Marigia Mangano, Il Sole 24 Ore 17/7/2011, 17 luglio 2011
BANCO POPOLARE VESO L’INGRESSO IN MITTEL
La fusione allo studio tra Mittel, Tethys, Hopa e Earchimede è destinata a ridisegnare il libro soci della finanziaria presieduta da Giovanni Bazoli. Non solo per l’ingresso di un nucleo bresciano, ex salottino di Emilio Gnutti, storicamente lontano dal mondo che ruota intorno alla Mittel, ma soprattutto per l’allargamento, anche geografico, dell’azionariato. Proprio qui, nel capitale di Mittel, vicino agli storici nuclei trentini e bresciani, comparirà Verona, rappresentata dal Banco Popolare, che secondo le prime stime, suscettibili di variazioni perché i concambi sono determinati sulla base di valutazioni ancora in corso, potrebbe collocarsi con una quota tra il 5% e l’8%. Così come, con un pacchetto più piccolo, potrebbe fare il suo ingresso Interbanca-General electric.
I nuovi equilibri
Finora il libro soci di Mittel ha contato, come azionisti stabili, da un lato enti espressione di soci bresciani (Opera educazione cristiana e imprenditori vicini alla curia con il 4,6%) e dall’altro il mondo trentino a sua volta rappresentato dalla Fondazione Cassa di Trento (12,8%) e dall’Isa (10,2%). Insieme a loro, la Carlo Tassara di Romain Zaleski, al 19% circa, e la Italmobiliare della famiglia Pesenti con il 12,9% del capitale. Una fotografia che negli ultimi anni ha visto un progressivo rafforzamento della Fondazione Cassa di Trento e dell’Isa, espressione della curia locale. I due istituti hanno ormai una quota che, sommata, supera quella di Tassara, e la loro presenza in Mittel risale a metà degli anni novanta: insieme, la «Mediobanca territoriale» e la Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Bolzano detengono quasi il 25% della finanziaria milanese. E probabilmente - suggeriscono gli addetti ai lavori - l’avanzata dei soci trentini non è stata casuale, tanto che c’è chi sostiene che abbiano giocato d’anticipo per conservare un peso importante nel libro soci di Mittel in vista del profondo riassetto che porterà ad una girandola di fusioni di Earchimede in Hopa, di Hopa in Tethys e di Tethys in Mittel.
Il nodo dei concambi
Al momento, qualsiasi simulazione del futuro azionariato di Mittel rischia di essere un esercizio difficile, in quanto Mittel è una società quotata mentre Hopa ed Earchimede non lo sono: quindi le future quotazioni di Borsa non sono l’unico fattore rilevante. I concambi su cui si sta lavorando tengono conto del valore di Hopa (secondo le prime stime intorno ai 200 milioni), di quello di Thetys (circa 80 milioni) e soprattutto del nav (net asset value) di Mittel che oscilla anche in base all’andamento delle quotazioni delle proprie partecipazioni quotate (Intesa, Ubi, Rcs). Tuttavia, secondo indiscrezioni e sulla base di stime preliminari riferite ai valori di fine dello scorso anno, la diluizione dei soci storici della finanziaria potrebbe essere nell’ordine del 20-30%. La quota della Carlo Tassara, per esempio, dovrebbe scendere tra il 15% e il 13% e, con la stessa proporzione, quella dei soci trentini e bresciani. Contestualmente però faranno ingresso nella holding il Banco Popolare, Interbanca e gli ex alleati di Emilio Gnutti, rappresentati tra gli altri dai fratelli Lonati, tutti soci di Hopa. Per il Banco, in particolare, il peso potrebbe collocarsi tra il 5 e l’8% (ma la forchetta ipotetica è anche più ampia alla luce delle incertezze borsistiche). Questo perché l’istituto detiene non solo il 7,23% diretto in Hopa, oggetto di call a favore di Tethys, ma anche il 12% in Earchimede. Insieme al Banco, anche i vecchi soci di Hopa dovrebbero avere un pacchetto tra il 5 e l’8%, e una quota più ridimensionata dovrebbe spettare anche a Interbanca.
Advisor al lavoro
La nuova mappa dei soci Mittel sarà tuttavia completa solo dopo che gli advisor avranno determinato i concambi della fusione: Mittel ha scelto il Professore della Cattolica, Gabriele Villa; Hopa ha affidato l’incarico a PriceWaterhouseCoopers, mentre Earchimede ha nominato Equita. Il riassetto è infatti in pieno svolgimento, tanto che già nei mesi scorsi è stato perfezionato il divorzio in Tethys tra Mittel ed Equinox. Una operazione che ha portato Mittel a salire all’83,33% del capitale di Tethys spa, spianando dunque la strada alle future fusioni allo studio. Il complesso progetto, tuttavia, per passare dalla carta ai fatti prevede ancora degli step su cui la squadra del direttore generale di Mittel, Mario Spongano, sta lavorando. Per esempio l’esercizio delle call da parte di Mittel sul restante 16,67% del capitale di Tethys, e l’esercizio delle call di Tethys sulle quote di Hopa in mano a Mps e al Banco Popolare. L’iter prevede poi entro l’estate la nomina da parte del tribunale di un perito. Una volta che i consigli di amministrazione si saranno pronunciati e il concambio otterrà il via libera del perito, si procederà con la convocazione delle assemblee e, dunque, con il perfezionamento delle fusioni. Un percorso che - secondo quanto si apprende - sarà tecnicamente definito entro l’anno.