
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
«Oggi ho un pensiero che mi tormenta: il vertice sulla fame. Non mi tormenta il disagio di una città blindata: questa mattina i romani per essere puntuali al loro posto di lavoro si sono messi in cammino due ore prima, ma a questo ormai siamo abituati. Mi tormenta il fatto che a questo vertice sono state invitate 187 delegazioni (non so quante persone per delegazione!), le suite in via Veneto sono costate 750 euro a notte per persona... Ho visto limousine, ho sentito di ragazze assoldate per distrarre gli ospiti. Non voglio pensare che cosa si mangerà alle cene e ai pranzi, ma me lo posso immaginare. Il pensiero che continua a tormentarmi è questo: se stavano tutti a casa loro e questi soldi li mandavano in Africa, sono sicura che si poteva sfamare mezza Africa e non so per quanti giorni. solo un pensiero che mi tormenta insieme ad altri di questo mondo che mi fa sempre più schifo». Così, ieri, Piera Gai sul blog Terranews.
• Ha ragione?
Ha ragione. Le centinaia – forse migliaia – di mezze figure, però padroni in casa loro, che sono venute a Roma per discutere di un problema di cui non gli fregava assolutamente niente, hanno fatto una delle peggiori figure dell’ultimo mezzo secolo. Mugabe ( nella foto Afp qui sopra ), che governa lo Zimbabwe come un macellaio e non può avere a cuore la malasorte di nessuno, s’è portato dietro 60 persone. In media, ogni delegazione ha preso in affitto venti automobili. Un capodelegazione Onu – lo ha riferito ieri Libero – ha speso 60 mila euro in abbigliamento e regali. Le boutique di via Condotti, dove un paio di mocassini costano più di mille euro, sono state prese d’assalto. I veri potenti – Obama, Hu, la Merkel, Sarkozy, Gordon Brown – si sono tenuti alla larga. L’ultima volta avevano promesso una ventina di miliardi di cui ancora non s’è visto un euro. L’Italia e gli Stati Uniti non versano quello che dovrebbero versare. La Fao incassa qualcosa come 1500 miliardi l’anno e ne gira agli agricoltori 250. Gli aiuti servono? O servono solo a Mugabe? Ecco qualcosa di cui si sarebbe dovuto discutere.
• Lei è uno di quelli che li ritiene inutili.
Ha letto l’intervista alla Stampa di Dambysa Moyo? Zambiana, economista, nera, 28 anni, autrice di Dead Aid - Why Aid is Not Working and How There is Another Way for Africa ( Fine degli aiuti: perché gli aiuti non funzionano e come si potrebbe fare per l’Africa , in Italia ancora non c’è): «Se si guarda alla Cina, all’India, al Sudafrica, negli ultimi 30 anni lì si è verificato un successo: basato non certo sugli aiuti, ma sul commercio, sugli investimenti, sulla crescita dei mercati di capitali, sullo sviluppo del credito, sul sostegno al risparmio e all’afflusso delle rimesse degli emigrati. Un modello completamente diverso dall’Africa, che dimostra che c’è una via maestra per crescere e ridurre la povertà. proprio la politica degli aiuti ad alimentare una leadership politica africana tanto orribile. Se non si cambia, non avremo mai leader politici di qualità. Le persone serie, di valore, i tanti giovani africani preparati e intelligenti, non sono interessati a impegnarsi in politica, che è un gioco fasullo basato su questa cultura dell’elemosina fondata sul senso di colpa del mondo ricco che rafforza i politici corrotti». Dambysa arriva al punto di dire: meglio i cinesi, che ci rapinano, ma intanto ci danno un’occasione.
• Significa far entrare l’Africa – e le altre patrie degli affamati – nel circuito economico globale, comprargli le merci, rivendergli magari energia o tecnologie.
Sì, qualcosa del genere. L’Oxfam – Oxford Committee for Famine Relief, confederazione di 13 organizzazioni che lavorano da 60 anni con tremila partner – nel 2006 calcolò che se l’Occidente comprasse da Africa, Asia e America Latina l’1% in più di quel che compra normalmente allontanerebbe dalla povertà 128 milioni di persone. Naturalmente bisognerebbe comprare l’1% in meno dai nostri produttori… Oxfam e Ucodep (un’altra ong) hanno dato 3 a questo ultimo vertice Fao, giudicato più o meno un disastro.
• Sa che le dico? Che ho l’impressione di un fallimento generale di questi vertici. Anche il summit di Singapore dell’altro giorno sul clima s’è concluso con l’annuncio che sul clima, per ora, non si farà niente.
Il sistema degli organismi internazionali discende dalle strutture che le nazioni si diedero dopo la guerra. Sono passati 60 anni, questi organismi corrispondono sempre meno a qualcosa di reale. Il potere sta altrove.
• Per esempio?
In quella dozzina di banche che ancora determinano i grandi movimenti di capitali. E nel duo Cina-Usa. Il Pil del mondo è determinato per il 70% da loro. E l’inquinamento pure. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 19/11/2009]
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