Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano 24/11/2016, 24 novembre 2016
L’ASSESSORE PM A BOLZANO SENZA TEDESCO NEL CV
L’ex assessore al Bilancio di Ignazio Marino nella giunta romana a guida Pd, Daniela Morgante, 43 anni, è il nuovo procuratore della Corte dei conti di Bolzano anche se nel suo curriculum presente in rete non si cita la conoscenza del tedesco. La questione non è secondaria. La Provincia autonoma di Bolzano, per i posti nella Pubblica amministrazione, chiede un certificato di conoscenza di entrambe le lingue, italiano e tedesco, e l’esame si può sostenere ogni giorno in un ufficio di Bolzano in via Perathoner. Sul sito della Provincia autonoma si legge: “Esistono quattro livelli (A, B, C, D) che corrispondono alle conoscenze richieste in base al titolo di studio richiesto per le varie funzioni del pubblico impiego. L’attestato di bilinguismo è un requisito imprescindibile per lavorare nella Pubblica amministrazione in Alto Adige”. Evidentemente la Procura che controlla la medesima P.a. se ne può infischiare.
Nei precedenti bandi della Corte, del 2011, era richiesto ai partecipanti di allegare l’attestato di conoscenza della lingua tedesca richiesto dalla legge speciale e dal Dpr 305 del 1988, che a dire il vero non lo prevede esplicitamente. Stavolta il Consiglio di presidenza della Corte, presieduto da Arturo Martucci di Scarfizzi, a differenza del 2011, non ha previsto l’attestato nel bando per il posto di Bolzano. Il Consiglio di presidenza è composto dai vertici della Corte, da quattro magistrati scelti dalla Corte e da tre membri laici scelti da Camera e Senato. Tra questi l’ex ministro di Forza Italia Enrico La Loggia e l’ex assessore della giunta Pd di Livorno, Giovanna Colombini. Nel curriculum dell’ex assessore Morgante, pubblicato on line da altri enti, sono vantati molti titoli: magistrato ordinario, del Tar e infine della Corte dei Conti, sei anni in Banca d’Italia e un passaggio alla Consob ma alla voce lingue si legge solo: “Francese e inglese fluente”. Il tedesco non è citato. Magari è una dimenticanza. Magari quando ha scritto il suo cv per altri fini quel dato non era considerato importante. Magari la procuratrice Morgante lo ha imparato quando lavorava alla Bce di Francoforte e domani entrerà nell’ufficio di via Perathoner per dimostrare a tutti che può fare requisitorie in tedesco.
Comunque a Bolzano il partito dominante, il Svp, potrebbe chiudere un occhio. Il procuratore uscente, Robert Schulmers, con l’attestato di conoscenza del tedesco, ha indagato l’ex presidente della Provincia autonoma Luis Durnwalder che se ne lamentò con il presidente Giorgio Napolitano. Alla fine Schulmers fu indagato a Roma per le lettere all’Associazione dei magistrati nelle quali raccontava le pressioni ricevute dai suoi vertici. Poi Schulmers è stato prosciolto anche sul piano disciplinare mentre Durnwalder è stato condannato dalla Corte dei conti per l’uso dei fondi riservati e rinviato a giudizio per diffamazione contro Schulmers. Con questi precedenti forse il Svp, alleato del Pd a livello nazionale, potrebbe preferire un procuratore italiano a quel magistrato dal nome tedesco ma così ostile.