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 2018  marzo 26 Lunedì calendario

Auto da collezione in leggera frenata ma le performance sono da record

L’offerta era partita a 2 milioni di dollai. Ma dopo sette minuti di ping-pong di rilanci la Porsche 550A Spyder del 1958 è stata venduta a 5 milioni e 170mila dollari. È una delle “blue chip” dell’asta di Scottsdale, alla periferia di Phoenix, in Arizona. La Scottsdale auction week è diventato il più grande evento del mondo per il trading di automobili classiche e da collezione. L’appuntamento richiama folle di partecipanti, anche solo curiosi che magari non potranno mai comprare una delle auto all’asta. Ma la vendita è diventata un vero e proprio show, un evento che mette insieme appassionati, esperti. Il calcio d’avvio della nuova stagione, il barometro dei trend e del mercato. Quest’anno le sette case d’asta della Scottsdale auction week hanno realizzato in totale 247 milioni di dollari, un 5% in meno rispetto ai 259 milioni di dollari dell’anno scorso. Non è stato un anno boom, anche se comunque sempre solido. Pubblicità
Sembrerebbe la conferma di quanti sostengono che il settore è in flessione. Alcuni dati vanno in questa direzione: le auto d’epoca e da collezione che detenevano il primo posto nel Knight Frank luxury investment index, sono state sorpassate dai Fine Wine che nel 2016 avevano conquistato il primato, e ora dall’arte, che ha scalato la classifica. Sempre secondo il Knight Frank luxury investment index, le auto classiche negli ultimi dodici mesi hanno messo a punto performance tra le più deludenti rispetto agli altri “passion investment”, un incremento del 2% rispetto al 21% in più dell’arte, all’11% del vino e al 7% di incremento medio dell’indice globalmente considerato. Ma si tratta di performance di breve termine. Sul lungo termine, invece, le auto classiche si sono rivelate un asset con il piede sull’acceleratore: in dieci anni hanno fatto registrare un apprezzamento del 334%, di gran lunga superiore all’apprezzamento dei Fine Wine, che pure hanno visto una rivalutazione delle loro quotazioni del 192% in dieci anni. Il sentiment, insomma, è roseo. Dietrich Hatlapa, analista di Hagi, che fornisce i dati per il Knight Frank luxury investment index, vede positivo e ha dichiarato a Knight Frank che è convinto che i veri intenditori spenderanno cifre considerevoli su auto classiche e,s econdo lui, l’asta di Scottsdale sembra fugare i dubbi di chi era pronto a scommettere su un significativo calo del settore. Prevedere il futuro non è facile. Ma intanto lo scorso anno si sono registrate vendite record. La casa d’aste Bonhams, che ha in portafoglio tutte blue chips, ha venduto per 15 milioni e 600mila dollari una McLaren F1 del 1956, mentre Sotheby’s ha battuto una Ferrari 250GT California Spider Lwb del 1959 a 18 milioni di dollari. Il top l’ha toccato l’Aston Martin Dbri del 1956, sempre da Sotheby’s, con 22,5 milioni di quotazione. È la punta dell’iceberg. Le aste delle blue chip fanno notizia. Ma il mercato lo fa la casa Barret-Jackson, che allo stesso tempo vende- compra e fa spettacolo. In una settimana ha totalizzato 116 milioni di dollari, comprese le vendite a scopi di beneficienza. Barrett-Jackson presenta contemporaneamente aste e tiene una fiera, con decine di tende piene di ogni tipo di automobile. Basti pensare che, secondo quanto riportato da siti specializzati, in un anno ha venduto più di 1700 veicoli durante la settimana di Scottsdale. Compresa una Cadillac del ‘60 convertita in una piscina su ruote, grazie a un sistema idraulico innovativo. Un’americanata, che piace. Il successo di trasmissioni come Wheelers Dealers, Affari a quattro ruote, come si chiama nella versione italiana, testimonia del fatto che c’è un gramde interesse a livello più popolare nei confronti del trading di macchine d’epoca e da collezione. C’è chi ci guadagna, lavorando di fino in officine improvvisate, chi ci ha costruito sopra il suo lavoro. C’è anche chi ci perde, o ci va al massimo alla pari, tra costi dei pezzi di ricambio, molto cari, e oscillazioni dei prezzi e dei gusti. Il rischio è sempre in agguato. Barret-Jackson, il più famoso brand di aste d’automobile in Usa, ha anche un pacchetto di copertura televisiva, in accordo con il network televisivo Discovery, garantisce una copertura completa dei suoi eventi, mentre i concorrenti si limitano allo streaming dal vivo delle vendite localmente nei loro siti web. Barrett- Jackson ha trasformato il business in spettacolo, catturando l’attenzione di migliaia di persone che partecipano da spettatori all’evento. Il risultato? Fuori dai tendoni dell’esposizione, spopolano i banchetti che vendono giganteschi salsiccioni, cosciotti di tacchino, tutti i tipi di fritture, in primis le patatine. E poi boccali di birra fredda. Una grande festa aperta a tutti nel deserto dell’Arizona.