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 2016  settembre 20 Martedì calendario

I piloti di Alitalia scioperano

La tregua, se mai c’è stata, è definitivamente finita: Alitalia e i sindacati dei piloti e degli assistenti di volo vanno alla guerra. Motivo del contendere il nuovo piano industriale e una serie di misure che, parte del personale, giudica penalizzanti. Giovedì 22 settembre, dunque, sarà sciopero. Cgil, Cisl, Uil e Ugl durante l’incontro di due giorni fa con l’azienda avevano deciso di fare un passo indietro e congelare la mobilitazione prevista per l’inizio del mese e poi differita dopo l’intervento del ministro dei Trasporti Graziano Delrio, ma ieri Anpac, Anpav e Usb hanno scelto di tirare dritto.
La mail dell’australiano
Una mossa che ha fatto infuriare l’amministratore delegato di Alitalia Cramer Ball, alle prese con quella che s’annuncia la prima astensione dal lavoro «pesante» da quando, arrivato dall’India con la missione di risanare i conti dopo sei anni di perdite al ritmo di 28 milioni al mese, ha preso la cloche della compagnia. Se in occasione dell’agitazione di luglio – durata però solo quattro ore – aveva scritto una mail durissima, parlando di «iniziativa incomprensibile», ieri ha alzato ancora il tiro. Informato del no all’accordo, il top manager australiano ha fatto partire una comunicazione diretta a tutti i dipendenti: «Non posso fare altro che definire questa decisione “pura follia”, per una compagnia aerea che attualmente perde 500.000 euro ogni singolo giorno». Per Ball «questa azione provocherà un danno economico molto rilevante»,«creerà disagi a migliaia di clienti» e «soprattutto metterà a rischio il futuro sviluppo di Alitalia».
Il referendum
Secca la replica del presidente Anpac Antonio Di Vietri. «Quello del 22 potrebbe essere il primo di una serie di scioperi, manca la fiducia», ha spiegato il numero uno dell’organizzazione di rappresentanza professionale, il primo sindacato tra i piloti. Di Vietri ha inoltre annunciato un referendum in formato elettronico da sottoporre a conducenti e assistenti di volo da tenere nei prossimi giorni per «avere il più ampio mandato possibile».
I nodi sul tavolo
Nel mirino del sindacato ci sono possibili esuberi e la eventuale esternalizzazione di servizi, la composizione degli equipaggi e la gestione delle concessioni di viaggio ai dipendenti. Un tema spinoso, che secondo Ball rappresenta «la principale ragione dell’agitazione».
Se inizialmente si era pensato di abolire i biglietti gratuiti dati ai dipendenti pendolari ora, ha detto il manager, sono stati ripristinati fino al 31 dicembre, e gli addetti che si spostano in Italia e in Europa pagano 1 o 2 euro per tratta (più le tasse). Niente accordo, invece, sui voli intercontinentali.