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 2011  luglio 17 Domenica calendario

CARO BOSSI, ECCO PERCHÉ DIRE NO ALL’ARRESTO DI PAPA

Caro Bossi, consegnare il deputato Alfonso Papa ai magistrati di Napoli sarebbe stato un errore strategico e un cedimento all’ingiu­stizia e il cambio di passo di ieri sera è benvenuto. Il soggetto non è rac­comandabile, d’accordo. È stato molto incauto per il Popolo della li­bertà, alleato di governo della Le­ga, affidarsi a tipi come lui. I magi­s­tratidovrebberofareilloromestie­reebasta, efinchénonsarannoelet­tivi come negli Stati Uniti servireb­be una legge che li tenga lontani dal­le meschine ambizioni di sottopo­tere, dal lobbismo e da altre prati­che di sottobosco. Tutti i magistra­ti, di destra e di sinistra, giustizieri e giustiziabili. Non è minimamente dignitoso quel che emerge a propo­sito dei traffici privati e parapolitici di questo ex pm allo sbando nel pa­lazzo delle propalazioni, dei pette­golezzi, deipiccoliemiserabilifavo­ri personali. Ma è un atto politico fa­zi­oso la richiesta di custodia caute­lare in carcere per un parlamenta­re, inoltrata sulla base di indizi ge­nerici, per reati generici riguardan­ti - figuriamoci! – violazioni del se­greto investigativo, quelle violazio­ni che sono la pasta di cui è fatta da più di vent’anni molta prassi giudi­­ziaria corrente. Purtroppo c’è mate­ria per sputtanare il tipo, sebbene questo genere di linciaggio a mez­zo stampa abbia un sapore gratuito e offensivo dello stato di diritto, ma rinchiuderlo in galera per iniziati­va dei dottori Woodcock e soci sa­rebbe solo un simbolico atto di resa della Camera alla giustizia militan­te, cioè all’ingiustizia e alla cattiva politica.
Lei, onorevole Bossi, la politica la conosce bene, d’istinto. Lei sa che Berlusconi è indebolito come presidente del Consiglio, come leader e come cittadino privato, lei sa che la caccia all’uomo non co­nosce soste, che è condotta con mezzi impropri, ma sa pure che a oggi non esistono alternative a questo governo se non pasticci estranei alla logica democratica. Di fronte al piccolo lobbismo ille­gale imputato al parlamentare da mettere in galera si erge un gigan­tesco lobbismo semilegale del­l’I­talia parruccona che non accet­ta la legittimazione popolare della guida politica dello Stato, che si ac­canisce contro Berlusconi e sfrut­ta le sue debolezze per cattive ra­gioni, che mette sotto l’opposizio­ne e la sua cultura istituzionale per bloccare il Paese uscito dalle ele­zioni politiche e un sistema in cui la decisione sia affidata al popolo, ai cittadini. La crociata è contro il premier, ma è anche contro di voi, gli intrusi, la detestata gens nova che fra penose contraddizioni ha tuttavia in testa qualcosa di diver­so e di opposto alla dittatura della virtù, quel simulacro della virtù che è da sempre la maschera dei progetti di svuotamento della democrazia e di trasformazione dell’avversario in nemico da annientare.
La lezione politica di questi giorni è che nella classe dirigente eletta, nonostante tutto, si trovano le energie per fronteggiare la speculazione finanziaria con il voto-lampo sulla manovra. Il presidente della Repubblica certifica ogni giorno, irritato dagli strattonamenti del gruppo editoriale di Carlo De Benedetti, che non fa parte delle sue prerogative l’approntamento di un altro ribaltone, e manda all’aria i sogni di un governo malleabile, tecnico, capace di restaurare i poteri perduti di nomenclature voraci che da due decenni condizionano l’uso del diritto e contano su indagini e sentenze militanti ogniqualvolta perdono una campagna elettorale. La Lega nacque contro i partiti della vecchia Repubblica, ma è oggi l’ultimo vero partito. La vittoria del lobbismo antiberlusconiano si risolverebbe in un colossale danno per il Paese e nella trasformazione in un incubo dei vostri sogni federalisti e fiscali, di quell’idea molto discutibile e fortemente controversa, ma autentica e politicamente giustificata dal consenso del Nord, che coltivate a proposito dell’Italia.Da ogni parte ora vi blandiscono, vi illudono, dopo avervi dannati. Ogni giorno gli avversari più insidiosi eccitano la vostra base, contano sul vostro malumore, speculano sulle vostre divisioni. Ma al dunque, se non riuscite a dare un senso alla legislatura e a farvi giudicare dagli elettori e solo dagli elettori, il tribunale dei parrucconi ha già emesso anche per voi la sua condanna.
Il processo al deputato Papa è ordinaria amministrazione, sia pure nel disordine fazioso in cui è stata gettata l’amministrazione del sistema penale, e il nome di Henry John Woodcock è da questo punto di vista una garanzia. Ma il suo arresto sarebbe un segnacolo in vessillo,l’autorizzazione a procedere allo smantellamento di quanto avete fin qui costruito, dunque un risultato strategico molto ambito dai vostri avversari storici.