Irene Ghergo, DiPiù, 25 novembre 2016
L’INVIDIOSA
Signore mie, datevi alle buche. Lo sport che si può praticare a vita è il golf! Altro che jogging, tennis o sport estremi da palestra che le modaiole, a volte agée, praticano all’ora del lunch: perfino le statistiche ci informano dell’elevato numero di quelle che ci lasciano le penne! Meglio mettersi in sicurezza, buttarsi su un bel campo e farsi nove buchette in allegria con amici: è un vero toccasana per tutti, ma soprattutto per la terza e quarta età che, evviva, non solo costituisce la maggior parte della popolazione ma si dimostra sempre più longeva. Quindi, adesso, ascoltatemi bene: allo storico e primo Golf Club d’Italia, quello dell’Acquasanta, notoriamente molto ben frequento anche se alcune dame, di recente, hanno storto il nasino lamentandosi che l’ambiente è diventato troppo “misto”, c’è una novità: fra le tante gare spicca quella denominata “le giovani speranze”, rivolta agli over settanta! Un vero successo che raduna un plotone di arzilli ladies & gentlemen armati di mazze e sacche, anche se per i più affaticati è sempre disponibile la golf car. C’è chi allenandosi così, tipo Carlo Santini, è arrivato in grande forma ai suoi primi novantacinque anni e ancora oggi si esercita in campo pratica. Ci sono i soci della prima ora: Mario Draghi, Palombelli-Rutelli, Cesare Geronzi, Benedetta Barberini Sciarra, Nicoletta Attolico, Guido di Carpegna, Nicola e Gloria Gorgone Visconti, Mapi Macchi di Cellere, Monze Manzella... E c’è l’outsider, per età e per sex appeal, Nicola Porro: tutte le “attempatelle” del club lo aspettano, lo osannano e, quando non arriva, si deprimono a tal punto da perdere le gare consolandosi nell’attesa di seguirlo, di notte, su Canale 5 con il suo Matrix. Perfino i golfisti Lucilla e Massimo Porro, gli invidiatissimi genitori di cotanto figlio, si lamentano, tra una buca e l’altra, di poterlo vedere solo in TV.
Dalle mazze ai fucili, c’è sempre un circolo per pochi eletti. Come il Circolo della Caccia a Palazzo Borghese, a Roma, il più snob ed esclusivo d’Italia, che ha ospitato una serata d’eccezione: si celebra lo “champagne”, fa gli onori di casa il vicepresidente del circolo, Fabrizio Pio di Savoi. Con un ascensore tremolante d’epoca si arriva fortunosamente ai saloni passando per una galleria con i ritratti dei reali d’Europa e ci si ritrova con un chicchissimo sommelier italofrancese che, partendo dall’affascinante storia del Dom Pérignon e passando per quella della Veuve Clicquot, arriva fino alle più democratiche e attuali bollicine, da non confondersi mai con lo spumeggiante nettare francese. Ed ecco il bello: un perfetto placement per circa settanta “aristogatti”, serviti da ineccepibili “valletti” che a ogni portata abbinavano uno champagne diverso. Sublime il menù: consommé ai crostacei, risotto alle ostriche, spigola nature e per il dessert al cucchiaio, champagne rosé. Apprezzano: Gioia Torlonia, Vandalo Sanfelice, Laurentia Colonna, Francesco Imperiali, Alessandro Carrassi del Villar, tutta la Rebecchini family e l’amato presidente del Circolo della Caccia, il duca Leopoldo Torlonia con sua moglie Cintia Campello. Donna Invidiosa a caccia, ma di notizie!