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 2016  novembre 25 Venerdì calendario

Francia, assalto in un ritiro di monaci. Uccisa la custode in fuga l’assassino

PARIGI «SONO persone che hanno dedicato la loro vita per salvare gli altri, sacrificando tutto. Non riesco a immaginare che possano essere presi di mira». Michel Fraysse, sindaco di Monteferrier-sur-Lez, banlieue nord di Montpellier, è sconvolto. Ieri sera un uomo solo, a volto coperto, armato, è entrato in una casa di riposo per monaci missionari cattolici. Una donna anziana, la custode, è stata la prima ad avvistare l’aggressore. È riuscita a dare l’allarme chiamando il numero della polizia. Le forze speciali arrivate sul posto l’hanno ritrovata legata, accoltellata più volte.
Poco dopo mezzanotte, la Prefettura ha annunciato di aver “messo in sicurezza” le 59 persone che stavano dentro all’edificio. Ma l’aggressore non è stato fermato ed è riuscito clamorosamente a scappare nonostante la mobilitazione delle forze speciali della gendarmeria e del Raid. Le autorità sono rimaste molto prudenti ieri notte prima di parlare di matrice terrorista. «Finora nulla lascia pensare a un attacco terrorista» ha detto all’Afp una fonte del ministero dell’Interno.Ma in Francia è ancora forte il ricordo dell’attacco alla chiesa di Saint-Etienne- du-Rouvray, il 26 luglio scorso, qualche giorno dopo la strage di Nizza. Allora due giovani francesi entrarono durante la messa mattutina e uccisero il prete Jacques Hamel, sgozzandolo, e poi rivendicando l’attacco a nome dell’Is. Quell’attentato perpetrato in un luogo di culto nel centro dell’Europa è uno choc che ancora dura. La chiesa del comune vicino Rouen ha riaperto solo da poche settimane.L’aggressione nella casa di riposo per monaci vicino Montpellier ha subito riacceso le preoccupazioni nella comunità cattolica in un clima politico sempre più teso. Proprio ieri sera, durante l’irruzione dell’uomo nell’ospizio di missionari, stava andando in onda il duello televisivo tra i due candidati all’Eliseo del centrodestra, François Fillon e Alain Juppé. E uno dei temi in vista del ballottaggio di domenica è stato proprio la laicità e l’appoggio dei cattolici più integralisti al candidato Fillon che ha pubblicato un saggio contro il “totalitarismo islamico”.In attesa di capire meglio chi è l’aggressore, il nuovo episodio rischia di rilanciare le polemiche. Dopo i diversi attentati del 2015 e di quest’anno, l’allarme terrorismo resta alto in Francia. Qualche giorno fa erano state fermate otto persone tra Strasburgo e Marsiglia con l’accusa di progettare un attacco multiplo come quello del 13 Novembre. Il piano, secondo gli investigatori, prevedeva una lista di possibili obiettivi tra cui la sede della polizia giudiziaria parigina ma anche luoghi di culto cattolici. Lo Stato ha rafforzato la sicurezza davanti ad alcune chiese simbolo, come la cattedrale Notre-Dame, e sono stati mobilitati centinaia di agenti altrove nel Paese. Ma gli stessi responsabili della Conferenza episcopale francese concordano sul fatto che «non si possono proteggere tutte le chiese».Il complesso Monteferrier-sur-Lez ospita da tempo una casa di riposo per i preti della regione e i missionari della Società delle Missioni africane (Sma), molto attiva in Africa. L’età media delle persone che erano nell’edificio ieri sera è di 75 anni. Alcuni ostaggi avevano più di 90 anni e non erano autosufficienti: anche volendo non avrebbero potuto scappare da soli. La Società delle Missioni africane, presente in numerosi Paesi, tra cui l’Italia, non aveva mai ricevuto minacce. L’edificio non aveva una sicurezza specifica e il personale di servizio per l’assistenza non dormiva sul posto, tranne la custode rimasta vittima dell’aggressore.Il complesso, su tre piani, è stato perlustrato dalle teste di cuoio ed è stato creato un perimetro di sicurezza nel parco circostante per continuare le ricerche del fuggiasco. Gli investigatori non hanno ritrovato rivendicazioni e hanno incominciato a raccogliere le testimonianze. Secondo alcune fonti, l’uomo oltre a un coltello aveva anche un fucile a pompa.