Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  novembre 19 Giovedì calendario

ROMA (24

giugno) - La procura sta valutando l’ipotesi di chiedere, nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, una rogatoria alle autorità vaticane per poter ispezionare la salma di Renato De Pedis, boss della banda della Magliana sepolto nella basilica di Sant’Apollinare. I magistrati vogliono chiarire sotto quale regime giurisdizionale ricada la basilica, se la chiesa sia o meno giuridicamente rientrante nel territorio dello Stato Città del Vaticano, per capire quale possa essere un eventuale margine della attività degli investigatori. Diversi sono infatti i possibili regimi di extraterritorialità cui la basilica potrebbe essere sottoposta.

In ogni caso, sarebbe comunque necessaria una rogatoria alle autorità della Santa Sede, che già in passato non aveva dato risposte ad altre richieste della magistratura. Tra queste anche quelle relative al motivo per il quale De Pedis fosse sepolto a Sant’Apollinare; un chiarimento che, in passato, era stata anche la famiglia Orlandi a chiedere. Ciò anche in relazione ad una telefonata anonima di due anni fa pervenuta alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto, nella quale qualcuno aveva detto: «Se volete sapere di più su Emanuela Orlandi guardate nella tomba di De Pedis».

Il rettore della chiesa di Sant’Apollinare: non avrei nulla da ridire. Aprire la tomba di Enrico De Pedis per fare luce sulla scomparsa di Emanuela Orlandi? «Le valutazioni competono ai magistrati, al Vicariato di Roma e alle famiglie coinvolte; se la decisione venisse presa da queste istituzioni, in maniera regolare, io non avrei certo niente da ridire». Lo ha dichiarato a 24 minuti don Pedro Huidobro, rettore della chiesa di Sant’Apollinare nella quale è sepolto "Renatino". Don Pedro si dice anche stanco delle polemiche: «In questi casi meno si parla e meglio è», afferma il rettore.

Il Vaticano: contro Marcinkus accuse infamanti. Intanto, il Vaticano ha dato oggi una risposta agli articoli di giornale che tirano in ballo la responsabilità dell’ex presidente dello Ior (Istituto per le opere di religione) monsignor Marcinkus nel rapimento di Emanuela Orlandi: accuse «infamanti senza fondamento nei confronti di mons. Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi». Nella nota diffusa oggi la Santa Sede afferma che «non si vuole in alcun modo interferire con i compiti della magistratura nella sua doverosa verifica di fatti e responsabilità». «Ma allo stesso tempo - aggiunge - non si può non esprimere un vivo rammarico e biasimo per modi di informazione più debitori del sensazionalismo che alle esigenze della serietà e dell’etica professionale».

Il Vaticano accusa poi la stampa italiana di aver diffuso, senza verifica, una «testimonianza di valore estremamente dubbio» e di aver così ravvivato il dolore per la famiglia Orlandi. «La tragica vicenda della scomparsa della giovane Emanuela Orlandi - si legge nel comunicato vaticano - è tornata di attualità nel mondo dell’informazione italiana. Colpisce il modo in cui ciò avviene, con l’amplissima divulgazione giornalistica di informazioni riservate, non sottoposte ad alcuna verifica, provenienti da una testimonianza di valore estremamente dubbio. Si ravviva così il profondissimo dolore della famiglia Orlandi senza dimostrare rispetto ed umanità nei confronti di persone che hanno già tanto sofferto».
Invia Stampa
Aggiungi a Linkedin Aggiungi a Facebook! Aggiungi a Digg! Aggiungi a Mixx!
linkedin facebook digg mixx yahoo-buzz

COMMENTI (20 di 114) ordina dal pi¹ vecchioOrdina pag: di 6 DISCUSSIONE CHIUSA
per comunicazioni: redazioneweb@ilmessaggero.it
replica vergognosa del Vaticano
Ciò di cui il Vaticano dovrebbe grandemente vergognarsi è la miserabile maniera in cui si difende.Invece di prodigarsi perchè la verità venga a galla ,invece di agevolare il più possibile le indagini sulla Orlandi, il Vaticano cosa fa? Difende la memoria di Marcinkus come quella di un qualsiasi povero prete accusato ingiustamente ed impossibilitato a difendersi perchè ormai morto.Il Vaticano dimentica che queste accuse riguardano non solo la persona di Marcincus ma anche e principalmente il Vaticano e la Chiesa tutta ; e suo primo dovere dovrebbe essere quello di fare massima chiarezza sulle proprie oscure vicende,in rispetto alla Orlandi a Dio ed a tutto il mondo che guarda,ascolta e si indigna sempre più .

