Corriere della Sera - Roma, 20 settembre 2016
Il nuovo assessore al Bilancio per la Raggi ancora non c’è
In Aula, sì. Ma, fanno sapere dal Campidoglio «non l’annuncio del nuovo assessore al Bilancio». Salvo naturalmente miracoli notturni, Virginia Raggi, oggi in Assemblea Capitolina, «illustrerà la delibera sui 18 milioni da stanziare per l’Atac» senza riferire sulla crisi politica che dal primo settembre – quando si dimisero Marcello Minenna e Carla Romana Raineri – paralizza il Comune e crea malcontenti anche nella maggioranza. Perché, oltre ad alcuni parlamentari (vedi la Lombardi, il caso più eclatante), adesso anche i consiglieri più vicini a Raggi cominciano ad essere nervosi.
Basta leggere le dichiarazioni di Enrico Stefàno, presidente della commissione Trasporti, uno dei «quattro moschettieri» della passata consiliatura, quando sembrava legatissimo al duo Raggi/Frongia. Stefàno, che pure è ancora annoverato nel fronte dei «lealisti» verso la sindaca, è anche quello che le ha già proposto di «azzerare tutte le nomine fatte finora e di ripartire», e adesso – proprio alla vigilia del consiglio comunale di oggi – lancia un altro messaggio: «L’assessore? Ci stanno lavorando e dovrebbero chiudere a breve. Anche perché, insomma, il tempo comincia a essere notevole. E domani (oggi, ndr) c’è Aula...».
Ma Raggi, chiedono ancora a Stefàno, verrà in aula Giulio Cesare con il nome? «Non lo so, da cittadino spero di sì. Sicuramente ci sarà qualcuno che avrà declinato, se no già lo avevano trovato...». Colpa delle vicende politiche? «Ho assistito ad altre ricerche e sono molte le persone che non muoiono dalla voglia di fare l’assessore a Roma, perché il Campidoglio ha gli stessi poteri di Frascati ma con delle responsabilità enormi. E poi, diciamocelo francamente, a fare l’assessore non ti arricchisci...».
Nell’entourage della sindaca continuano a dire che il nome giusto «c’è, ma lo conosciamo in pochissimi», che è anche la dimostrazione di come il «metodo assembleare» per la ricerca dei nomi, invocato soprattutto dai consiglieri comunali, sia già andato in soffitta. Anche se, sempre dalle indiscrezioni che circolano, anche gli assessori sarebbero stati messi sotto «a batteria», per telefonare a chiunque gli potesse venire in mente: un amico, un tecnico, un professore universitario. Sul web, impazza l’ironia: in un fotomontaggio c’è la Raggi, l’aria pensierosa, che dice «ma come si chiamava quello delle medie che era bravo in matematica?».
In realtà, assicurano gli stretti collaboratori di «Virginia», «ci sono diversi nomi in ballo: stiamo cercando uno bravo, di prestigio, che metta tutti d’accordo». E non sarebbe nessuno dei nomi circolati finora (Ugo Marchetti o Nino Galloni) ma un magistrato della Corte dei Conti, lo stesso perimetro dal quale veniva anche Raffaele De Dominicis, assessore per un giorno, adesso «arruolato» come consulente dal Comune di Bracciano. L’altro tema «caldo», è quello dell’Olimpiade. Sempre fonti del Campidoglio confermano che «in settimana ci sarà la conferenza stampa per illustrare la posizione dell’amministrazione sulla candidatura», conferenza da fare «prima che la sindaca vada sabato e domenica a Palermo», dove c’è l’iniziativa (organizzata da Roberta Lombardi) «Italia a Cinque Stelle». Ma Raggi dirà il «no» che si aspetta Beppe Grillo? Tutti giurano che sarà così, anche perché in caso contrario il rischio di aprire la crisi al Comune è molto reale. Ma i segnali fin qui arrivati (come il coinvolgimento nella decisione delle altre 11 città interessate, quasi tutte favorevoli ai Giochi: Milano in testa) lasciano ancora aperti degli spiragli.