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 2016  novembre 24 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Rosy Bindi e Vincenzo De Luca fanno coppia fissa sul teatrino politico italiano, lei sempre seria e dall'aria istituzionale, lui preferibilmente sghignazzante, almeno quando non augura la morte alla sua nemica. Si tratta naturalmente di due compagni del Pd, ma irriducibilmente avversi, lei antirenziana a sangue, lui potente di Salerno e battitore libero al punto che sarebbe più giusto dire che Renzi sta dalla parte di De Luca piuttosto che il contrario. La Rosy è deputato e presidente della commissione Amtimafia (bicamerale). De Luca è governatore della Campania. L'anno scorso, proprio alla vigilia del voto che avrebbe consegnato la Regione a De Luca, la Bindi fece uscire una lista di 17 candidati impresentabili, in quanto condannati almeno in primo grado negli anni precedenti. La lista era stata redatta con un criterio, per dir così, «idiota», senza distinguere i singoli casi. De Luca aveva effettivamente subito una condanna di primo grado 17 anni prima, condanna dalla quale sarebbe facilmente uscito se non avesse lui stesso rinunciato alla prescrizione. Bindi lo mise nella lista lo stesso, anzi la lista, non è difficile capirlo, era stata concepita proprio per mettere in difficoltà lui. Gli altri erano dei perfetti sconosciuti e si sarebbe votato entro 48 ore, dunque senza il tempo di smentire o spiegare. De Luca venne eletto con un subisso di voti (è uomo di vaste clientele) e poco dopo fu assolto pienamente dalla Cassazione con la motivazione che il fatto sotteso alla prima condanna non sussisteva.

Adesso che è successo?
C'è stata una sequenza. De Luca è andato a Matrix la trasmissione di Canale 5, e quando tutto sembrava finito, commentando un video esibito dal suo intervistatore Pietro Suber e che riguardava la vicenda di cui sopra, disse della Bindi: «Quella è stata una cosa infame, che ha fatto questa, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l'uno e mezzo, il due per cento dei voti. Delinquenza politica, non c'entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi». Canale 5 mandò in onda questa parte rubata e scoppiò il solito putiferio politico, nonostante sia chiaro che una cosa è dire «la Bindi è da uccidere» chiacchierando privatamente (come nel caso) e un'altra è dirlo ufficialmente, cosa che De Luca - il quale poi ha dovuto scusarsi - non ha fatto.

La Bindi si sarà vendicata.
Non possiamo affermarlo. Ma ieri è piovuto sui tavoli della redazioni il seguente comunicato firmato Rosy Bindi: «La Commissione Antimafia all'unanimità mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito ad eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l'avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchiste e useremo lo stesso metodo».

Perché, perché non capisco niente? Perché ogni volta che parliamo di politica mi sento vestito in abiti di lana caprina, sospeso nell'iperuranio dell'Inutile?
De Luca ha convocato 300 sindaci e li ha invitati a votare «Sì» ricordando gli investimenti in Campania del governo Renzi. Qualcuno, non visto, ha registrato il discorso, senza informare De Luca, e ha poi spedito il file audio alla Bindi. La Bindi s'è mossa, o meglio si prepara a muoversi se dalla Procura della Repubblica di Napoli arriverà qualche riscontro. Intanto però ha diffuso il comunicato, fidando nella superficialità generale, grazie alla quale parecchi stamattina titoleranno che De Luca è indagato per mafia.

Invitare trecento sindaci e far propaganda per il Sì è mafia?
Non voglio rispondere. Il senatore Franco Mirabelli, capogruppo dei democratici, ha fatto sapere che non c'è nessuna inchiesta della Procura sulla riunione dei trecento sindaci. E ha aggiunto: «Come sempre di fronte a una richiesta delle opposizioni di aprire un'indagine, la commissione all'unanimitù ha votato il mandato alla presidente di verificare l'esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla Procura. Il resto è propaganda».

In tribunale si potrebbe adoperare una registrazione effettuata di nascosto?
Nel caso specifico, di un discorso pronunciato in una sala a trecento persone, sì. (leggi)

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