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 2011  luglio 17 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Melania Rea è stata uccisa così: si è appartata un attimo, s’è abbassata pantaloni, collant e slip, s’è accucciata, ha fatto pipì. Prima di tirarsi su è stata aggredita alle spalle da qualcuno che ha provato a sgozzarla, lei è fuggita, appena pochi metri ed è caduta, il killer le si è precipitato addosso e l’ha finita con una trentina di coltellate. Su questa sequenza non sembrano esserci dubbi né da parte dell’accusa né da parte della difesa. Il dubbio è sull’identità dell’assassino. Per i pm Monti, Pirozzoli, Piccardi e il capo della Procura di Ascoli, Michele Renzo, l’uomo delle 35 coltellate è il marito, Salvatore Parolisi, caporalmaggiore in servizio al 235° reggimento piceno di Ascoli. La scena del delitto si svolge in un bosco a Ripe di Civitella del Tronto, nel Teramano, lungo una strada che segna il confine con la provincia di Ascoli. Per la difesa, invece, che ha tirato fuori questa sua opinione ieri, l’assassino è una donna. Sotto l’unghia dell’anulare della mano sinistra di Melania è stato trovato del dna femminile e questo indizio, per i difensori, è sufficiente.

Ricordiamo che Melania era una gran bella ragazza.
Sì, 29 anni, da Somma Vesuviana, un comune di 35 mila abitanti in provincia di Napoli. Tutti la chiamavano Melania, ma il suo vero nome era Carmela. Lei e Parolisi hanno una figlioletta di 18 mesi, Vittoria.

Sta in piedi la ricostruzione della difesa?
Gli avvocati espongono la loro tesi con una certa aggressività, per esempio hanno gridato parecchio l’altro giorno quando “Il Centro” di Pescara ha pubblicato la notizia che la Procura vuole arrestare Parolisi e che la pratica è adesso nelle mani del gip Carlo Calvaresi (il fascicolo è parecchio voluminoso e ci vorrà del tempo per decidere). Sulla storia della donna-assassino, i due avvocati (Walter Biscotti e Nicodemo Gentili) dicono quest «Nelle prime righe dei quesiti sottoposti dal pm al medico legale si chiede di verificare se ci sono altri dna oltre a quelli di Salvatore e Melania: ebbene, la risposta a questo quesito è quasi mascherata in due righe nelle conclusioni del perito. Occorre andare a spulciare i dati nelle oltre 80 pagine per scoprire che Melania ha tentato di difendersi con le mani durante l’aggressione; che sotto l’unghia di una mano è stato trovato del dna di una donna e che il dna di Salvatore è stato trovato solo nella bocca di Melania come probabile conseguenza di un bacio. Questi dati, da soli, sono la rovina del castello accusatorio fatto a senso unico contro Parolisi e tralasciando altre piste. Noi chiediam chi è la donna che ha aggredito e probabilmente ucciso Melania?».

Chi potrebbe essere questa donna?
Il delitto risale al 18 aprile, il cadavere venne scoperto il 20 aprile da un cercatore di funghi, da allora sono state naturalmente interrogate un mucchio di persone. Tra queste, Ludovica Perrone, 27 anni, da Sabaudia, in forza ai Lancieri di Montebello. È stata l’amante di Parolisi, l’ha chiamato sul cellulare quando s’è saputo della disgrazia, questo lo ha fatto arrabbiare perché sapeva di essere intercettato. Lui l’ha richiamata da una cabina telefonica. Una storia importante per lei, e poco più che un’avventura per lui. È inutile però sospettare questa donna: il giorno del delitto era a Lecc, caserma Nacci, dove stava diventando carrista. Un alibi di ferro, l’hanno vista decine di militari.

E allora?
Il 235° reggimento Piceno, dove lavora Parolisi, è uno dei pochi in cui si addestrano soldatesse. Poco distante dal posto dove è stato trovato il cadavere di Melania, c’è il poligono di tiro dove proprio Parolisi conduceva queste soldatesse a sparare. Durante le indagini, qualche investigatore s’è lasciato scappare la frase: «Per ogni corso c’erano trecento ragazze e per lui almeno tre o quattro storielle». Quindi, se ha ragione la difesa, bisogna cercare altre donne, altre storie.

Non potrebbero essere stati in due, a uccidere?
Sì, certo. Il concorso – come si dice – non è affatto escluso. Oltre tutto Parolisi è nei guai anche per lo strano comportamento tenuto subito dopo la scomparsa e per le bugie dette agli inquirenti nella prima fase delle indagini. Di Melania s’erano perse le tracce (ma il corpo non era ancora stato trovato) ed ecco Parolisi dire al suo amico Raffaele Paciolla: «Me l’hanno presa» volendo suggerire evidentemente l’idea di un sequestro. Quando gli fanno sapere che il corpo è stato trovato, lui preferisce non andare sul posto. Dopo però mostra di conoscere bene, senza che nessuno glielo abbia spiegato prima, il punto dove giaceva il corpo della moglie. Per non parlare della storia raccontata all’inizi ha sostenuto che lui, Melania e la bambina sarebbero andati in gita a Colle San Marco, Melania si sarebbe allontanata per far pipì, e da quel momento sarebbe sparita. Uno storia che non sta in piedi, dato che nessuno a Colle San Marco, quel pomeriggio, li ha visti e che costringe tutti a chiedersi: perché l’ha raccontata? (leggi)

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