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 2016  marzo 08 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il delitto senza movente, il delitto per gioco è un altro luogo comune della cronaca nera. Più raro delle mamme che ammazzano i bambini piccoli o dei padri che, di solito al mattino, sterminano la famiglia, il delitto commesso per il solo gusto di uccidere qualcuno accade ciclicamente ed è successo un’altra volta venerdì notte, a Roma, in un palazzone della periferia. Un ragazzo invitato ad un festino da due falsi amici e poi ammazzato a colpi di martello e coltellate. Sulle prime nessuno riusciva nemmeno a immaginare il movente. Ma ieri pomeriggio uno dei due ha ammesso: «Volevamo far fuori qualcuno solo per vedere che effetto fa».

Raccontiamo la storia dall’inizio.
La vittima si chiamava Luca Varani, aveva 23 anni, era nato in Jugoslavia, i genitori durante la guerra lo avevano nascosto in un orfanatrofio, era stato poi adottato da due romani ricchi. Aveva conosciuto i due assassini lo scorso dicembre durante una festa in discoteca. È possibile che il terzetto abbia tirato qualche spinello insieme, o magari abbia fatto anche qualcosa di più. Però mentre i due killer hanno condotto da sempre, a quanto si capisce, una vita da degenerati, Luca appare come un ragazzo normalissimo, con una fidanzata, Marta Gaia, cameriera in una società di catering, a cui voleva molto bene e che però venerdì sera ha ingannato («stasera non ho voglia, non mi va di uscire», frase seguita da un bisticcio) per correre alla serata proibita che gli altri due gli avevano promesso. Marta ieri ha scritto su Fb: «Il nostro amore lo conoscerà il mondo intero. Sei stato troppo buono e ingenuo con le persone sbagliate».  

I due assassini.
Uno si chiama Manuel Foffo, ha 29 anni, il padre, titolare, tra l’altro, di un ristorante di successo, è parecchio benestante. L’altro è Marco Prato, di 30 anni, organizzatore di festini, protagonista delle notti romane, preferiva farsi chiamare, alla francese, Marc Pratò, da quanto si capisce è forse omosessuale o bisessuale, e comunque ben noto all’interno della movida gay della capitale. Tutti e due studenti di Giurisprudenza ampiamente fuori corso. Sapremo meglio nei prossimi giorni che pensieri hanno attraversato i cervelli di questi due disgraziati, fatto sta che venerdì hanno fatto venire Luca a casa di uno di loro, appartamento al decimo piano di una torre in via Igino Giordani al Collatino, periferia est della capitale. Qui, hanno dato subito qualcosa al loro ospite, in modo da stordirlo, poi hanno cominciato a torturarlo, ma con la sapienza dei veri aguzzini, cioè avevano intenzione di ucciderlo, ma volevano che la cosa durasse a lungo. Luca era stato messo in condizione di non reagire.  

Droghe?
I due s’intendevano di droga, e a quanto pare stavano chiusi in quell’appartamento a impipparsi da due giorni. Prato aveva piccoli precedenti per spaccio. In certi ambienti la coca è ancora un must intellettuale o culturale. Insomma a un certo punto sono finiti i giochini e Manuel e Marco hanno cominciato a fare sul serio - per dir così - coltellate da tutte le parti, e martellate, per finire la loro vittima. Quando Luca è spirato l’hanno lasciato, nudo com’era, sul letto e si sono buttati a dormire per riprendersi dalla fatica e dallo sballo.  

Poi si sono svegliati...
Si sono svegliati che era già pomeriggio. L’effetto degli stupefacenti era svanito. Il corpo nudo di Luca morto stava ancora sul letto. Impossibile nascondere a se stessi quello che era accaduto. Sgomenti, terrorizzati, dilaniati dal rimorso, Marco è corso in un albergo vicino a piazza Bologna - un luogo dove andava a rifugiarsi spesso - e qui s’è avvelenato con i barbiturici senza riuscire a morire, Manuel ha spedito un sms al padre con le parole: «Ho combinato un casino, aiutami ti prego». Il padre è arrivato e ha portato il figlio dai carabinieri. I militi, giunti al decimo piano di via Igino Giordani, hanno trovato il cadavere sul letto. Informati dell’albergo in piazza Bologna, sono andati a prendere Prato, l’hanno portato in ospedale, una lavanda gastrica ha fatto ritornare in sé quel disgraziato, che ora è piantonato e aspetta di concludere la sua vita in galera. Ieri pomeriggio, Manuel ha reso la sua confessione al pubblico ministero Francesco Scavo: «Volevamo uccidere qualcuno solo per vedere che effetto fa. Eravamo usciti in macchina la sera prima sperando di incontrare qualcuno. Poi abbiamo pensato a Varani».  

Lei ha detto che questi omicidi senza movente sono ciclici.
Sì, quello che forse anche i lettori ricordano è quello delle tre ragazze di Chiavenna, 16 anni appena, che ammazzarono a coltellate suor Maria Laura Mainetti per il solo gusto di uccidere, per trovare sfogo alla loro noia. La noia, infatti, è quasi sempre la compagna di strada di questi assassini privi di sentimenti. E molto simili tra di loro. Il caso di questo genere più clamoroso si registrò forse in Spagna nel 1994.  

Racconti.
Javier Rosado, 20 anni, che con un suo amico ammazza un operaio di 52 anni, estratto quasi a sorte tra i passanti. Javier tenne anche un diario di quel suo delirio, pubblicato poi da El País. Essi, cedendo a uno scherzo intellettuale da brividi, trasferirono nella realtà un gioco di ruolo. Dopo aver massacrato la loro vittima, Javier si provò a decapitarlo senza riuscirci. E sul diario commentò: «È spaventoso quanto tarda a morire un idiota». (leggi)

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