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 2009  marzo 13 Venerdì calendario

L’ATELIER CHE HA RIADATTATO PER LAPO GLI ABITI DELL’AVVOCATO


Il motto di Roberto Zuccato è ”meno immagine e più qualità” anzi, più che un motto è la sua ricetta per cavalcare l’onda anomala della crisi e domarla. L’imprenditore è amministratore unico di due aziende che fanno del made in Italy lo strumento di marketing d’elezione. Infatti sia Alessandro Martorana (la griffe del su misura maschile) sia Fontana Couture (il marchio di demi-couture femminile) non strillano ma sussurrano sottovoce una storia di artigianalità e di cura del particolare. «Durante i miei giri intorno al mondo – spiega Zuccato che è stato direttore commerciale e marketing in grandi aziende quali Bacardi-Martini e Alfa Romeo – mi sono accorto che per il vero made in Italy c’è ancora molto spazio. Importante è puntare sulla qualità». La storia di Alessandro Martorana inizia otto anni fa ma assurge alla cronaca quando si diffonde la notizia che, gli abiti del guardaroba dell’avvocato Giovanni Agnelli, sono stati adattati dall’atelier torinese per essere indossati da suo nipote Lapo Elkann (anche una parte dei nuovi abiti di Lapo sono realizzati da Alessandro).

Ma il palma res dei clienti Martorana non si ferma al rampollo di casa Agnelli e comprende industriali del calibro di Norberto Ferretti, manager d’azienda, sportivi famosi (testimonial d’eccezione il giocatore della Juventus Alessandro Del Piero) e celebrità internazionali, come l’attore Andy Garcia a Los Angeles, il fotografo di moda Wayne Maser a New York o il regista giapponese Takeshi Kitano. Apice del vero lusso è la possibilità, per tutti i clienti vip, di avere sul capo la loro etichetta personalizzata che affianca al marchio il loro nome. «Per realizzare i nostri capi - continua il manager - operano 50 sarti che impiegano circa otto settimane di lavoro a partire dalla presa delle misure. In un anno produciamo non più di 800 capi e saremo a regime quando avremo raggiunto la quota di 1300. Le chicche: il tessuto in seta con frammenti di diamanti e una tela personalizzata dove è possibile scrivere una propria frase nella cimossa». L’atelier italiano della griffe si trova in un edificio del XVIII secolo nel centro di Torino mentre per servire i clienti lontani dalla capitale sabauda la società affitta suite di grandi alberghi in tutto il mondo che diventano ”atelier virtuali” dove ogni mese sono serviti i clienti internazionali. Il corrispettivo femminile di questa filosofia è Fontana Couture con 40 sarte premiere che tagliano, cuciono, stirano e incartano ognuno dei capi che viene distribuito nelle 33 boutique multimarca in tutto il mondo e nelle due di proprietà, una in via della Spiga a Milano e l’altra in apertura a giorni a Baku».