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 2016  luglio 29 Venerdì calendario

Il messaggi di uno dei killer del sacerdote: «Vai in una chiesa e taglia teste» • A Cannes si va al mare solo con borse trasparenti • Angela Merkel dichiara guerra all’Isis ma conferma la politica delle porte aperte ai profughi • Papa Francesco a Cracovia per la Giornata della gioventù • Arrestato il picchiatore di Milano: è un dj spagnolo di 23 anni

 Francia 1 Adel Kermiche, il 19enne che martedì mattina ha sgozzato il prete del suo paese, Saint Etienne du Rouvray, con Abdel Malik Nabil Petitjean, si era fatto dieci mesi in galera, dopo aver tentato per due volte di andare in Siria. In un messaggio diffuso sul suo canale Telegram dice: «In carcere ho conosciuto la mia guida spirituale, il mio sceicco. È lui che mi ha dato delle idee, mi ha consigliato come agire». Forse «lo sceicco» di cui parla è Amir, il detenuto saudita con cui ha condiviso la cella. Adel raccontava su Telegram di aver conosciuto dietro le sbarre anche «un emiro di Al Qaeda e altri fratelli. Ci siamo riuniti, ho preso delle lezioni». Le tecniche di cui gli parlavano «sono state poi messe in pratica a Sousse, in Tunisia, e al Bataclan». Ora voleva «creare un gruppo» nella zona di Rouen. Nel frattempo faceva proselitismo su Telegram con i suoi circa 200 seguaci. Parlava da leader, svela un’inchiesta de «L’Express», che ha ascoltato messaggi. Il 19 luglio, sette giorni prima dell’attacco in chiesa, uno dei suoi contatti gli chiede: «Meglio partire o fare un attentato qui?». E lui consiglia: «È complicato raggiungere i territori dell’Isis, le frontiere sono chiuse». Adel ci aveva provato due volte, senza riuscirci. «Meglio attaccare qui». Come? «Prendi un coltello, vai in una chiesa e fa una carneficina. Tagli due o tre teste ed è fatta, tutto finito». Il giorno prima dell’attentato aveva promesso «grandi cose» ai suoi seguaci. Voleva dimostrare di essere un vero jihadista a chi, su Telegram, criticava il suo «impegno da divano». Arriva la mattina del 26 luglio e alle 8.30 per Adel cominciano le quattro ore quotidiane di libertà. Prima di uscire di casa con Abdel Malik, che ha passato la notte da lui, lascia un altro messaggio. «Scaricate quello che sta per arrivare e condividetelo in massa». Poi i due vanno in chiesa e filmano la loro azione. Alle 9.46 Adel si riconnette su Telegram, ma non riesce a caricare il video. Scatta il blitz della polizia, i due vengono uccisi (Bresolin, Sta)

Francia 2 Per accedere alle spiagge di Cannes, fino al 31 ottobre prossimo, occorre passare al vaglio dei poliziotti: niente borse voluminose, le sacche da mare vengono ispezionate, i materassini tastati. Lo ha deciso il sindaco, David Lisnard, come «misura di sicurezza» anti-terrorismo nel quadro dello stato d’emergenza decretato in Francia fino al gennaio del 2017. Per non perdere tempo in coda, sono consigliati borse trasparenti delle quali sia facile verificare il contenuto con un colpo d’occhio. Gli agenti bloccheranno chi tenta di introdurre pacchi, zaini, involucri opachi, potenzialmente imbottiti di esplosivo o di armi. La decisione di Cannes è solo l’ultima di una lunga lista di misure straordinarie assunte in risposta alla minaccia jihadista che scuote la Francia. Quest’anno, per la prima volta, gendarmi armati sono entrati in servizio nelle spiagge della République, un provvedimento in vigore fino a fine agosto. A Parigi numerosi eventi estivi, come il «Cinema al chiaro di luna» o la pedonalizzazione degli Champs Elysées, sono stati annullati per «motivi di sicurezza» (Rosaspina, Cds; Levi, Sta).

Merkel La cancelliera tedesca Angela Merkel, nella prima conferenza stampa dopo la serie di attacchi che hanno colpito il suo Paese, ribadisce la posizione di apertura ai profughi del suo governo, che trova il suo fondamento in valori di cui parla l’articolo 1 della Carta costituzionale tedesca: «Il principio fondamentale è che la Germania adempie alla sua responsabilità umanitaria». In un incontro affollatissimo, giunto dopo giorni di polemiche politiche esterne e interne al suo partito, Merkel ha per la prima volta parlato di «guerra»: specificando però, immediatamente, che il nemico è Isis, non l’Islam. «I barbari attacchi islamistici degli ultimi giorni hanno mandato in frantumi tutte le regole di civiltà. Sono stati condotti in luoghi dove ciascuno di noi sarebbe potuto essere». Per evitare altri attacchi, sono allo studio misure che consentiranno di facilitare le espulsioni, di usare l’esercito in caso di grandi attacchi, di registrare «preallarmi» in caso di sospetti di radicalizzazione (Casati, Cds).

Francesco 1 Seicentomila mila di ragazzi arrivati da 187 Paesi si sono riuniti nel parco di Blonia a Cracovia per la Giornata mondiale della gioventù. A loro il Papa affida il compito di «fare in modo che le cose siano diverse», di cambiare il mondo sgretolato da quella che ha definito la terza guerra mondiale a pezzi: «La misericordia ha sempre un volo giovane. Un cuore misericordioso sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti, sa essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta, sa creare un ambiente di casa e famiglia per chi ha dovuto emigrare, è capace di tenerezza e compassione, sa condividere il pane con chi ha fame, si apre per ricevere il profugo e il migrante». Il suo discorso diventa una preghiera: «Tutti insieme, chiediamo al Signore: lanciaci nell’avventura della misericordia, l’avventura di costruire ponti e abbattere muri, recinti e reti… Spingici all’ascolto di coloro che non comprendiamo, di quelli che vengono da altre culture, altri popoli, anche di quelli che temiamo perché crediamo che possono farci del male» (G.G.V., Cds).

Francesco 2 Francesco è arrivato nel parco di Blonia in tram, un mezzo «ecologico» con lo stemma pontificio sulla fiancata e il pannello luminoso con la scritta in italiano «tram del Papa» (ibidem). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Picchiatore Arrestato il dj spagnolo Nicolas Lecumberri, 23 anni: è lui che tra il 6 e il 27 luglio, nelle strade di Milano, ha riempito di pugni almeno dieci giovani. Tutte vittime casuali approcciate con educazione (la richiesta di indicazioni stradali) e poi assalite senza motivo. Quando lo hanno portato in carcere, a San Vittore, ha detto: «Chiedevo informazioni in strada e me le davano sbagliate. Mi prendevano in giro» (Santucci, Cds).

(a cura di Roberta Mercuri)