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 2016  luglio 29 Venerdì calendario

Niente cartelle a metà agosto: il regalo di Equitalia

Il caldo dell’estate «scalda il cuore» anche di Equitalia. Per due settimane, dall’8 al 22 agosto, non verranno inviate cartelle di riscossione. Una tregua, ovviamente, non un condono, deciso dopo aver valutato il successo dell’analoga iniziativa presa a Natale. Molteplici i motivi che hanno portato Equitalia a «tanta clemenza». Il principale, anche se non detto, è quello di immagine. La società partecipata da Agenzia delle entrate e Inps, da tempo, è additata come il feroce Sceriffo di Nottingham pronto a tiranneggiare il cittadino vessato dalle tasse. Ritornare dalle vacanze e avere nella buca delle lettere un avviso che informa di una cartella di riscossione da ritirare alle Poste, magari con i dieci giorni di prassi superati e conseguente spostamento della cartella negli uffici comunali, con doppia fila per ritirare una comunicazione che impone un pagamento fa arrabbiare. E la rabbia si scarica sull’impiegato dell’ufficio Equitalia. Ecco, questo è quello che non vogliono i vertici della società guidata da Ernesto Maria Ruffini.
Qualche numero. Equitalia eviterà di inviare 273.854 atti che sarebbero dovuti essere notificati per posta a cui si devono aggiungere 86.337 da inviare attraverso la posta elettronica certificata (pec), per un totale di poco più di 360 mila cartelle che saranno bloccate. Un tentativo di avvicinare Equitalia ai cittadini che arriva dopo l’operazione «cartella amica», che prevede il piano di rateizzazione dei propri debiti già inserito con un semplice modulo nelle cartelle. Spiega Ruffini: «Vogliamo utilizzare ogni strumento per essere efficienti come società pubblica che ha degli obiettivi da raggiungere, un servizio da offrire, e nel contempo però deve sapere dialogare con i contribuenti che sono innanzitutto persone, cittadini che non possono percepire lo Stato come un avversario, come un ostacolo». Il blocco estivo non sarà, però totale. Circa 20 mila «atti inderogabili» saranno comunque inviati.
A livello tecnico il blocco degli invii (comunque lo si voglia vedere un atto storico, visto che è la prima volta che avviene in estate e chi tornerà dalle ferie non avrà l’angoscia di trovarsi nella buca delle lettere una brutta sorpresa) non è stato facile. Equitalia, infatti, è l’ultimo anello di una catena che parte da Comuni, enti locali, società (in totale circa 6 mila soggetti sparsi in tutta Italia), ognuno con tempistiche ed esigenze diverse. Basta vedere i numeri per rendersene conto.
In testa, nella speciale classifica stop-cartelle delle regioni (in Sicilia Equitalia non opera), c’è il Lazio in cui saranno congelati 74.502 atti, seguita dalla Lombardia (46.786) e dalla Campania (39.780). Dietro, la Toscana (31.657), l’Emilia Romagna (25.619), il Veneto (21.056), Piemonte e Valle d’Aosta (20.752), la Puglia (16.627), Calabria (16.615), Sardegna (13.043), la Liguria (11.763), Marche (9.280), e quindi Abruzzo (8.337), Friuli Venezia Giulia (7.266), l’Umbria (7.234), il Trentino (4.766), Basilicata (3.835) e infine il Molise con 1.278 cartelle sospese nelle due settimane di ferragosto. Tra le città Torino vedrà sospese 8.978 cartelle, Genova 6.807, Napoli 22.004, Milano 18.616, Firenze 7.886 e Bari 6.120.
Tre le innovazioni di Equitalia il numero unico 06.0101, il portale www.gruppoequitalia.it e dell’app Equiclick scaricata da 12.820 utenti e con cui è possibile svolgere molte operazioni, tra cui pagare e rateizzare.