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 2009  settembre 21 Lunedì calendario

LA RECESSIONE IN CONSOLE, CROLLANO LE VENDITE. ULTIMA SPERANZA IL NATALE


La notizia è assai curiosa: le vendite dei videogiochi negli Stati Uniti, hardware e software, sono calate per il sesto mese consecutivo, toccando il punto più basso dell’anno in agosto, con un calo del 16%. La vendita delle console e delle macchine da gioco portatili è crollata del 25% (a 297.6 milioni di dollari) mentre le vendite di software sono scese del 15% (407.32 milioni di dollari). L’unico segmento di mercato che ha mostrato un segno positivo è stato quello degli accessori, cresciuto del 2 per cento (140.81 milioni di dollari). E’ il segno di un inversione di tendenza rispetto agli anni passati, che hanno visto l’industria dei videogiochi crescere costantemente, fino a superare, nel campo dell’intrattenimento, i fatturati di Hollywood? "E’ un notevole declino", sottolinea l’analista di NPD Anita Frazier, "E’ difficile che, nonostante il naturale recupero dovuto alle vendite natalizie, che l’industria dei videogiochi riesca a mantenere i livelli dello scorso anno".
A dominare la scena hardware è stata la console della Nintendo, la WII, che ha venduto più del doppio dei concorrenti. La Wii ha venduto 552.000 unità, contro le 215.000 della Xbox di Microsoft e le 210.000 della PlayStation 3 della Sony, seguita dalla PlayStation 2, che ha ancora una ottima quota di mercato con le sue 105.000 unità. Nel campo delle console portatili la DS di Nintendo ha venduto 277.400 unità contro le 140.300 della PlayStation Portable (Psp).
E’ ovvio che la causa prima di questo declino sia la crisi economica, in un momento come questo è facile immaginare che le famiglie abbiano scelto di risparmiare in un settore come questo. Per combattere l’effetto della crisi la Microsoft e la Sony hanno deciso di abbassare il prezzo delle loro macchine, "sarà interessante vedere quale sarà l’effetto sulle vendite di settembre", aggiunge Frazier.
I prezzi alti hanno giocato certamente anche a sfavore dei videogiochi: quelli nuovi hanno prezzi che raramente scendono sotto i 40 euro e facilmente salgono verso i 60, e il mercato non ha mostrato, per il momento, una tendenza alla riduzione dei prezzi, se non offrendo scontati i giochi che non sono tra le novità più richieste. Il gioco più venduto è stato nel mese di agosto Madden NFL 10 della Electronic Arts, con circa un milione e ottocentomila copie. Sono i giochi di sport e quelli musicali che mantengono ancora alte le vendite, mentre nei giochi d’azione l’eccessiva ripetitività dei titoli, che per quanto offrano trame diverse sono tutti costruiti attorno alla logica del "corri, scappa, nasconditi, spara" senza molte variazioni se non negli scenari e la grafica.
Calcio, basket, golf, pallavolo, sport di gruppo, ginnastica e fitness (soprattutto sulla Wii), hanno certamente fatto arrivare nei negozi di videogame nuove fasce di acquirenti, soprattutto le ragazze che fino ad oggi non erano state conquistate dal mondo del gioco elettronico, che però hanno raramente trovato soddisfazione in altri giochi di stampo più "tradizionale", come giochi d’azione e di guerra. Il settore dei giochi musicali è invece in continua crescita e l’uscita quasi contemporanea di "Beatles: Rock Band", nel quale si vestono i panni dei Fab Four, "Guitar Hero 5", nuova versione del gioco chitarristico di grande successo da qualche anno, di "Dj Hero", in cui ci si cimenta nell’arte dei disc jockey, e di "Singstar Motown", dove si cantano gli hit della soul music, dovrebbe spingere in alto le vendite proprio in una zona in cui i "vecchi" videogiocatori sono pochi.
Molto movimento c’è anche nel campo dei videogioco portatile, dominato dalla Nintendo con il Ds e dalla Sony con la Psp. Quest’ultima metterà sul mercato a ottobre una nuova macchina, la Psp Go, priva di supporti, nella quale i giochi potranno essere solo scaricati dalla rete. La Psp Go è la risposta della Sony all’attacco, ormai frontale, della Apple, che sta trasformando il suo iPod Touch in una macchina da gioco, con l’aiuto delle principali software house internazionali e di moltissimi programmatori indipendenti.
Il successo dell’iPod (e dell’iPhone) come macchina da giochi è legato non solo alla sua portabilità (anche se l’iPod è decisamente più tascabile dei concorrenti di Nintendo e Sony) ma ad altri tre fattori che, dato il vistosissimo calo delle vendite, tutte le aziende interessate hanno cominciato a considerare, primo fra tutti il prezzo dei giochi, che nel caso dell’iPod è spesso anche dieci o più volte inferiore (i giochi costano da poco meno di un euro a un massimo di dieci). C’è poi la novità dell’interfaccia, che con i comandi "touch" ha eliminato ogni derivato del joystick, consentendo a tutti di giocare con più immediatezza. E, in ultimo, la stragrande varietà di giochi, diverse decine di migliaia, per tutti i gusti e tutte le età, semplicissimi e complessi, adatti al videogiocatore esperto così come al giocatore casuale, che ha a disposizione pochi minuti al giorno da dedicare al divertimento elettronico. Jobs ha deciso di muoversi in questo campo comprendendo che il mercato potenziale del "casual gaming" è infinitamente più vasto di quello dei videogiocatori abituali, e che l’era dello "spara e fuggi" potrebbe essere all’inizio del declino. La risposta della Sony non si è fatta aspettare, ma adesso sarà interessante vedere cosa faranno non solo i responsabili della Nintendo, ma anche i produttori di videogame, per rispondere a un calo di vendite che, dall’inizio dell’anno, NDP stima sia attorno al 40% rispetto all’anno passato.