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 2009  marzo 13 Venerdì calendario

ESERCITO GRANDI FIRME


Esercito italiano in crisi di vocazioni? Ecco il rimedio, ”Esercito SportsWear” una linea di abbigliamento giovane e frizzante che nelle intenzioni dello Stato Maggiore delle Forze Armate dovrà attirare i ragazzi alle armi.

Per ora i punti vendita E.I. sono tre, tutti nella Bergamasca, all’Orio Center, all’Iper alle Valli di Seriate e all’Auchan di Curno. I negozi, aperti ieri alle 18 in contemporanea, riproducono fedelmente la camerata di una caserma. I vestiti sono esposti sopra armadietti originali in ferro, rivisitati con tocchi vintage. «Senza la leva obbligatoria, l’esercito deve riuscire ad attirare i giovani tra le sue fila», spiega Angelo Pesenti, titolare dello store di Orio al Serio, «La moda può essere un grande veicolo. I vestiti sono belli, moderni e allegri, danno un’immagine profondamente diversa da quella che gli italiani hanno dell’Esercito. un’operazione di marketing sul modello americano, dei Marines, per intenderci. Anche loro hanno un marchio che vende capi d’abbigliamento di tutte le fogge in tutto il mondo, dando, oltre ai guadagni, un forte ritorno d’immagine».

Ieri all’inaugurazione del punto vendita di Orio Center è intervenuto Mario Sumatra, colonnello a capo dell’ufficio quinto reparto Affari Generali. Con lui i rappresentanti istituzionali della città e della provincia di Bergamo. «Va detto che la collezione sportwear dell’esercito è in vendita in diversi negozi multimarca già dall’inizio del 2008», commenta Remigio Villa, dirigente dell’Officina della Moda, azienda di Carvico che ha confezionato tutti i modelli. «La grande novità è che ora il nostro Stato Maggiore scende in campo con tre negozi». Delusi gli appassionati di tute mimetiche, scarponi militari, coperte e occhiali da top gun: nei tre store orobici non si trova nulla di tutto questo. Ci sono invece magliette a righe, in stile vintage, felpe da jogging, cappellini che somigliano a quelli delle squadre di calcio. Insomma una linea fresca, lontanissima da indumenti che richiamano la guerra in Afghanistan. I vestiti somigliano tanto a quelli degli universitari americani, quelli che si vedono in tanti telefilm di successo. «Ora abbiamo iniziato con questi prodotti», continua sempre Remigio Villa, «L’idea è di creare una linea con tutti gli accessori possibili, dagli orologi fino agli occhiali passando per le scarpe da ginnastica».

E chi sono i modelli della linea realizzata dall’Officina della Moda per il nostro Esercito? Ovviamente i soldati. Che la scorsa estate hanno sfilato in gran parte delle spiagge italiane. I ragazzi arrivavano per vedere i modelli, poi si fermavano per ascoltare il fascino della vita in caserma. E qualcuno di loro ha scelto di entrare nelle forze armate. L’esperienza è stata positiva, i generali hanno deciso che andava potenziata con punti vendita in tutta Italia, per la felicità dell’Officina della Moda e della Bbside, le due aziende coinvolte nel progetto. Che ha anche un nobile scopo: quello di migliorare la vita delle vedove dei caduti in guerra. Funziona così: la Bbside vende i vestiti dell’Esercito Italiano, dando alle forze armate una percentuale dei guadagni. Questi euro vanno a finire dritti dritti nelle tasche delle famiglie che hanno perso i loro cari in Afghanistan, in Kosovo o in Libano. Che dire? Per ora la linea, ovunque è stata presentata, ha riscosso grandi consensi. Prezzi accessibili (40 euro le polo, 50 per le felpe, 15 i cappellini) e modelli divertentissimi