ItaliaOggi, 20 settembre 2016
Grazie all’acciaio l’Italia esporta caviale in Russia
Avete mai immaginato che un’azienda italiana esporti caviale in Russia?
Invece è quel che avviene da diversi anni grazie a Agroittica, un’azienda interamente italiana, situata in provincia di Brescia che è diventata la prima azienda in Europa e la seconda nel mondo nella produzione di caviale. Che esporta in molti Paesi, compresa la Russia.
Non è la sola in questo settore e l’Italia è diventato il primo produttore mondiale di caviale con circa 42 tonnellate anno. Ma le sorprese non finiscono qui. Perché il risultato è stato ottenuto partendo da un’idea nata all’interno di una storica acciaieria bresciana. Dal tondino al caviale, insomma. Da un materiale utilizzato nelle armature del calcestruzzo utilizzato in edilizia a uno dei cibi più pregiati e costosi del mondo.
Qual è il legame fra le due cose? L’acqua calda prodotta dal calore delle acciaierie che, grazie a uno scambiatore, si raffredda riscaldando l’acqua delle vasche dove vengono allevati gli storioni da cui, dopo circa 10 anni, vengono prelevate le preziose uova. Fattura 25 milioni e dà lavoro a circa 100 persone.
Un buon esempio fra l’altro della continuità che esiste, che può esistere, fra produzione industriale tradizionale e le nuove produzioni alimentari del made in Italy. Il caviale non è italiano? Ma lo storione sì. Era largamente presente nel mare Adriatico, nel Po e anche nel Tevere. Oltretutto dello storione non si butta niente. A parte le uova per il caviale, la carne è ottima e con la pelle si fanno preparati cosmetici. Rimane un cibo ovviamente costoso e non alla portata di tutti, ma che si sia aggiunto alle eccellenze italiane è sicuramente una bella notizia.