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 2009  novembre 19 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

«Oggi ho un pensiero che mi tor­menta: il vertice sulla fame. Non mi tormenta il disagio di una città blindata: questa matti­na i romani per essere puntuali al loro posto di lavoro si sono messi in cammino due ore pri­ma, ma a questo ormai siamo abituati. Mi tormenta il fatto che a questo vertice sono state invitate 187 delegazioni (non so quante persone per delegazio­ne!), le suite in via Veneto sono costate 750 euro a notte per per­sona... Ho visto limousine, ho sentito di ragazze assoldate per distrarre gli ospiti. Non voglio pensare che cosa si mangerà al­le cene e ai pranzi, ma me lo pos­so immaginare. Il pensiero che continua a tormentarmi è que­sto: se stavano tutti a casa loro e questi soldi li mandavano in Africa, sono sicura che si poteva sfamare mezza Africa e non so per quanti giorni. solo un pen­siero che mi tormenta insieme ad altri di questo mondo che mi fa sempre più schifo». Così, ieri, Piera Gai sul blog Terranews.

Ha ragione?
Ha ragione. Le centinaia – for­se migliaia – di mezze figure, però padroni in casa loro, che sono venute a Roma per discu­tere di un problema di cui non gli fregava assolutamente nien­te, hanno fatto una delle peg­giori figure dell’ultimo mezzo secolo. Mugabe ( nella foto Afp qui sopra ), che governa lo Zim­babwe come un macellaio e non può avere a cuore la mala­sorte di nessuno, s’è portato dietro 60 persone. In media, ogni delegazione ha preso in affitto venti automobili. Un ca­podelegazione Onu – lo ha rife­rito ieri Libero – ha speso 60 mi­la euro in abbigliamento e re­gali. Le boutique di via Condot­ti, dove un paio di mocassini costano più di mille euro, sono state prese d’assalto. I veri po­tenti – Obama, Hu, la Merkel, Sarkozy, Gordon Brown – si so­no tenuti alla larga. L’ultima volta avevano promesso una ventina di miliardi di cui anco­ra non s’è visto un euro. L’Ita­lia e gli Stati Uniti non versano quello che dovrebbero versa­re. La Fao incassa qualcosa co­me 1500 miliardi l’anno e ne gi­ra agli agricoltori 250. Gli aiuti servono? O servono solo a Mu­gabe? Ecco qualcosa di cui si sarebbe dovuto discutere.

Lei è uno di quelli che li ritiene inutili.
Ha letto l’intervista alla Stam­pa di Dambysa Moyo? Zambia­na, economista, nera, 28 anni, autrice di Dead Aid - Why Aid is Not Working and How There is Another Way for Africa ( Fine de­gli aiuti: perché gli aiuti non funzionano e come si potrebbe fare per l’Africa , in Italia anco­ra non c’è): «Se si guarda alla Cina, all’India, al Sudafrica, ne­gli ultimi 30 anni lì si è verifica­to un successo: basato non cer­to sugli aiuti, ma sul commer­cio, sugli investimenti, sulla crescita dei mercati di capitali, sullo sviluppo del credito, sul sostegno al risparmio e all’af­flusso delle rimesse degli emi­grati. Un modello completa­mente diverso dall’Africa, che dimostra che c’è una via mae­stra per crescere e ridurre la po­vertà. proprio la politica de­gli aiuti ad alimentare una lea­dership politica africana tanto orribile. Se non si cambia, non avremo mai leader politici di qualità. Le persone serie, di va­lore, i tanti giovani africani pre­parati e intelligenti, non sono interessati a impegnarsi in poli­tica, che è un gioco fasullo ba­sato su questa cultura dell’ele­mosina fondata sul senso di colpa del mondo ricco che raf­forza i politici corrotti». Dam­bysa arriva al punto di dire: meglio i cinesi, che ci rapina­no, ma intanto ci danno un’oc­casione.

Significa far entrare l’Africa – e le altre patrie degli affamati – nel circuito economico globa­le, comprargli le merci, riven­dergli magari energia o tecno­logie.
Sì, qualcosa del genere. L’Oxfam – Oxford Committee for Famine Relief, confederazio­ne di 13 organizzazioni che la­vorano da 60 anni con tremila partner – nel 2006 calcolò che se l’Occidente comprasse da Africa, Asia e America Latina l’1% in più di quel che compra normalmente allontanerebbe dalla povertà 128 milioni di persone. Naturalmente biso­gnerebbe comprare l’1% in me­no dai nostri produttori… Oxfam e Ucodep (un’altra ong) hanno dato 3 a questo ul­timo vertice Fao, giudicato più o meno un disastro.

Sa che le dico? Che ho l’impres­sione di un fallimento generale di questi vertici. Anche il sum­mit di Singapore dell’altro gior­no sul clima s’è concluso con l’annuncio che sul clima, per ora, non si farà niente.
Il sistema degli organismi in­ternazionali discende dalle strutture che le nazioni si die­dero dopo la guerra. Sono pas­sati 60 anni, questi organismi corrispondono sempre meno a qualcosa di reale. Il potere sta altrove.

Per esempio?
In quella dozzina di banche che ancora determinano i gran­di movimenti di capitali. E nel duo Cina-Usa. Il Pil del mondo è determinato per il 70% da lo­ro. E l’inquinamento pure. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 19/11/2009]
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