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 2016  luglio 29 Venerdì calendario

LA «SCHIAVA» CHE SI FECE BEFFE DI PICASSO

Infedele, provocatore, egoista, crudele, beffardo, offensivo. Per Pablo Picasso le donne erano «macchine per soffrire». Delle sue numerose amanti Dora Maar è certamente la più affascinante. Quando i due si conobbero, Dora aveva ventotto anni ed era da poco uscita da una relazione tempestosa con Georges Bataille. Picasso, cinquantaquattro anni era sposato e aveva una relazione con una donna, Marie-Thérèse che gli aveva dato una figlia. Dora commise il fatale errore di credere di poter cambiare il suo amante. Osvaldo Guerrieri, con la consueta perizia del narratore, ci porta nella Parigi degli anni Trenta e Quaranta, ci fa entrare nell’ambiente surrealista di Breton, Éluard, Man Ray, Cocteau e nell’atelier e nella testa del grande spagnolo.
Dora era una fotografa apprezzata, prima di conoscere Picasso ma lui la dirottò sulla pittura, salvo poi umiliarla.
Perché?
«Picasso non tollerava altro genio all’infuori di sé. Conosceva il valore di Dora, se ne servi, crearono insieme i clichés-verres, esperimento di pittura su vetro sovrapposta alla fotografia, accettò che Dora fotografasse la nascita di Guernica, ma per dominarla doveva disarmarla. Perciò prima la sminuì e poi la convinse a dedicarsi alla pittura. A quel punto era facile disorientarla, affermando che come pittrice non valeva niente».
Lui la costringeva a incontrare la moglie Olga, l’amante Marie-Thérèse. Per crudeltà mentale o per sadismo?
«Picasso aveva tutti i difetti del maschio latino. Era anche un narcisista e godeva nel trovarsi intorno le proprie conquiste. Creò situazioni drammatiche ponendo faccia a faccia Dora e Marie-Thérèse. Arrivò al capolavoro sadico quando riunì la moglie separata Olga, la vice moglie Marie-Thérèse e l’inconsapevole Dora, che uscì dall’incontro distrutta. Se aggiungiamo che Pablo obbligava Dora ad assistere ai propri tradimenti, anche a quelli che lui inventava per ingelosirla, otteniamo il cerchio della crudeltà perfetta».
Quando la loro storia fini Picasso pensava che Dora si sarebbe suicidata. Invece...
«"Non volevo darti questa soddisfazione’’ gli disse Dora. Però c’era andata vicina. In compenso era finita in manicomio, curata dal non ancora celebre Lacan. Una volta guarita, Dora prese coscienza della situazione, si affidò alla propria intelligenza e si salvò. Non come Marie-Thérèse, che fini impiccata in un garage».
Man Ray, Éluard, Bataille, Picasso praticavano l’amore libero che prevedeva lo scambio delle mogli. Dora però non accettò mai di sottomettersi. Non era abbastanza surrealista?
«Credeva nell’amore come vincolo, l’amore libero dei surrealisti era per lei un’assurdità».