la Repubblica, 25 novembre 2016
Black Friday: da Amazon ai negozi la festa Usa dei supersconti sbarca anche in Italia
MILANO Ci sono cascate Inter e Juventus. Come Amazon – un po’ il mandante del tutto – e il sito per cuori solitari Meetic, Ryanair e persino Elio e le storie tese. Il virus della globalizzazione dei calendari commerciali – guidato dalla bussola dei soldi e dai riti anglosassoni – corre veloce. E dopo aver trasformato il 31 ottobre degli italiani (fino a poco tempo fa solo il giorno di Santa Lucilla) nel grande affare di Halloween – un business da 500 milioni in una notte – concede il bis, regalando al Belpaese un altro giorno da cerchiare in rosso, anzi in nero, nell’agenda: il Black Friday. Un appuntamento, a giudicare dalla frenesia di queste ore, destinato a cambiare le abitudini dei consumatori tricolori.
La 24 ore di supersaldi made in Usa ha, Oltreatlantico, radici antiche. È nata nel 1924 come coda della sfilata di Macy’s dopo la festa del Ringraziamento e come apertura del periodo di shopping natalizio. Negli Usa è una sorta di rito laico del consumismo, con centinaia di persone accampate davanti ai grandi magazzini con grande anticipo per accaparrarsi pezzi e prezzi migliori. L’edizione 2015 ha fatturato 13,1 miliardi di dollari, al ritmo di 10 milioni di scontrini al minuto. E c’è addirittura un sito – www.blackfridaydeathcount. com – che tiene il conto di morti (7) o feriti (98) nelle risse che si scatenano all’apertura dei negozi.
L’Italia, fino a poco fa, sembrava immune al contagio. Ma in queste ore le difese immunitarie contro il contagio del venerdì nero sembrano aver ceduto di colpo. Amazon ha iniziato a saggiare il mercato con pochi altri pionieri nel 2015. E i risultati della sperimentazione sono stati al di sopra di tutte le aspettative: dodici mesi fa, il 27 novembre, il suo sito tricolore ha macinato 600mila transazioni in 24 ore, sette al secondo, un record imbattuto. E quest’anno si sono accodati tutti.
Grandi magazzini, aziende hi-tech e della moda e catene di elettronica hanno bombardato le caselle mail tricolori con 100 milioni di messaggi nelle ultime settimane, calcola Confesercenti. Nel pomeriggio di ieri la stringa “Mediaworld Black Friday” era nella top ten delle ricerche di Google Italia con oltre 10mila clic.
Nel Luna park dei saldi tricolori c’è già di tutto: Amazon, che ha assunto 12mila lavoratori temporanei per reggere l’urto degli ordini, sta lanciando un’offerta ogni 5 minuti (ieri sera c’erano le All Star Converse al 50% e un aspirapolvere a metà prezzo). L’Inter ha tagliato del 50% i biglietti per la partita con la Lazio, la Juventus ha svelato a mezzanotte le promozioni. Ryanar e Easyjet hanno messo all’asta 300mila biglietti aerei a tariffe da 9,99 a 15 euro. Quasi tutti gli outlet hanno varato sconti sugli sconti e sia i siti di incontri che gli esperti di liste nozze hanno dimezzato – in curiosa sinergia – i prezzi.
«In queste ore chi lavora bene può fare il 5% del suo fatturato annuo», calcola Riccardo Mangiaracina, direttore dell’osservatorio E-commerce Netcomm- Politecnico di Milano. Venti italiani su cento, dice Monitor Allianz Global assistance, metteranno mano al portafoglio per cogliere al volo un’occasione. Anzi forse più d’una, visto che il 76% di loro spenderà più di 100.
La venerdìnero-mania non riguarda più solo grande distribuzione e vendite online. Un piccolo negozio su 4, per Confesercenti, ha aderito all’iniziativa. Anche se nella categoria prevalgono i mugugni visto che i big fanno da asso pigliatutto e che i saldi pre-natalizi – almeno in Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna – sarebbero vietati.
Il Black Friday però è qui per restare. Più forti delle inchieste come quella dell’associazione di consumatori Wich? Ha certificato che la metà delle offerte Gb è farlocca, visto che nei 15 giorni prima e dopo il D-Day gli stessi prodotti sono stati in vendita a prezzi minori. Tutti comunque, bene o male, finiranno per adattarsi. Ci sono già startup tricolori (come Satispay) che vendono sistemi di pagamento per facilitare i piccoli. Le barriere all’ingresso dei saldi sono basse. Persino Elio e le Storie Tese propongono oggi la loro gadgettistica al 50% in meno. Salvo, ovviamente, le statuette per il presepe con i volti della band. Quelle non si toccano e non si scontano, sono «prodotti artigianali in tiratura limitata». A prova persino di venerdì nero.