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 2016  novembre 24 Giovedì calendario

Karlovic, il gigante solitario. «I miei aces contro i tabù»

MA quali Avengers, Thor e Hulk. Lo show della Marvel è stato sloggiato dalla Zagreb Arena per far posto ai tennisti della finale di Coppa Davis, di cui oggi si tiene il sorteggio a Zagabria. I veri supereroi? Del Potro, Delbonis, Pella e Mayer per l’Argentina. E poi Cilic, Coric, Dodig e, soprattutto, Karlovic. Se la Croazia vince, il gigante Ivo sarà il più anziano di sempre a vincere l’Insalatiera.
Una bella sensazione, mister Karlovic.
«Ma l’Argentina è tosta. Gente orgogliosa come noi. Speriamo bene».
Tornare a furor di popolo a 37 anni in nazionale, bella rivincita.
«Coric s’era infortunato, c’era bisogno. Io avevo lasciato, ma sono felice di esserci. Sarà una bolgia, e sarà bello».
Da lassù, 2,11 metri, com’è il mondo?
«Boh, sempre lo stesso. Sono nato così».
E com’è stata la vita per lei?
«Da ragazzo ero timido. E alto, troppo per gli altri. Mi sono sentito diverso. Solo».Il tennis l’ha aiutata.

«A 14 anni aspettavo che i soci del circolo vicino casa uscissero. E dopo andavo al battimuro a provare i servizi. Lo facevo per ore, mi piaceva».
Ha sofferto.
«Una volta mi sono ritrovato in Italia per sbaglio».
E com’è successo?
«Per giocare i primi tornei viaggiavo di notte non mi sono svegliato alla fermata giusta».
Che vita, senza gli sponsor giusti.
«Già, un’altra volta, in Francia, ho dovuto dormire in un bagno pubblico».
Accidenti.
«Il bello è che ho vinto. Ma, seppur superstizioso, non ho voluto riprovare...».
A 37 anni è oggi il re degli aces, resterà nella storia del tennis.
«Volevano cambiare le regole contro di me, contro la mia altezza. Come se fosse colpa mia».
Il segreto della sua longevità?
«La felicità. Il fare le cose che mi piacciono. Oggi posso dirlo».
La sua carriera è piena di guai.
«Sì, quelli tennistici. Ma sono il meno, nella storia della mia vita».
Perché c’è qualcosa di più grave, la meningite virale.
«Aprile 2014: mi svegliai con un braccio insensibile. E non riuscivo a parlare. Mia moglie chiama il 911, ma dopo sto peggio. Comincio a vomitare, e mi sale un mal di testa insopportabile, che durerà dieci giorni. Sono stato fortunato, per questo vedo meglio le cose».
La saggezza del “vecchio”. Che contrasta l’uomo ironico dei tweet sui social.
«Ho cominciato a scrivere dei post, e ho visto la gente che si divertiva, e così ho continuato».
Il web è pieno dei suoi aforismi, diventati virali.
«Vedi che poi il mondo è meno peggio di quel che pensiamo?».
Ma di un ritiro cosa dice?
«Ho fatto tanto per recuperare gli infortuni... c’è tempo, vorrei giocare ancora un po’».
Però avrà pensato a cosa fare un giorno.
«Ah, io quando mi fermo lo farò per due anni, su una bella isola».
Magari la Giamaica, la terra natale di sua moglie Alsi.
«Un posto niente male».
E Bolt? L’ha incrociato mai?
«No, lui è un dio. Non è facile parlargli, ma mi piacerebbe».
Senta, ma se voi croati vincete la Davis, i cugini serbi rosicheranno.
«Mah, le cose vengono purtroppo manipolate. Io sono amico di Djokovic. E noi tennisti viaggiamo insieme a volte, parliamo senza problemi. Così dovrebbe essere sempre».