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 2018  marzo 26 Lunedì calendario

Per spedire i soldi basta un sms. Ma c’è un tetto da rispettare

Spedire del denaro a un figlio (anche se in quel momento si trova all’estero), dividere la spesa sostenuta per un regalo tra amici, «prestarsi» piccole somme in famiglia. Sono alcune delle operazioni che si possono fare, grazie a app dedicate, con un semplice sms o clic sul cellulare.
Tra i sistemi di «derivazione» bancaria ci sono diverse soluzioni. La più diffusa, anche perché ha raccolto intorno a sé un sistema di 30 banche, è Jiffy. L’applicazione permette il trasferimento immediato di denaro, ma condizione fondamentale è essere titolare di un conto corrente in una delle banche aderenti: solo a questo punto si potrà procedere con la registrazione tramite l’home banking e fornire il proprio numero di telefono. Le commissioni variano a seconda della banca. In casa Unicredit è nata, invece, Monhey, l’app che necessita di un conto corrente o di una carta di pagamento Unicredit. Il limite giornaliero di trasferimenti è di 200 euro, 1.000 mensili. Ha una commissione fissa di 75 centesimi.
Tra i sistemi più recenti dell’industria fintech si è posizionato Cupertino con Apple Pay. Il meccanismo è simile a quello di competitor quali Venmo, app per i pagamenti mobile utilizzabile tramite account social, e Square Cash che consente di trasferire denaro tramite un messaggio di posta elettronica. In pratica, il sistema sfrutta il saldo delle carte memorizzate su Apple Pay e consente l’invio di denaro solo dopo averlo autorizzato tramite Touch ID. Una volta ricevuto il denaro, i soldi sono conservati su una carta virtuale su Apple Pay memorizzata nell’app Wallet. Il servizio è gratis per chi ha una carta di debito e invece ha una commissione del 3% per chi utilizza una carta di credito. Altre applicazioni per il trasferimento di denaro, tutte gratuite, sono poi Revolut e Satispay. Quest’ultima si attiva scegliendo un contatto dalla rubrica e digitando l’importo da inviare. È necessario fornire l’Iban del conto corrente così da permettere alla banca di autorizzare le transazioni dal conto al portafoglio virtuale su Satispay. A costo zero anche Tinaba, il sistema ideato dal fondo Sator. Non sono necessari né un conto corrente, né una carta di credito. Nel proprio profilo Tinaba viene creato un portafoglio digitale e il suo funzionamento è molto simile ad una ricaricabile. Tra i nuovi nati anche Circle Pay che, rispetto alle altre app, non ha bisogno di Iban: basta inserire il numero della propria carta di debito e per l’invio di somme di denaro basta scattare una foto alla carta che si vuole utilizzare. E il tutto, senza limiti di importo.
La Postepay di Poste Italiane permette lo scambio di denaro in tempo reale con tutti i contatti in rubrica che possiedono la stessa app con almeno una carta abilitata. Il servizio è gratuito per i primi 25 euro scambiati ogni giorno, dopo i quali si pagherà 1 euro ad operazione. Infine, alcuni classici del mercato dei pagamenti che permettono anche il trasferimento di denaro. Il primo è PayPal che gode di speciali garanzie di sicurezza sulle transazioni (in caso di frodi) e può inviare denaro prendendo i soldi dal conto associato all’account o sfruttando la carta di credito. Se si utilizza la carta di credito è però prevista una commissione dello 0,35 euro più una somma variabile fino al 3,4% del valore della transazione. Inviare denaro con PayPal è invece gratis se si sfrutta il credito presente sull’account. Azimo e Western Union sono invece sistemi che consentono il trasferimento di denaro in centinaia di Paesi grazie a una rete capillare di sportelli, hanno sviluppato app ad hoc. Il primo trasferimento è gratuito, ma poi si pagano piccole commissioni. Con Azimo è possibile anche farsi consegnare il denaro a domicilio.