Marcello Veneziani, Sud, Mondadori 2009, 30 marzo 2009
La "minenna", la ragazza pugliese, «andare dietro alla minenna non era una metafora, ma un’attività reale, un pedinamento quotidiano, insistente
La "minenna", la ragazza pugliese, «andare dietro alla minenna non era una metafora, ma un’attività reale, un pedinamento quotidiano, insistente. Interi pomeriggi e sere passati ad andar dietro alle femmine, emettendo fischi di richiamo. C’era chi si accontentava di questa attività senza arrivare a una conclusione, esaurendo l’orgasmo nell’inseguimento, scambiando l’andar dietro con il possedere. C’erano Casanova immaginari che vantavano decine di vittime mai sfiorate, solo inseguite. Le facevano perdere solo la verginità stradale. I più mondani si vantavano di pregresse intimità, dicendo: "Quella la tengo ballata"» (Marcello Veneziani)