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 2009  settembre 21 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Sergio Rizzo, il giornalista del Corriere della Sera che ha scrit­to con Gian Antonio Stella il best seller La casta, ha lavorato su un dato che l’Agenzia delle Entrate aveva reso noto a luglio e ha dimostrato ancora una vol­ta che chi non è un lavoratore dipendente evade le tasse alla grandissima. Si potrebbe dire: evade oltre il limite dell’immagi­nabile.

Di quali calcoli si tratta? Sen­za esagerare con i numeri pe­rò.

A metà luglio, l’Agenzia delle entrate aveva fatto sapere che gli italiani con un reddito di­chiarato superiore ai 200 mila euro erano appena lo 0,2 per cento del totale, una percen­tuale irrisoria e del tutto non credibile dato il livello di vita medio che constatiamo a vista ogni giorno nel nostro Paese. Già questo era un dato scon­certante che nel suo articolo di ieri Sergio Rizzo ha messo in relazione con una rilevazione relativa al 2001: in quell’anno risultava che 230 mila italiani avevano acquistato un costo­sissimo Suv, ma che soltanto 17 mila avevano denunciato un reddito coerente con quel­l’acquisto, cioè 300 mila euro di imponibile l’anno. Questo solo dato fa sospettare che a quel tempo l’evasione dei «ve­ramente benestanti» (se non ricchi) era dell’ordine del 94-95%. Si chiede Rizzo: è cambiato qualcosa da allora? E si risponde: no.

Risposta facile.
Aspetti. Dunque, guardando le denunce del 2008, che si ri­feriscono ai redditi del 2007, risulta che solo due italiani su mille guadagnano più di due­centomila euro l’anno. In ter­mini assoluti si tratta di 75.689 persone. Un numero co­sì piccolo, che quasi quasi i no­mi di questi fortunati si potreb­bero pubblicare su qualche si­to internet, perché poi nessu­no garantisce, naturalmente, che i guadagni reali di questi qui non siano invece molto su­periori. Ma andiamo avanti. Che mestiere fanno questi 75 mila e passa cittadini?

Che mestiere fanno?
43.006 sono lavoratori dipen­denti. Quindi: non è che de­nunciano al Fisco 200 mila eu­ro, è che non possono fare a meno di denunciare al fisco 200 mila euro, dato che pren­dono una busta paga e il loro datore di lavoro deve a metà di ogni mese saldare tasse e contributi. Restano 32.683 for­tunati. Beh, 18.811 di questi so­no pensionati, quindi anche lo­ro hanno un reddito controlla­to. Perciò il totale di imprendi­tori, liberi professionisti, com­mercianti, artigiani che hanno scelto la libertà di lavorare in proprio perché ad avere le ma­ni libere si guadagna di più e che, dopo questa scelta, stan­no coerentemente sopra i 200 mila euro l’anno è di appena 20.061 persone.

Com’è possibile che il Fisco non li prenda? Lei ha citato il caso dei Suv: i finanzieri non si potevano procurare i nomi di quelli che hanno acquistato questo Suv e poi pizzicarli?
Ho parecchi dubbi su quello che lei dice. Senza ammorbar­la con troppe cifre, partiamo da due fatti indiscutibili. Pri­mo: la pressione fiscale italia­na è molto alta. Secondo: non solo gli italiani, ma i contri­buenti di tutto il mondo, se gli si dà una scappatoia, ne appro­fittano. Aggiungo: se un contri­buente si sente sicuro di non essere scoperto, evaderà senz’altro, in Italia e nel resto del mondo, perché gli esseri umani sono uguali dappertut­to. Rifletta sul fatto che ai para­disi fiscali ricorrono tutti, com­presi i tedeschi e gli americani (e adesso anche una porno­star come Rocco Siffredi che sembra abbia depositato mi­gliaia di euro in Ungheria), e si renderà conto che il proble­ma è generale. E non riguarda soltanto i ricchi: le partite Iva, sulla base delle loro denunce, guadagnerebbero in media 10 mila euro l’anno, 830 euro al mese! La questione vera, su cui riflettere, è perché i gover­ni italiani lasciano da sempre che l’evasione continui, al pun­to che il fenomeno può essere considerato fisiologico.

Perché?
Perché, con una pressione tan­to alta, il lassismo dell’ammini­strazione permette a tutti di vi­vere e lascia nelle mani della politica o della burocrazia l’ar­ma del ricatto o dell’azione mi­rata. Non sa che il nostro Stato è organizzato in modo da ren­derci tutti colpevoli? Le dico questo perché sono certo che un gruppo di persone capaci, se volesse, potrebbe stanare gli evasori e fargli pagare il do­vuto in una settimana. Se que­sto non avviene è perché, là in alto, i governi di destra e di si­nistra non hanno voluto che avvenisse. Calcolo, convenien­za, saggezza, lungimiranza, stupidità? Lo sapremo sul se­rio tra qualche anno, quando la crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando sarà finita. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 21/9/2009]
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