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 2016  marzo 08 Martedì calendario

OVUNQUE

«Noi allenatori italiani siamo i migliori perché siamo allenatori ovunque, a casa, in famiglia, nei bar. E poi è tradizione, come per i calciatori brasiliani. La panchina dell’Italia? Ad Ancelotti» (Serse Cosmi, allenatore del Trapani).

SOLDI «Non voglio fare business col calcio, ma quanto meno vedere che la mia squadra ci giochi. Che il Palermo impari da Frosinone e Carpi. Mi sono fatto dare il monte stipendi dei ciociari e dei biancorossi. Loro guadagnano 5-6 milioni in tutto, il nostro è di 35. Lo dico ai miei giocatori, so che non si vergogneranno, perché i calciatori sono fatti così: non si vergognano, pensano solo ai soldi» (Maurizio Zamparini, presidente del Palermo).

BUSINESS «Io non avrò vinto niente, ma non ricordo altri che hanno conquistato titoli allenando Foggia, Licata o Pescara… Di sicuro con me i presidenti, anche di Lazio e Roma, non hanno mai perso soldi. Anzi, siccome il calcio è diventato un business con me hanno pure guadagnato parecchio. Sono stati tanti i giovani che ho lanciato» (Zdenek Zeman, ora allenatore del Lugano).

ANCORA «Per me il calcio è sempre un divertimento. L’idea è di giocare ancora un paio d’anni prima di smettere» (Miro Klose, 38 anni, attaccante della Lazio).

ADRENALINA «Nella vita fuori dal campo, non mi manca niente. Professionalmente, forse l’atmosfera, la tensione e l’adrenalina che senti prima di una gara importante... Però non sempre. Il futuro? Per il momento non ho alcuna intenzione di muovermi da qui» (Sebastiano Giovinco, attaccante, dallo scorso anno al Toronto Fc).

SERENO «Mai stato così sereno prima dell’inizio di un campionato. Lo so che se si guardano i tempi sul giro si può pensare il contrario, ma a parte un piccolo problema che ci ha rallentato il secondo giorno, in Qatar siamo andati bene: senza dubbio sono stati i migliori test dell’inverno» (Andrea Iannone, pilota della Ducati).

PARAGONI «Ancora non è chiaro il potenziale degli avversari, nessuno ha veramente la situazione sotto controllo. Certo la nostra base è buona, la simulazione gara è stata interessante, in linea con quella di Lorenzo, ma non si possono fare questi paragoni a “distanza”: le valutazioni sono più complicate del solito, non puoi sapere come hanno lavorato gli altri, in quali condizioni, con quali gomme» (Andrea Dovizioso, pilota della Ducati).