
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il Papa ieri ha detto che «la Madonna è serva», un concetto che difficilmente ci verrebbe in mente e che è servito a spiegare il valore della piccolezza e del cuore semplice. Anche se giornali e giornalisti, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù in corso a Cracovia, si interrogano soprattutto sulla posizione della Chiesa rispetto all’Islam, rispetto ai sacerdoti ammazzati in Europa (cosa mai avvenuta) e anche rispetto alla questione polacca, nazione cattolicissima ma restia all’accoglienza dei poveri immigrati su cui tanto martella Francesco, le parole che il Papa ha pronunciato nella sua omelia davanti al Santuario della Madonna Nera ci sembrano di rara bellezza e vogliamo scriverle subito: «Colpisce come si realizza la venuta di Dio nella storia: “nato da donna”. Nessun ingresso trionfale, nessuna manifestazione imponente dell’Onnipotente: Egli non si mostra come un sole abbagliante, ma entra nel mondo nel modo più semplice, come un bimbo dalla mamma, come il più piccolo dei semi che germoglia e cresce. Viene nella piccolezza, nell’umiltà. Anche il primo miracolo di Gesù, la trasformazione dell’acqua in vino alle nozze di Cana, non è un gesto eclatante compiuto davanti alla folla, nemmeno un intervento che risolve una questione politica scottante, come la sottomissione del popolo al dominio romano. Avviene invece, in un piccolo villaggio, un miracolo semplice, che rallegra lo sposalizio di una giovane famiglia, del tutto anonima. Un segno del fatto che il Signore non mantiene le distanze, ma è vicino e concreto, sta in mezzo a noi e si prende cura di noi, senza decidere al posto nostro e senza occuparsi di questioni di potere. Predilige infatti farsi contenere in ciò che è piccolo, al contrario dell’uomo, che tende a voler possedere qualcosa di sempre più grande. Essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità è tragicamente umano, ed è una grande tentazione che cerca di insinuarsi ovunque; donarsi agli altri, azzerando le distanze, dimorando nella piccolezza e abitando concretamente la quotidianità, questo è squisitamente divino. Dio ci salva facendosi piccolo, vicino e concreto, preferisce i piccoli, ai quali è rivelato il Regno di Dio, li predilige, perché si oppongono alla superbia della vita. Il Signore non desidera essere temuto come un sovrano potente e distante». Quanto alla Madonna, «non è padrona né protagonista, ma Madre e serva. Chiediamo la grazia di fare nostra la sua sensibilità, la sua fantasia nel servire chi è nel bisogno, la bellezza di spendere la vita per gli altri, senza preferenze né distinzioni».
• Non ha parlato del terrorismo e del prete sgozzato.
Bisogna sovrapporre questo discorso alle parole pronunciate mercoledì sull’aereo: è in corso una guerra, ma non è una guerra di religione. Le religioni vogliono la pace, sono gli altri a volere la guerra. Questa affermazione, prima di tutto, assolve l’Islam come religione, tiene cioè aperto il canale di comunicazione tra cristiani e musulmani in buona fede. Vale a dire: non è l’Islam che uccide, ma qualcos’altro. «Sono gli altri a volere le guerra».
• Chi sono gli altri?
Coloro che non si fanno piccoli, ma vogliono essere grandi, potenti, visibili, superbi. Anche da questa parte del mondo ci sono quelli che vogliono essere «grandi, potenti, visibili, superbi». L’Occidente, dice Francesco attraverso le sue metafore, si faccia un esame di coscienza, si faccia piccolo, accolga il suo prossimo, gli stia vicino, cessi dal desiderio di grandezza, di potenza, di visibilità, di superbia.
• Come hanno reagito a questi discorsi le autorità polacche, che non vogliono accogliere profughi?
Erano tutti in prima fila, il presidente Duda e le più alte cariche dello Stato. L’altro giorno, quando Duda e gli altri papaveri sono andati ad accoglierlo, si sono sentiti dire: «Aprite le porte a quanti fuggono dalle guerre e dalla pace». Una doccia fredda, specialmente dopo che la Merkel ha confermato le politiche d’accoglienza tedesche, senza arretrare di fronte alle tragedie che hanno coinvolto la Germania.
• C’è molta gente a questa 31a Giornata Mondiale della Gioventù?
Folle enormi. Per la Messa s’attendevano trecentomila persone, e ne sono arrivate molte di più, forse mezzo milione. A proposito, qui il Papa è inciampato ed è caduto per terra, proprio nel momento in cui stava per incensare l’altare all’esterno del santuario di Czestochowa. Prima ha compiuto un lungo giro tra la folla a bordo di una jeep. Al Parco Blonie, dove il Pontefice è andato in tram, c’erano 6-700 mila persone. Molti giovani si sono anche scaricati l’app Getcerti: ti puoi fare un selfie con Francesco scaricando un foto predefinita di Bergoglio. La Chiesa non si fa mai superare troppo dalla modernità.
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