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 2009  marzo 30 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

E’ finita la convention-congresso- kermesse azzurra, quella assemblea costituente che ha sancito la nascita del Popolo delle Libertà, il partito della destra in cui si sono riuniti gli ex di Forza Italia, gli ex di Alleanza Nazionale e gli ex di un nugolo di microformazioni che si sono affrettate a mettersi al riparo. Ha chiuso i lavori, ieri, Berlusconi con un discorso di una settantina di minuti interrotto da una sessantina di applausi.

Che cosa ha detto?
Lascerò in fondo la cosa più importante, cioè la volontà di dare più poteri al capo del governo. Gli altri punti sono: i rapporti con l’opposizione; la crisi economica; il federalismo; la scuola; l’ambiente; il partito; le elezioni europee.

Non è un po’ troppa roba? Su Fini non ha detto niente?
Sui due passaggi delicati del discorso di Fini non ha pronunciato una sola parola. E cioè: testamento biologico e referendum. Fini aveva detto: Stato e Chiesa devono essere separati, non possiamo fare leggi ispirate a princìpi morali, perché questo introdurrebbe al cosiddetto stato etico, o teocrazia. La teocrazia, tanto per intenderci, è quella degli ayatollah iraniani, che governano in nome di Dio. Si ricorderà che è materia resa attuale dalla tragedia di Eluana Englaro: non abbiamo una legge che ci dica come comportarci in quelle circostanze, e la legge appena varata dal Senato ha suscitato critiche perché ammette implicitamente che la vita non ci appartiene e che quindi non sono decisive le istruzioni che lasciamo sulle terapie da somministrarci, o non sommini-strarci, nel caso dovessimo trovarci in stato vegetativo. Fini ha criticato il testo varato dal Senato, Schifani gli ha risposto che «laicità non significa omissione di responsabilità», Berlusconi ieri ha tirato via. Quanto al referendum elettorale, la Lega lo boicotta e vuole che si svolga in un giorno diverso dalle Europee, facendoci sopportare un costo che secondo i referendari è di 400 milioni di euro (tutto quello che risparmiamo con l’ora legale). Fini è un referendario della prima ora e ha detto – giustamente – che la consultazione di Segni e Guzzetta ci spingerebbe verso il bipartitismo tanto caro al premier. Ma Berlusconi – stretto pure qui tra vari fuochi – non ha risposto neanche a questo. Due silenzi molto significativi. Fini, peraltro, non s’è neanche fatto vedere in platea.

Veniamo agli altri discorsi.
Crisi economica: «Il nostro primo dovere è uscirne. Stimoleremo i giovani a creare imprese con i prestiti d’onore». Federalismo: «Non è un tributo a Bossi. Ci voleva e ci farà risparmiare. Quello che risparmieremo lo adopereremo per abbassare le tasse». Scuola: «Non sarà più un ammortizzatore sociale. Il titolo di studio non sarà più un pezzo di carta, ma garanzia di lavoro, e le famiglie meno fortunate dovranno poter scegliere tra istruzione statale e privata. Saranno premiate le università con gli standard migliori. La selezione del corpo docente non deve essere più una riserva privata per parenti e amici». L’ambiente: «Bisogna far rispettare il divieto di lordare le strade con mozziconi e cartacce, di imbrattare i muri. Dobbiamo riportare le nostre città al decoro ».

Su Franceschini?
Lo ha sfidato a candidarsi alle Europee, come farà lui. una risposta all’attacco del leader del Pd che aveva detto: cosa ti candidi a fare se la carica al Parlamento europeo non è compatibile con quella di premier? una truffa, ritirati! Berlusconi risponde: è una candidatura di bandiera, chiamo il mio popolo alla riscossa. Fallo anche tu, se hai coraggio. Poi, nel discorso del Cavaliere, l’opposizione è entrata nella faccenda delle riforme istituzionali. Presidenzialismo, eccetera.

In che modo?
Il premier dice: sarebbe bene fare le riforme in due. Ma come fidarsi della sinistra? Se si tirerà indietro, faremo da soli. E la riforma più importante è: che il presidente del Consiglio abbia potere, perché fino a oggi, con la Costituzione che c’è, non ne ha praticamente nessuno. Guardi che, su questo punto, Berlusconi non ha tutti i torti: i nostri costituenti, trovandosi a edificare il nuovo Stato dopo il trauma del fascismo, badarono a non dar troppa forza a nessuno, che nessuno potesse minimamente somigliare a un dittatore. Col passare dei decenni, e il moltiplicarsi dei cosiddetti inciuci, ci troviamo oggi nella situazione che, a tutti i livelli, nessuno ha veramente potere e nessuno dunque è responsabile di nulla. Tutto si fa al coperto e chi sbaglia non paga praticamente mai. chiaro che cominciando ad assegnare al primo ministro poteri e responsabilità ci si potrebbe avviare sulla strada di un vero cambiamento. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 30/3/2009]

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