Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 17/7/2011, 17 luglio 2011
IL FATTO DI IERI - 17 LUGLIO 1918
Nella storia dei grandi transatlantici del mare, l’RMS Carpathia, la nave inglese costruita nei cantieri del Newcastle ai primi del ‘900 e destinata al trasporto di immigrati più che a lussuose crociere intercontinentali, era entrata nella terribile notte del 15 aprile 1912, quando, a 58 miglia dal Titanic,al largo di Terranova, fu la prima a ricevere il drammatico SOS lanciato dal telegrafista Jack Philipps. Un angoscioso allarme raccolto immediatamente dal comandante Artur Rostron che, invertita la rotta e lanciatosi in soccorso tra i ghiacci, in poche ore trasformerà la nave in un vero ospedale, con sale da pranzo e locali interni divenuti locali di pronto soccorso, cabine attrezzate con coperte e bevande calde e medici a bordo allertati con farmaci di primo intervento. Una straordinaria operazione di salvataggio in cui verranno calate scale a pioli e decine di lance e scialuppe e che salverà la vita a 700 dei 2208 passeggeri intrappolati tra gli iceberg della morte. Per la piccola Carpathia, in soccorso all’invincibile nave dei sogni, una fine triste. Silurata da un sommergibile tedesco, mentre trasportava truppe americane in Europa, colerà anch’essa a picco nel mare d’Irlanda il 17 luglio 1918.