
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sergio Rizzo, il giornalista del Corriere della Sera che ha scritto con Gian Antonio Stella il best seller La casta, ha lavorato su un dato che l’Agenzia delle Entrate aveva reso noto a luglio e ha dimostrato ancora una volta che chi non è un lavoratore dipendente evade le tasse alla grandissima. Si potrebbe dire: evade oltre il limite dell’immaginabile.
• Di quali calcoli si tratta? Senza esagerare con i numeri però.
A metà luglio, l’Agenzia delle entrate aveva fatto sapere che gli italiani con un reddito dichiarato superiore ai 200 mila euro erano appena lo 0,2 per cento del totale, una percentuale irrisoria e del tutto non credibile dato il livello di vita medio che constatiamo a vista ogni giorno nel nostro Paese. Già questo era un dato sconcertante che nel suo articolo di ieri Sergio Rizzo ha messo in relazione con una rilevazione relativa al 2001: in quell’anno risultava che 230 mila italiani avevano acquistato un costosissimo Suv, ma che soltanto 17 mila avevano denunciato un reddito coerente con quell’acquisto, cioè 300 mila euro di imponibile l’anno. Questo solo dato fa sospettare che a quel tempo l’evasione dei «veramente benestanti» (se non ricchi) era dell’ordine del 94-95%. Si chiede Rizzo: è cambiato qualcosa da allora? E si risponde: no.
• Risposta facile.
Aspetti. Dunque, guardando le denunce del 2008, che si riferiscono ai redditi del 2007, risulta che solo due italiani su mille guadagnano più di duecentomila euro l’anno. In termini assoluti si tratta di 75.689 persone. Un numero così piccolo, che quasi quasi i nomi di questi fortunati si potrebbero pubblicare su qualche sito internet, perché poi nessuno garantisce, naturalmente, che i guadagni reali di questi qui non siano invece molto superiori. Ma andiamo avanti. Che mestiere fanno questi 75 mila e passa cittadini?
• Che mestiere fanno?
43.006 sono lavoratori dipendenti. Quindi: non è che denunciano al Fisco 200 mila euro, è che non possono fare a meno di denunciare al fisco 200 mila euro, dato che prendono una busta paga e il loro datore di lavoro deve a metà di ogni mese saldare tasse e contributi. Restano 32.683 fortunati. Beh, 18.811 di questi sono pensionati, quindi anche loro hanno un reddito controllato. Perciò il totale di imprenditori, liberi professionisti, commercianti, artigiani che hanno scelto la libertà di lavorare in proprio perché ad avere le mani libere si guadagna di più e che, dopo questa scelta, stanno coerentemente sopra i 200 mila euro l’anno è di appena 20.061 persone.
• Com’è possibile che il Fisco non li prenda? Lei ha citato il caso dei Suv: i finanzieri non si potevano procurare i nomi di quelli che hanno acquistato questo Suv e poi pizzicarli?
Ho parecchi dubbi su quello che lei dice. Senza ammorbarla con troppe cifre, partiamo da due fatti indiscutibili. Primo: la pressione fiscale italiana è molto alta. Secondo: non solo gli italiani, ma i contribuenti di tutto il mondo, se gli si dà una scappatoia, ne approfittano. Aggiungo: se un contribuente si sente sicuro di non essere scoperto, evaderà senz’altro, in Italia e nel resto del mondo, perché gli esseri umani sono uguali dappertutto. Rifletta sul fatto che ai paradisi fiscali ricorrono tutti, compresi i tedeschi e gli americani (e adesso anche una pornostar come Rocco Siffredi che sembra abbia depositato migliaia di euro in Ungheria), e si renderà conto che il problema è generale. E non riguarda soltanto i ricchi: le partite Iva, sulla base delle loro denunce, guadagnerebbero in media 10 mila euro l’anno, 830 euro al mese! La questione vera, su cui riflettere, è perché i governi italiani lasciano da sempre che l’evasione continui, al punto che il fenomeno può essere considerato fisiologico.
• Perché?
Perché, con una pressione tanto alta, il lassismo dell’amministrazione permette a tutti di vivere e lascia nelle mani della politica o della burocrazia l’arma del ricatto o dell’azione mirata. Non sa che il nostro Stato è organizzato in modo da renderci tutti colpevoli? Le dico questo perché sono certo che un gruppo di persone capaci, se volesse, potrebbe stanare gli evasori e fargli pagare il dovuto in una settimana. Se questo non avviene è perché, là in alto, i governi di destra e di sinistra non hanno voluto che avvenisse. Calcolo, convenienza, saggezza, lungimiranza, stupidità? Lo sapremo sul serio tra qualche anno, quando la crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando sarà finita. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 21/9/2009]
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