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 2009  marzo 13 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Tre impiegati della sezione belga di Medici senza frontiere sono stati rapiti in Darfur, regione del Sudan occidentale in preda alla guerra civile. Sono un medico italiano che si chiama Mauro D’Ascanio, un coordinatore- medico francese di nome Raphael Meonier, e un’infermiera canadese, Laura Archer. Con loro c’erano anche 2 operatori locali che però sono già stati rilasciati. «I tre sono vivi, stanno bene e si sta lavorando per liberarli», hanno dichiarato esponenti del governo sudanese.

Il Sudan non è quel posto di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, quello il cui presidente doveva essere arrestato?
Sì. Ricorderà che il Tribunale internazionale dell’Aja, dopo sette mesi di riflessioni, aveva accolto la richiesta del procuratore generale Ocampo e chiesto l’arresto del presidente del Sudan, Omar al-Bashir. Le stesse regole che si è dato il Tribunale internazionale, però, rendono di fatto impossibile eseguire il mandato: ad arrestare Bashir, un dittatore feroce e sanguinario, dovrebbero essere gli stessi sudanesi. La richiesta dell’Aja è stata seguita, in Sudan, da grandi manifestazioni di solidarietà verso Bashir e da una serie di rappresaglie che faranno soffrire ancora di più quel popolo. Tra queste, la decisione di espellere 13 Organizzazioni umanitarie non governative e in particolare le sezioni francesi e olandesi di Medici senza frontiere. Ecco una prima conseguenza di un atto demagogico – la richiesta d’arresto – col quale all’Aja si sono fatti belli sulla pelle degli altri.

Pensa che anche il sequestro dei tre sia una conseguenza di quella richiesta d’arresto?
Non lo so. Il governo italiano s’è guardato bene dal prendere una posizione netta sul mandato di cattura per Bashir, in modo da non mettere a rischio gli investimenti italiani laggiù, che sono notevoli. Il governo sudanese si dice peraltro convinto che proprio le organizzazioni no-profit abbiano fornito al tribunale dell’Aja le notizie utili per il mandato di cattura. In ogni caso, adesso c’è un italiano in mano a banditi forse sudanesi. Secondo Unamid, l’agenzia delle Nazioni Unite, ci sarebbe già stata la richiesta di un riscatto. Medici senza frontiere dice di no. La Farnesina ha chiesto il massimo riserbo. Sempre l’Unamid, attraverso il portavoce Kamal Saki, ricostruisce così il blitz: «Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione ieri (mercoledì, ndr) attorno alle 20 (18 in Italia) negli uffici di Msf-Belgio a Saraf Umra, circa 200 km a ovest di El Fasher. Si tratta della prima volta che operatori umanitari internazionali vengono rapiti in Darfur». Un comunicato del Quirinale fa sapere che il presidente Napolitano segue «con viva preoccupazione » la vicenda.

Chi è questo medico italiano rapito?
Un veronese di 34 anni, specializzato in medicina d’urgenza e medicina tropicale. Esperienze in Guinea Bissau, Messico, Brasile, Guatemala. Era arrivato in Darfur a settembre. Gli era stato affidato l’ospedale di Serif Umra.

In Sudan non opera anche Gino Strada?
Sì, Emergency ha un ospedale cardiologico-modello a Karthoum, la capitale. l’unico centro del genere in tutto il continente, se si esclude il Sudafrica. Strada ha duramente criticato l’iniziativa dell’Aja: « vero che è stato il Consiglio di Sicurezza ad affidare alla Corte Penale Internazionale il compito di indagare sulle violenze in Darfur, ma non riesco a comprendere come il massimo organismo dell’Onu possa investire di un compito così delicato un istituto che non è riconosciuto da tutti i Paesi. La credibilità del Tribunale dell’Aja è così minata per sempre». Emergency sta per aprire un centro pediatrico a Nyala, nel Darfur meridionale. Bisogna sperare che questa iniziativa non venga bloccata dalla nuova situazione.

Ho sentito che Medici senza frontiere, proprio l’altro giorno, aveva criticato la stampa italiana che si disinteressa delle grandi tragedie del mondo.
Sì, nel Quinto Rapporto sulle Crisi Dimenticate si mette in evidenza che, per esempio, il mese di colera in Zimbabwe, con centinaia di migliaia di uomini e donne in fuga verso il Sudafrica, ha prodotto solo 12 notizie nei tg Rai e Mediaset. Nello stesso periodo, i notiziari si sono occupati 33 volte delle nozze Gregoraci- Briatore. Idem l’Etiopia (6 notizie), messa a confronto con Carla Bruni (208). un’accusa vera, e che nello stesso tempo non sta in piedi. Detto in due parole: se la tragedia di Zimbabwe ed Etiopia è entrata nella testa di qualcuno è perché i giornali che l’hanno raccontata hanno pubblico. E se hanno pubblico è perché parlano anche di temi popolari, come Carla Bruni o Briatore. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 13/3/2009]
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