commento inviato il 02-07-2008 alle 19:02 da ambra

Mistero 2
Altre citazioni dall’articolo di Pino Nicotri:
"Qualunque altro genitore avrebbe ovviamente,se non scatenato l’inferno,almeno gridato ad alta voce di volerne sapere di più.Invece,in questo caso,sono stati ZITTI PERFINO GLI AVVOCATI,compreso l’ineffabile Imposimato,tanto ciarliero quando si tratta di far balenare speranze,se non certezze,di ritorno a casa della ragazza,sparita ormai da quasi un quarto di secolo.Imposimato,in questo affaire,è il legale della signora Maria,madre di Emanuela,nonostante sia stato per un breve periodo difensore di Agca,cioè della persona in favore della quale sarebbe stata rapita la figlia della stessa signora Maria di cui oggi è l’avvocato.Strano,nevvero?.....Come se non bastasse,più di una volta alcuni cardinali,a partire dal potente Giovan Battista Re....,hanno rifiutato la richiesta della magistratura italiana di interrogarli.Segno evidente,tra molti altri,che il Vaticano sulla scomparsa della sua giovane e bella cittadina ha una lunga coda di paglia".
"Una volta che ho messo alle strette Ercole Orlandi,enumerandogli le troppe cose "strane",a partire dalla nomina degli stessi avvocati,scelti e pagati non da lui ma dai SERVIZI SEGRETI italiani,mi ha risposto che "QUI IN VATICANO MI DICONO SEMPRE DI STARE TRANQUILLO,che Emanuela prima o poi torna e che intanto pensano loro a tutto".....Ma non ho potuto fare a meno di fargli notare che "loro dicono prima o poi,però intanto sono passati quasi 20 anni".In questa trama davvero sconvolgente l’unica cosa sufficientemente chiara è che il Vaticano sa e tace.Non a caso il papà di Emanuela ne diffidava:quando dovevo incontrarlo nel periodo in cui lavoravo al libro sulla scomparsa di sua figlia mi aveva chiesto di cercarlo sul suo telefonino anzichè al telefono di casa,perchè voleva evitare eventuali ascolti del centralino vaticano.E ogni volta che mi dava un appuntamento mi veniva a prendere di persona fuori della porta di S.Anna,per sottrarmi così alla curiosità e al controllo....".

commento inviato il 01-07-2008 alle 04:59 da luigi

Mistero 1
Secondo il giornalista Pino Nicotri si è trattato,in realtà,di una storia di violenza sessuale.
http://www.homolaicus.com/politica/orlandi.htm
Vorrei sottolineare alcuni passi dell’articolo:
"Quando in Turchia è stato scarcerato Alì Agca,il terrorista islamico che nel 1981 attentò alla vita di papa Wojtyla,puntuale come un orologio svizzero s’è levato il coro di chi insiste a dire che la cittadina vaticana Emanuela Orlandi,bella ragazza di poco meno di 16 anni scomparsa a Roma il 22 giugno 1983,è stata rapita da sostenitori di Agca per essere liberata in cambio della scarcerazione del terrorista.....tutti si sono rimessi a battere un tasto che è ormai assodato ESSERE FASULLO.E’ stata infatti la stessa magistratura italiana,con la sentenza istruttoria firmata il 19 dicembre 1997 dall’allora giudice istruttore Adele Rando,a scrivere che il movente politico-terroristico fu "UN’ABILE OPERAZIONE DI DISSIMULAZIONE DELL’EFFETTIVO MOVENTE DEL RAPIMENTO DI EMANUELA ORLANDI".Lo stesso giudice istruttore indiziò inoltre del grave reato di concorso nella sparizione della Orlandi.....IL VICE CAPO DELLA SICUREZZA VATICANA,INGEGNER RAUL BONARELLI.Ripeto,per chi credesse di avere capito male:la magistratura italiana ha messo per iscritto che se c’era qualcuno da accusare per la scomparsa di Emanuela questo qualcuno ANDAVA CERCATO DENTRO LE MURA DELLA CITTA’ DEL VATICANO.E a partire da chi si occupa della sicurezza interna...Ma lo sconcerto non finisce qui.L’ufficio di Bonarelli è infatti a meno di 30 metri dalla palazzina di piazzetta S.Egidio dove abitavano e abitano gli Orlandi:è ancor più straordinario quindi che i familiari della ragazza-il padre Ercole,la madre Maria,il fratello Pietro e le tre sorelle Natalina,Federica e Maria Cristina-non abbiano NEPPURE MAI FIATATO sulla pesante e ben precisa accusa del giudice istruttore Rando CONTRO IL LORO VICINO DI CASA....".Segue.