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 2018  marzo 26 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Maria Elisabetta Alberti Casellati
Il Presidente della Camera è Roberto Fico
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Paolo Gentiloni (interim)
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Jerome Powell
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Governo, che succede a questo punto

Dichiarazione resa ieri da Matteo Salvini: «Nel rispetto di tutto e di tutti, il prossimo premier non potrà che essere indicato dal centrodestra, la coalizione che ha preso più voti e che anche ieri ha dimostrato compattezza, intelligenza e rispetto degli elettori. Noi siamo pronti, voi ci siete???».  

Compatezza?
I politici devono fingere che tra il pomeriggio di venerdì, quando i leghisti mollarono Paolo Romani e si misero a votare la Bernini facendo infuribondire Berlusconi, e la mattina di sabato, quando Berlusconi piegò la testa e concordò per il voto alla Casellati, non sia successo niente. Lo stesso Berlusconi, sabato pomeriggio, rilasciò una dichiarazione in cui si diceva molto felice per come erano andate le cose, Salvini aveva tutta la sua fiducia, eccetera. Dissonavano, rispetto a queste dichiarazioni del capo (o dell’ex capo), le amare confessioni di Renato Brunetta e dello stesso Paolo Romani, assolutamente contrari al cedimento mattutino di Berlusconi. Ma tant’è: ha funzionato anche in questo caso il conflitto d’interessi alla rovescia, Berlusconi ha da tutelare le aziende e non può permettersi di uscire dall’area di governo, dove spera di poter contare ancora qualcosa. Se il divorzio da Salvini preludesse a un governo Lega-M5s e questo governo - con dentro un Salvini diventato nemico - poi facesse una legge sul sistema televisivo punitivo delle aziende Mediaset? E che dire delle eventuali nuove regole sul conflitto d’interessi? Il Cav spera sempre che il tribunale europeo gli permetta di rientrare nel gioco politico, sogna la candidatura a Palazzo Chigi e il popolo che ricomincia a votarlo. Dalle parti di Arcore si spiega la sconfitta del 4 marzo, quell’incredibile 14%, con la favola che se Berlusconi avesse potuto candidarsi premier... L’ho sentito sostenere persino da Vittorio Sgarbi. Rendersi conto di essere alla fine è dura.  

Mattarella darà sul serio l’incarico a Salvini?
Se il centro-destra andrà unito al colloquio col capo dello stato (si comincia martedì prossimo) l’incarico a Salvini sarà inevitabile. La coalizione ha il 37%, il M5s il 32. Tocca per primo al centro-destra. Sono un po’ tutti scettici, ma è obbligatorio incaricare Salvini di provarci. Ieri il capo leghista ha ricordato il suo programma: «Via legge Fornero e spesometro, giù tasse e accise, taglio degli sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell’agricoltura e della pesca italiane, ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini. Noi siamo pronti, voi ci siete???». Prescindendo da qualunque valutazione di questo menu, per realizzarlo ci vorrebbe comunque una maggioranza ampia e compatta in parlamento. E al momento non c’è.  

Ci sarebbe se M5s e Lega andassero al governo insieme.
Chi farebbe in questo caso il primo ministro? Nessuno dei due vuole apparire subordinato all’altro e tutti e due vogliono Palazzo Chigi. Sul reddito di cittadinanza, proposta qualificante del M5s, che gli ha fatto prendere tanti voti e a cui non può rinunciare senza perdere credibilitò, ieri Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, ha elencato tutta una serie di distinguo che lo trasformerebbero in qualcosa di completamente diverso. La vedo difficile, anche se non è impossibile: ieri Grillo ha rilasciato a Salvini una notevole patente d’affidabilità, dicendo che l’uomo è uno di quelli  che mantiene quello che promette.  

Quindi, Salvini tenterà di formare un governo, e non riuscirà. Poi Mattarella si affiderà a Di Maio e non riuscirà neanche lui. A quel punto?
Dicono tutti che verrebbe scelta una personalità terza, accettata dai due leader vincitori. Mah. Un’altra ipotesi è che il M5s tenti un blitz in direzione del Pd, ridotto finora a una comparsa, per formare un governo di sinistra. Mi pare poco praticabile anche questa, almeno per ora. Renzi è deciso a mantenere il partito nell’ombra, senza lasciare l’opposizione. Certo l’elezione di Fico alla presidenza della camera è una strizzata d’occhio al reggente Martina.  

E allora?
Siamo entrati nella Terza repubblica, connotata da un ritorno del bipolarismo con due forze nuove e che, per la prima volta nella storia della repubblica, si sono legittimate a vicenda. Cosa che non fecero la Dc e quelli del pentapartito con il Pci (ricambiati) e meno che mai i Pds-Ds-Pd con Berlusconi (e viceversa). Stavolta invece M5s e Lega non si demonizzano l’un l’altro. Manca solo, a completare il quadro, una legge elettorale compatibile con la nuova situazione, e cioè che dica chiaramente chi dei due debba essere considerato vincitore. Per scriverla, i due signori del 4 marzo non hanno in fondo bisogno di una personalità terza: le nuove regole elettorali possono benissimo nascere da un’iniziativa parlamentare, e se c’è un accordo politico forte essere approvate in pochi giorni. L’Europa vuole che si cavino dalle tasche degli italiani trenta miliardi, per evitare l’aumento dell’Iva e intaccare la montagna del debito pubblico. Un tipico compito da lasciare al mesto Gentiloni, che sta lì apposta per gestire l’ordinaria amministrazione e farsi crocifiggere. (leggi)

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