Mariolina Sesto, Il Sole-24 Ore 19/11/2009;, 19 novembre 2009
CON FINI IL 20% DEI DEPUTATI PDL - I
numeri non sono ancora di grande entità. Ma le truppe che si stanno raccogliendo sotto l’egida del presidente della Camera cominciano ad assumere un valore relativo di una certa importanza: 50 dei 270 deputati Pdl, il 60% circa degli ex An (che sono 83); 25 dei 145 senatori Pdl, il 55% degli ex An (che sono 45). Nell’insieme, Gianfranco Fini può contare sulla fedeltà del 20% circa dei deputati e di una percentuale analoga di senatori.
Fin qui i numeri. Che però non descrivono appieno le posizioni di potere effettivamente controllate. Nella lista dei 75 parlamentari finiani figurano infatti ben cinque presidenti di commissione, tra cui i due alla Giustizia Giulia Bongiorno e Filippo Berselli e quello al Bilancio in Senato Mario Baldassarri, un ministro Andrea Ronchi, un viceministro Adolfo Urso, quattro sottosegretari (Viespoli, Mantica, Menia e Saglia) e il relatore della Finanziaria al Senato Maurizio Saia.
Posti nevralgici, dai quali i finiani stanno attentamente sorvegliando la politica della giustizia, così come la politica economica tremontiana avversata, in Finanziaria, con fior di emendamenti sull’Irap e sugli investimenti nella scuola e nella ricerca universitaria. Proprio il relatore della manovra a Palazzo Madama, Saia, ha fatto muro contro l’ipotesi dei supporter del premier di presentare un emendamento che prevedeva di chiudere i processi tributari pagando il cinque per cento della multa commissionata. Un lavoro certosino, di controllo ma anche di correzione dei testi preparati dagli ex azzurri. Quella politica definita «di guerriglia» dal premier e dagli uomini del suo entourage.
Ma non è finita qui. In Parlamento i gruppi del Pdl sono in grande movimento. E anche tra gli ex aderenti a Forza Italia ci sono molte personalità il cui percorso sta confluendo sul sentiero finiano:c’è Chiara Moroni e Benedetto Della Vedova, Margherita Boniver e Antonio Martino e Beppe Pisanu solo per citare i più noti. E poi anche i siciliani " delusi" Gianfranco Micciché e Giuseppe Fallica. E persino l’editore Antonio Angelucci, che dopo lo sgarbo subito dal "Giornale" di Feltri, si è avvicinato all’ex leader di An. Tra i finiani della prima ora vanno invece ricordati il vicepresidente dell’Antimafia Fabio Granata, il componente del Copasir Carmelo Briguglio, Donato Lamorte e Flavia Perina.
Al presidente della Camera manca invece una rappresentanza forte all’interno dell’ufficio di presidenza del Pdl, dove può contare solo su tre membri: il ministro Ronchi, il vicecapogruppo alla Camera Italo Bocchino e il deputato semplice Marco Martinelli (ex responsabile del tesseramento di An). Ma quest’ultimo, dicono i bene informati, starebbe migrando verso l’area di Matteoli,più vicina al presidente del consiglio. Chi arriva e chi parte.