Fabio Cavalera, Corriere della Sera, 21/09/09, 21 settembre 2009
Un laser contro i paparazzi sul maxi yacht di Abramovich - Se Silvio Berlusconi avesse fatto come Roman Abramovich la privacy di Villa Certosa non sarebbe stata violata e Antonello Zappaddu non avrebbe scattato quella sfilza di immagini con il premier, i suoi amici e i suoi ospiti immortalati in comodo relax
Un laser contro i paparazzi sul maxi yacht di Abramovich - Se Silvio Berlusconi avesse fatto come Roman Abramovich la privacy di Villa Certosa non sarebbe stata violata e Antonello Zappaddu non avrebbe scattato quella sfilza di immagini con il premier, i suoi amici e i suoi ospiti immortalati in comodo relax. Ma adesso che il supermiliardario russo, uno dei cinquanta uomini più ricchi al mondo, ha inventato l’arma letale antipaparazzi è possibile che un suggerimento su come neutralizzare gli impiccioni lo chieda pure. E, come Silvio Berlusconi, al patron del Chelsea dovrebbero rivolgersi per un consiglio di «guerra» attori e attrici, pop e rockstar, leader politici e della finanza internazionale, nobili e principi.

Chi fra i vip globali o nazionali non si è sentito sfidato dall’agguerritissima falange dei fotografi? Ecco allora la soluzione a ogni problema: Roman Abramovich ha scovato che un laser funziona meglio di qualsiasi altra cosa. La panacea di tutti i mali e i fastidi è un marchingegno tecnologico che miracolosamente rileva la presenza di obiettivi e teleobiettivi puntati contro la «vittima» designata. Uno scudo ottico che difende e offende. Cattura infatti la presenza degli apparecchi digitali, che danno segno di vita attraverso i loro minuscoli sensori, e li mette fuori uso: in una frazione di secondo spara un proiettile di luce che colpisce e rende inutilizzabile il tanto temuto e odiato strumento di spionaggio informativo. Un giochino da ragazzi.

 Roman Abramovich è passato al contrattacco, spiega il Sunday 

Times, perché i paparazzi pare che non gli abbiano dato pace durante la crociera estiva sull’Eclipse. Una nave che non passa di certo inosservata: è lo yacht più grande al mondo. Se l’è regalato il 22 dicembre scorso nonostante un annetto difficile per le sue finanze che, causa terremoti borsistici, hanno subito una drastica cura dimagrante. Poco importa per chi, comunque, ha un patrimonio di alcuni miliardi di euro. L’oligarca, che vive e risiede a Londra, ha staccato un assegno da 724 milioni di sterline (800 milioni di euro) e ha ormeggiato nei Caraibi la barchetta. Sessanta uomini di equipaggio, due elicotteri, due campi da tennis indoor, 24 cabine per gli ospiti, piscine, ogni genere di comfort e lusso, un piccolo sottomarino di emergenza che esce a poppa. Lui e la compagna Daria Zukhova si sono goduti il fantastico capriccio fino a che i maledetti fotografi li hanno scoperti e la pace è finita.

Aprire le ostilità con i paparazzi, non è poi così semplice. Sono bravi, bene equipaggiati, pronti al sacrificio. C’è chi li prende a pugni, come ha più volte provato il principino Harry. O chi a ombrellate come l’attrice e modella Jessica Biel. Altri si affidano alle pentole di fagioli caldi, tecnica sperimentata dal divo Hugh Grant, oppure si riparano dietro all’autorità e alla legge per rivendicare la privacy. Il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha emanato una legge che obbliga a risarcimenti salati. 

Mentre in soccorso di George Clooney a Laglio, sul lago di Como, è intervenuto il sindaco Giorgio Pozzi che ha vietato i capannelli con più di tre persone davanti a Villa Oleandra, la bella dimora dell’attore. Demi Moore ha scelto invece una strada originale: su Twitter, rifugio elettronico in internet, inserisce foto e autoscatti in modo da soddisfare curiosità varie ed evitare scocciature.

Roman Abramovich ha aperto nuovi orizzonti. Sull’Eclipse ha ordinato di montare un sistema missilistico di controffensiva alle incursioni dei pirati o dei maleintenzionati. Poi, visti gli eventi, ha pensato anche al resto. E siccome non era il caso di usare quel sistema missilistico contro i paparazzi ha escogitato il laser, l’arma letale che distrugge le digitali. Ma la fantasia ai professionisti dello scatto non manca. In fin dei conti basta tornare alle vecchie macchine fotografiche, quelle che, senza sensori e tecnologie, hanno regalato indimenticabili documenti e gossip in bianco e nero da ogni angolo del pianeta.