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 2016  novembre 25 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Gli avvocati devono aver spiegato alla famiglia Brunetta che a dire certe cose su twitter, oltre tutto sotto falso nome, si rischia qualcosa in tribunale, multe pesanti, magari anche un po’ di penale. Così ieri i Brunetta si son dati da fare con le interviste.

«I Brunetta» nel senso di Renato Brunetta e sua moglie? Sa che non so niente della moglie di Brunetta?
Una signora molto attraente, molto distinta, che il capogruppo di Forza Italia ha impalmato nel 2011. Sono quelle coppie per cui i fotografi impazziscono, dato che c’è sempre un elemento visivamente forte: lei è una bella stanga, lui, diversamente alto, le arriva alla spalla. La signora si chiama Tommasa Giovannoni Ottaviani, detta Titti, 53 anni (lui ne ha 66), fa l’arredatrice d’interni, ha due figli da un precedente matrimonio, fino ad ora interessava - senza intasarle - le cronache rosa, per esempio di quando lei e lui si conobbero perché stavano comprando piante in un vivaio dell’Umbria, e lui era senza macchina e lei gli portò le piante a Roma, eccetera eccetera. Finchè un giorno a Ravello, lei stava spadellando i paccheri, e lui le chiese: «Mi sposi?». Lei rispose: «Un attimo, perché devo scolarli bene». E solo alla fine della scolatura rispose di sì.  

Bello. E adesso che è successo?
Che lei s’è buttata in politica, in un modo - ehm - non  proprio di livello, e senza neanche dirlo al marito (questa almeno è la versione ufficiale). Nell’aprile 2015 è entrata in twitter col falso nome di Beatrice Di Maio e ha cominciato a calunniare Renzi e i renziani.  

Ah, ma è la twittermaniaca misteriosa di cui abbiamo parlato l’altro giorno. C’è una denuncia del sottosegretario Lotti, i carabinieri di Firenze indagano, oltre tutto il vero Di Maio non c’entra niente...
Proprio lei. Da ultimo ha scritto cose pesanti come: «“Per alcuni il silenzio è d’oro... quello di Mattarella è d’oro nero!”. E sotto, una foto del Quirinale con il tricolore e la bandiera della Total, come se il presidente della Repubblica fosse coinvolto nell’inchiesta della magistratura sul petrolio lucano. Oppure: «Il governo trema. Da Potenza agli aeroporti inchiesta da paura. Renzi: “Io non mi fermo?”» e sotto una foto di Charlot che scappa. Anche qui: Renzi ha tante colpe, ma non c’entra niente neanche lui con l’inchiesta di Temparossa. Gli avvocati devono avere avvertito che la cosa non era così liscia come sembrava, e alla fine la Titti s’è confidata col marito e ha lasciato che Franco Bechis, di Libero, la trovasse, la intervistasse e le facesse dire, intanto, che «Renato non c’entra nulla con questa storia, non ha mai saputo nulla di quello che facevo, ho deciso da sola di entrare su twitter, di usare ovviamente un nick name» (sottolineatura nostra). Poi: «Quello che pensavo ho scritto, sempre con ironia. Molte volte si trattava di battute, di satira, con la libertà tipica della rete. Non ho giocato, ero io con il mio animo, le mie passioni politiche, il mio impegno civile e i miei rapporti di affettività. Io sono Bea e porto nel cuore questa esperienza... Ho fatto una battuta sarcastica, paradossale. Se Lotti si è sentito offeso, mi dispiace e me ne scuso. Devo aggiungere che questa denuncia mi dispiace anche per un altro motivo. Che io Bea debba tacere, pazienza. Da quel giorno però sono tante le Bea che avrebbero voluto scrivere, fare battute, esprimere le loro opinioni in libertà, e non l’hanno più fatto. Hanno paura di essere messe nel mirino come me, me lo hanno confidato anche in privato. Mi dispiace per questo silenzio e queste briglie alla libertà della rete che il mio caso sta provocando. Io sono l’ultimo dei problemi: se il dott. Lotti vorrà andare avanti con la causa, andrò in tribunale e mi difenderò». Non sta troppo in piedi, direi, meno che mai la storia di tutte queste Bea ora represse. Bisogna rassegnarsi al fatto che, con la scusa della satira, non si può dire proprio tutto. Io, che era satira, non l’avevo mica capito. Mi pareva anzi che la blogger Beatrice Di Maio lanciasse messaggi in codice e chi doveva capire capisse. Un poco mafiosetta, semmai.   • Il marito che dice?
L’ha intervistato Repubblica. «Io mi occupo di cose serie». Il comportamento della Titti fa parte dell’impegno civile e del diritto di satira? «Mia moglie ragiona con la sua testa» (che è un modo per tenersi a distanza). Le conseguenze legali? «Male non fare, paura non avere». Nemmeno un briciolo di vergogna? «Assolutamente no».  

Non è la più brutta campagna elettorale della storia repubblicana?
Non montiamoci la testa. Subito dopo la guerra si sparavano addosso. Nel ’74, facendo comizi contro il divorzio, Fanfani diceva alle donne che se fosse passato il divorzio i loro mariti sarebberso scappati in massa con la cameriera. (leggi)

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