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 2018  marzo 26 Lunedì calendario

L’idea di Marcella che in lavanderia ci ha messo i libri

«Guardo il mondo da un oblò / e leggo un po’…». C’è un posto, a Modena, che centrifuga la biancheria e la mente, e pensierini pop come quello li trovi poi stesi ad asciugare sui post-it gialli infilati fra le pagine del libro degli ospiti.

Zona Bolle è una lavanderia self-service, un posto come tanti, appena fuori dal centro storico, minuscolo, un po’ stile anni Cinquanta, pareti verde penicillina, pavimento a scacchi, tre sedie pieghevoli.
L’idea che lo rende speciale in fondo è banale: qualche scaffale di libri da sfogliare per ingannare l’attesa di quei 30-45 minuti che servono alle lavatrici per ammollare sciacquare strizzare.
Quando Marcella Bignardi l’ha aperta, il primo settembre, ha poggiato lì su sei scaffalini «i libri che avevo in casa». C’è un po’ di tutto, Bevilacqua e Alberoni, Follett e Silone, Grisham e Mastrocola. Poi in sei mesi è successo che il bucato è diventato la cosa meno importante, quasi un pretesto, basta leggere i commenti sui post-it e capisci che i pochi metri quadri di Zona Bolle ora sono uno spazio sociale non classificato: book-crossing («Prendo in prestito Fuga dal passato, lo riporto al prossimo lavaggio»), chiacchiere, ricarica cellulari, pausa di riposo («Siamo entrati per scaldarci, è carino»), e anche selfie postati sulla pagina Facebook della lavanderia, questo è un segno certo di successo. Segnalibri sul tavolo a disposizione di chi vuole riprendere la lettura al prossimo cestone di camicie e mutande.
Nessuno sorveglia, i libri sono timbrati però chiunque potrebbe portarseli via e non renderli più. Invece c’è chi ne aggiunge, Angelo ha portato Educazione siberiana,
Giovanna un Simenon, e ci mettono pure la dedica: alla lavanderia.
Adesso c’è chi vorrebbe ci fosse anche un bagno, magari una macchina del caffè. Crei un posto non ostile, sempre aperto, ben illuminato, e la voglia di spazi comunitari esplode. Che tutto cominci da una lavatrice non dev’essere un caso. La madre di tutti gli elettrodomestici, quando entrò nelle case degli italiani, scatenò una rivoluzione.
Liberò, almeno un po’, il tempo delle donne. Quante di loro ne abbiano approfittato per leggere, non è possibile dirlo: però, è un fatto, oggi le donne sono le vere grandi lettrici.
Questa biblioteca-lavanderia, in fondo, non fa altro che chiudere il cerchio, ribaltando la storia come un paio di calzini. In questa domenica pomeriggio, però, a Bolle ci sono solo tre maschi, un po’ annoiati, aria di single.
Ignorano i libri, il naso sui cellulari. Le donne?
Probabilmente sono a casa a leggere.