Luca Fornovo, La stampa 13/3/2009, 13 marzo 2009
SPARISCE UN MILAIRDARIO SU TRE
La crisi assesta un duro colpo anche al patrimonio dei miliardari. Tanto che, rispetto allo scorso anno, un terzo esce dalla classifica di Forbes: un anno fa erano 1.125, oggi sono 793, e hanno perso circa 2 mila miliardi di dollari. Ma forse quel che un po’ può sorprendere è che gli effetti dello tsunami finanziario hanno colpito più i miliardari russi e indiani, mentre New York torna a essere Paperopoli con 55 super ricchi, rimpiazzando Mosca che l’anno scorso ne aveva 87 e ora solo 32. Mentre l’India ha perso quasi la metà dei suoi Paperoni, scesi da 53 a 24.
Per quanto riguarda la classifica torna in prima posizione il fondatore di Microsoft Bill Gates, con 40 miliardi di dollari, seguito dall’americano Warren Buffett, con 37 miliardi, e dal magnate messicano delle telecomunicazioni Carlos Slim con 35. L’anno scorso, invece, Mister Windows aveva dovuto cedere lo scettro a Buffett, dopo 13 anni di dominio incontrastato. Ma per tutti e tre si registrano forti perdite: il patron di Microsoft un anno fa godeva di una fortuna di 58 miliardi, Buffett di un patrimonio superiore ai 62 miliardi e Carlos Slim di 60 miliardi di dollari. In totale, fanno 68 miliardi di dollari in meno.
Per arrivare ad un nome italiano è necessario scendere alla quarantesima posizione, occupata dal padre della Nutella, Michele Ferrero, con un patrimonio valutato intorno ai 9,5 miliardi di dollari.
Seguono, a distanza, al settantesimo posto Silvio Berlusconi e famiglia con 6,5 miliardi di dollari e Leonardo Del Vecchio di Luxottica, al settantunesimo posto con 6,3 miliardi. Per trovare altri italiani bisogna scendere di molto. Si arriva a Giorgio Armani al duecentoventiquattresimo posto con 2,8 miliardi. Assoluto vincitore nell’anno della crisi è il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, grazie alla rivalutazione dell’agenzia Bloomberg, dopo l’acquisto del 20% di Merrill Lynch. l’unico magnate a non aver accusato perdite, avendo anzi incrementato il proprio patrimonio da 11,5 a 16 miliardi di dollari. Secondo Forbes, è oggi l’uomo più ricco di New York e figura tra i primi 17 al mondo, mentre un anno fa era sessantacinquesimo. Ne escono, invece, con le ossa rotte, gli oligarchi russi, i cui capitali sono passati da 471,4 a 102,1 miliardi di dollari, sulla scia di un crollo della Borsa del 67,64% tra il febbraio 2008 e quello di quest’anno.
La sorte più triste è toccata al re dell’alluminio Oleg Deripaska, lo scorso anno con i suoi 28 miliardi l’uomo più ricco in Russia, ora crollato al decimo posto e nell’arena internazionale al 164º con 3,5 miliardi. Il più ricco tra i magnati russi (9,5 miliardi) è Mikhail Prokhorov, proprietario di Oneksim group, seguito dal patron del Chelsea Roman Abramovich (8,5 miliardi). Terzo il presidente di Lukoil Vagit Alekperov (7,8 miliardi). Solo due gli indiani tra i primi venti al mondo, il magnate dell’acciaio Lakshmi Mittal e il re del petrolchimico Mukesh Ambani. L’età media degli uomini più ricchi è 63 anni. Il premio «milionario più giovane» è andato al tedesco Albert Thurn und Taxis, mentre nella lista non c’è il fondatore del popolare social network Facebook, Mark Zuckerberg.