http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2007/07/la-vera-storia-della-mappatura-del-genoma.html, 21 settembre 2009
Lug 07 3 La vera storia della mappatura del genoma Pubblicato da Marco Pagani alle 09:38 in Genetica e ambiente dna1
Lug 07 3 La vera storia della mappatura del genoma Pubblicato da Marco Pagani alle 09:38 in Genetica e ambiente dna1.gifSollecitato dalla notizia che Craig Venter sostiene di essere sulla buona strada per il primo genoma artificiale (leggete il post Il biopirata è tornato), la mente è tornata ai rischi corsi da tutta l’umanità, quando i nostri geni potevano diventare interamente proprietà privata di qualcun altro (è possibile immaginare un esproprio maggiore di questo?). E’ stata solo la fortuna che ha evitato questa sciagura. In una società democratica e non dominata dalle corporazioni non sarebbe stato nemmeno concepibile che una ricerca su temi così essnziali e delicati per la vita potesse essere affidata anche ad una impresa privata il cui unico scopo era il profitto. Continuate a leggere la vera storia dellla mappatura del genoma, come viene raccontata da Fritjof Capra nel suo libro La scienza della vita, (pp 241-242) «Il progetto Genoma Umano prese l’avvio nel 1990, nelle vesti di un programma al quale collaboravano diverse squadre di genetisti di prim’ordine, coordinati da James Watson (al quale, assieme a Francis Crick, va ascritta la scoperta delle doppia elcia del DNA) e finanziati dal governo statutinense per un totale di tre miliardi di dollari. Mentre questi scienziati procedevano nel loro lavoro, la Celera Genomics di Craig Venter - grazie ai computer più potenti e al finanziamento di speculatori capitalisti - sorpassò il progetto sponsorizzato dal governo e brevettò i suoi dati per assicurarsi i diritti commerciali esclusivi sulla manipolazione dei geni umani. In risposta il consorzio pubblico iniziò a pubblicare quotidianamente su Internet le proprie scoperte, in modo che risultassero di dominio pubblico e non potessero quindi essere più brevettate. Nel dicembre 1999, il consorzio internazionale aveva identificato 400.000 frammenti di DNA, ma non aveva idea di come orientarsi nell’assemblaggio di queste parti. David Haussler, un professore di Scienza dei Computer si unì al consorzio. Era convinto che nei dati raccolti ci fossero sufficienti informazioni per progettare uno speciale programma in grado di assemblare correttamente le varie parti.Tuttavia i progressi erano dolorosamente lenti. Uno dei suoi studenti, James Kent era molto preoccupato di fronte alla prospettiva che il futuro lavoro di studio del genoma umano ricadesse sotto il controllo di corporazioni private - cosa che sarebbe inevitabilmente accaduta se non si fosse riusciti a rendere pubblici i dati della sequenza prima che venissero brevettati. Quattro settimane più tardi - dopo aver alvotrato per giorni e notti, mettendo il ghiaccio sui polsi per riprendersi fra le lunghe sessioni di battitura al computer - James Kent aveva scritto 10.000 righe di codice, completando il primo assemblaggio del genoma umano.» In questo modo il consorzio pubblico è arrivato a completare il suo lavoro 3 giorni prima della Celera Genomics. Certe avventure non accadono solo nei film... Commenti Commenti (2) | Trackback Trackback | Permalink Permalink | Share icon Condividi/Email Tag: DNA, fritjof capra, genoma umano, genomica, venter Pubblicità Pubblicità Leggi anche: * Il Commissario UE Dimas ferma gli OGM: sosteniamolo! - 02 Nov 2007 * Liberi da OGM - 24 Set 2007 * Il biopirata è tornato - 29 Giu 2007 * Il fallimento degli OGM secondo gli Amici della Terra - 23 Apr 2007 * Riso OGM clandestino - 22 Set 2006 Trackback Indirizzo di Trackback per questo post: http://blog.blogosfere.it/mte/mt-tb.php?tb_id=72982 Commenti 1. Antonio70, Martedì 3 Luglio 2007 ore 11:37 Incredibile, non sapevo che fosse andata così. Altrettanto incredibile che si possa anche solo pensare di brevettare dei geni o delle forme di vita...ma come già detto nella notizia, in una società dominata dalle corporation e da gruppi di potere a quanto pare è possibile. E’ la nota frase del Dott. Spock di Star Trek prima serie, per chi lo conosce. In questo caso "Gli interessi dei pochi sono più importanti di quelli dei molti." 2. Marco Pagani, Mercoledì 4 Luglio 2007 ore 14:47 Anch’io ho sperimentato lo stesso senso di incredulità quando ho letto questa storia; eppure è andata proprio così. Gli USA sono più market oriented dell’Europa; da noi un’avventura piratesca come la Celera Genomics non sarebbe probbailmente neppure stata possibile. Diciamo che Venter ha avuto indirettamente il "merito" di scuotere gli animi e di ridare fiato anche negli USA al valore della ricerca pubblica universitaria. Scrivi un commento