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 2016  marzo 08 Martedì calendario

Le stupidaggini al cubo di Storace

Francesco Storace è un normale fascistone di vecchio conio, come ce ne sono parecchi in Italia. È discutibile in quanto tale ma mai imputabile, fin qui, di avere elaborato specifiche scemenze, di quelle che autorizzano a pensare che fare politica sia gravemente nocivo per la salute. Ora questa idea di “chiudere i ristoranti indiani di Roma” nel caso che l’ambasciatore indiano, appositamente convocato da Storace eventualmente sindaco, non restituisca immediatamente i due marò, è talmente stupida (stupida al cubo) da chiedersi che fine abbia fatto lo Storace normalmente fascista, magari non elegantissimo ma mai così inascoltabile. Stupida al cubo: perché assurda (una rappresaglia contro i ristoratori indiani varrebbe quanto l’arresto dei pizzaioli italiani in America per l’iniquo arresto di Amanda Knox) e perché irrealizzabile, se non mediante squadracce che brucino i tavoli e rovescino le pentole di lenticchie e i sacchi di spezie, in una nube giallastra di curcuma e curry. Dire una cosa che è giusta ma irrealizzabile, o è ingiusta, ma realizzabile, sarebbe già un errore. Ma riuscire a concepire una cosa che è al tempo stesso ingiusta e irrealizzabile è veramente una catastrofe. Il pubblico in sala ha vigorosamente applaudito, a conferma che tra classe politica e società civile non c’è per niente la distanza che si dice.