui una Infiniti, una berlina Bmw blu e una Toyota Camry nera.  

Di che cosa è accusato di preciso?
Secondo la polizia, ha messo lui l’esplosivo nel cassonetto che è scoppiato con gran fragore sabato sera sulla Ventitreesima di Chelsea a New York Gli investigatori sono certi che siano opera sua anche la pentola a pressione - modificata in bomba - che stava sul Dodge Caravan parcheggiato sulla Ventottesima e che non è esploso, e lo zainetto con cinque ordigni piazzato sui binari della stazione di Elizabeth.  

C’è stata anche l’esplosione della mattina di sabato, in Seaside Park, sempre a New York, sul percorso della maratona organizzata dai marines.
Non ci sono evidenze, per il momento, ma gli inquirenti sono sicuri che intorno ad Ahmad si sia costituita una qualche cellula terroristica, che ha agito di concerto, forse attratta dalla concomitanza con l’assemblea generale dell’Onu e l’arrivo a New York dei capi di Stato e di governo di tutto il mondo (c’è anche Renzi). Il sindaco Andrew Cuomo ha spiegatco che «ci sono delle similarità tra le bombe, non sono identiche ma vi sono similarità nel modo in cui sono state assemblate». Secondo lui «potrebbe esserci una pista internazionale dietro. Già ieri ho detto che chiaramente si tratta di un atto di terrorismo. La domanda è se abbia collegamenti internazionali, e credo che la risposta a questo potrebbe arrivare già oggi».  

E il somalo che nel Minnesota ha accoltellato nove persone nel centro commerciale?
L’Isis ha fatto sapere che è un suo soldato. Ma non ci sarebbero collegamenti con le imprese di Ahmad.  

Influenza di questi fatti sulle elezioni presidenziali?
A spanne dovrebbero favorire Trump, anche se molti analisti sostengono che non sarà il terrorismo a orientare alla fine la scelta dei molti indecisi, ma l’economia. Trump ha approfittato di questa ultima ondata di violenza per pronunciare il solito discorso duro: «Dobbiamo usare le maniere forti. Faremmo meglio a essere molto, molto, molto duri». Poi, con un tweet: «Gli attacchi di sabato dimostrano che le fallite politiche di Obama e Hillary Clinton non ci terranno al sicuro! Io renderò l’America nuovamente sicura. Sotto la leadership di Obama e Clinton, gli americani hanno sperimentato più attacchi in casa che vittorie all’estero. È ora di cambiare strategia». Hillary ha risposto che Trump, con l’aria di fare il duro, fa il gioco dei terroristi, i quali cercano appunto lo scontro frontale e la guerra. Trump ha comunque recuperato, i sondaggi dànno i due contendenti testa e testa.     (leggi)

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