Giacomo Galeazzi, la Stampa 21/09/2009, 21 settembre 2009
PADRE PIO NON TRASLOCA. LA MEGACHIESA RESTA VUOTA
Padre Pio non riposerà nella mega chiesa realizzata per lui dall’architetto Renzo Piano. Il giorno dell’inaugurazione di Santa Maria delle Grazie, avvenuta nel 1959, Padre Pio, prevedendo che avrebbe fatto «più chiasso da morto che da vivo», rimproverò bonariamente i suoi confratelli dicendo: «Che cosa avete fatto: una scatoletta di fiammiferi?». Il flusso dei pellegrini, che raggiunge cifre di sei o sette milioni all’anno, oggi gli dà ragione. La nuova chiesa del pellegrinaggio, ultimata cinque anni fa dalla «Renzo Piano Bulding Workshop», sembrava la risposta dei frati alle necessità dei fedeli. E invece mercoledì termina a San Giovanni Rotondo l’ostensione e, dopo battaglie legali e richieste di chiarimento dal Vaticano, la soluzione è una teca oscurata da pannelli che renderà invisibile Padre Pio.
Le spoglie del santo rimarranno nel santuario di Santa Maria delle Grazie, lì dove, dal 24 aprile del 2008 sono state esposte. L’ostensione dei resti mortali del frate terminerà il 23 settembre, «così come abbiamo sempre detto, sin dall’aprile del 2008», precisa il portavoce dei Frati Cappuccini, Frate Antonio Belpiede. Mercoledì per tutta la giornata i devoti potranno ancora vedere le spoglie del santo; poi, nella notte, in una cerimonia alla quale parteciperanno solo i frati, la teca verrà resa opaca con pannelli artistici del maestro georgiano, naturalizzato francese, Goudji, lo stesso artista che ha realizzato il reliquiario.
La cripta della nuova chiesa destinata ad ospitare la teca è stata benedetta da Papa Benedetto XVI durante la sua visita pastorale a San Giovanni Rotondo, il 21 giugno scorso. «Fermo restando che la nuova Chiesa è stata costruita per contenere il corpo di san Pio - precisa frate Antonio Belpiede- non è stata ancora fissata la data in cui avverrà il trasferimento». Solo sabato, tra l’altro, rileva il portavoce dei Cappuccini, «ha preso possesso canonico della diocesi il nuovo arcivescovo Michele Castoro».
L’eventuale decisione dello spostamento del corpo del Santo sarà presa in accordo dal Provinciale dei Cappuccini, dall’arcivescovo e dalla Santa Sede attraverso la Congregazione dei Santi. «La sera del 23 il corpo - spiega padre Belpiede - non verrà spostato dalla cripta dove si trova e lì verrà restituito alla opacità della morte. L’ostensione, come abbiamo più volte ripetuto, è un episodio legato alla ricognizione canonica». Il 23 settembre è il giorno in cui, nel 1968, morì, a 81 anni, Padre Pio, divenuto ormai una delle figure più amate e popolari della Chiesa cattolica contemporanea. Dal 25 aprile 2008, primo giorno successivo all’ostensione del corpo e fino alla sera del 23 aprile del 2009 si calcola che saranno complessivamente circa poco meno di 5.600.000 i devoti che hanno visitato in questi mesi e visiteranno la cripta in questi ultimi giorni di esposizione delle spoglie.
Intanto oggi si terrà nel Tribunale di Foggia un’udienza nella quale si discuterà dell’istanza di un pronipote di padre Pio e dell’associazione pro Padre Pio che vogliono impedire che il corpo del santo venga spostato. Eppure, nelle intenzioni dei suoi confratelli, la collocazione definitiva del sepolcro di Padre Pio sarebbe dovuta essere la nuovissima chiesa di Piano, più ampia e meglio organizzata per accogliere i milioni di pellegrini che ogni anno da tutto il mondo si recano a pregare sulla tomba. Esultano i devoti di San Pio contrari al traferimento sotto le ardite arcate della vicina basilica.