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 2009  settembre 21 Lunedì calendario

I SEGRETI DI AGATHA CHRISTIE

« la donna vissuta più a lungo con il delitto dopo Lucrezia Borgia», disse una volta Winston Churchill di Agatha Christie, la signora britannica del giallo scomparsa nel 1976 di cui ancora oggi si vendono ogni anno in tutto il pianeta circa quattro milioni di copie delle sue opere. Pochi mesi fa, durante i lavori di restauro della villa di campagna dove la scrittrice trascorreva ogni estate, dalla soffitta è riemerso un baule che conteneva una settantina di taccuini fitti di appunti. Ora le pagine nelle quali Dame Agatha fissava i suoi stati d’animo o annotava fatti di cronaca nera giudicati utili per comporre i suoi romanzi sono riunite nel volume Agatha Christie’s Secret Notebooks, uscito a Londra a cura di John Curran, che propone anche due frammenti di storie, non portate a termine, che hanno per protagonisti i suoi personaggi maggiormente celebri: Hercule Poirot e Miss Marple.
A dispetto del titolo, il libro non svela alcun segreto sull’esistenza della scrittrice. Non c’è, ad esempio, neppure un accenno sul mistero della sua scomparsa per undici giorni nel 1926 dopo che il marito le comunicò l’intenzione di divorziare. In compenso, però, gli studiosi hanno a disposizione un testo di fondamentale importanza per comprendere le sue strategie compositive. Che, sottolinea Curran, erano decisamente meno accurate di quanto non si sia ritenuto sino a oggi. Spesso, infatti, iniziava a lavorare su una vicenda senza un piano prestabilito, partendo solo da un’atmosfera o da un volto. ” stato per me fonte di sconcerto e di sorpresa accorgermi scorrendo gli appunti che in alcuni dei suoi celebri capolavori il colpevole dell’omicidio veniva deciso intorno alla metà della storia, poi spesso rivista da capo per renderla coerente con la scelta”, precisa Curran. Il quale aggiunge che, a suo giudizio, l’assenza di sistematicità costituiva il principale punto di forza della scrittrice: ”L’incredibile talento di cui disponeva non doveva infatti venire imbrigliato in schemi troppo rigidi, in lei l’istinto veniva prima della logica”.
Gli appunti, fissati sulla pagina con una minutissima calligrafia, dimostrano che Agatha Christie seguiva con molta attenzione la cronaca nera e i processi per trovare elementi utili alle sue trame. In alcune circostanze studiò casi irrisolti di epoca vittoriana ma poi decise di non servirsene perché, spiega lei stessa, ”non sono riuscita a trovare una soluzione per risolvere il mistero”. I taccuini poi provano che la signora del giallo era ben conscia del fascino che provocava nei lettori la ripetitività degli schemi narrativi e che su questa ricetta fondò il suo immenso successo.