Paola Coppola, la Repubblica 13/3/2009, 13 marzo 2009
CASA, SCONTRO SULLA SANATORIA AMBIENTALE
Slitta il via libera al piano straordinario per l´edilizia. Il governo continua a lavorare al provvedimento per stimolare il settore, ma oggi al Consiglio dei ministri comincia solo l´esame preliminare. I tempi di allungano, almeno di una settimana, rispetto a quanto aveva previsto il premier.
La "rivoluzione" voluta da Berlusconi come misura anti-crisi viene frenata da dubbi di carattere tecnico e dalle critiche degli alleati. Per la Lega la questione non è solo il nodo immigrati, ma anche l´impatto della riforma sul territorio. Il presidente dei deputati del Carroccio, Cota, ha chiesto al governo attenzione per l´ambiente: «Rappresenta un patrimonio della nostra gente e come tale va tutelato». An, invece, teme abusi nel settore dell´edilizia privata e rischi di "condoni mascherati". Questo avrebbe portato a modificare all´ultimo minuto uno dei punti più controversi della bozza del ddl: quello che puntava a introdurre una sorta di "sanatoria perenne" con l´unica condizione di non arrecare danno ai beni tutelati e non toccare immobili dichiarati monumento nazionale.
Dall´altra parte anche le Regioni aspettano di esaminare le norme quadro del governo e la bozza del testo che prevede l´intervento a sostegno del settore edilizio, che ha avuto il via libera solo dalla giunta regionale del Veneto.
Berlusconi avrebbe voluto accelerare e non nasconde che avrebbe ancora una volta preferito lo strumento del decreto legge: «Sarebbe stato più efficace, visto che abbiamo un sondaggio che rivela che il 50% delle famiglie vive in un bilocale e il 30% ha l´esigenza di dotarsi di una stanza in più».
Il progetto al momento resta lo stesso. Un testo base per l´intervento regionale che consente, a chi lo adotta, di ampliare le abitazioni private aumentando la cubatura fino al 20%, aggiungendo una o due stanze, sia nel caso di villette che di palazzi se si ottiene l´assenso dei condomini. E ancora: prevede la "rottamazione" degli edifici costruiti prima dell´89 che non abbiano standard qualitativi adeguati e la loro ricostruzione con un aumento della cubatura fino al 30%, e dà la possibilità ai Comuni di introdurre sconti fiscali.
Accanto a questo testo il governo continua a lavorare al un ddl che rivede la normativa statale in materia, mettendo mano al Testo Unico e al Codice per l´ambiente. Per il ministro per gli Affari regionali, Fitto, «è sbagliato esprimere un giudizio negativo a prescindere. Il governo si muoverà nel pieno rispetto delle norme costituzionali». Ma si allungano i tempi per il testo che punta a semplificare le procedure per ottenere le autorizzazioni nell´attività edilizia. Tra le novità, verrebbe abolito il permesso di costruire, sostituito con una certificazione di conformità firmata dal progettista, ampliato l´ambito di operatività dell´attività edilizia libera, introdotto il fascicolo di fabbricato per conoscere lo stato conservativo del patrimonio edilizio e provvedere alla individuazione delle situazioni di rischio. In forse invece l´inasprimento delle sanzioni per gli abusi in aree vincolate. Ieri, intanto, ultimo passaggio per il via libera ai 550 milioni del Piano nazionale di edilizia abitativa. Con la ratifica dell´accordo governo-Regioni che prevede lo sblocco immediato di 200 milioni e una tranche successiva di 350, per il sottosegretario alle Infrastrutture Mantovani il "piano casa" «entra in una fase operativa».