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 2009  marzo 30 Lunedì calendario

IL FINANZIERE CHE PERSE 82 MILIARDI DI DOLLARI IN QUATTRO ANNI


George Richard «Rick» Wagoner, lo zar della General Motors, lascia la scena nel momento in cui la ex numero uno dell’auto mondiale ha bisogno di uno zar vero, che faccia il miracolo d’invertire il trend. Da quando, forte di 20 anni di carriera interna, ne è diventato Ceo fresco fresco del diploma in Business administration di Harvard, Wagoner ha totalizzato 82 miliardi di dollari di perdite negli ultimi 4 anni ed è arrivato sulla soglia del fallimento. La scalata interna a Gm è stata costante fino a quando la partita si è fatta dura nel mercato globale. Nato nel 1953 a Wilminton, nel Delaware, è cresciuto a Richmond, Virginia, dove si è diplomato al liceo John Randolph Tucker con la qualifica di "migliore di tutti". Con la laurea ottenuta alla Duke University nel 1975 è poi entrato alla Harvard Business School per fare il master che gli ha aperto le porte della GM. Atletico, con i suoi 1,93 centimetri di altezza si era conquistato il posto di titolare nel team di basket dell’Università. Entrato da analista nell’ufficio di tesoreria, è stato mandato nel 1981 in Brasile dove ha guidato le finanze della società locale controllata da Gm. E’ poi stato anche in Canada e in Svizzera, dal 1989 al 1991 a Zurigo come vicepresidente della finanza della Gm Europa. Il salto a capo delle finanze della compagnia lo compie nel 1992, prima di essere promosso vicepresidente esecutivo e poi presidente delle operazioni nord americane. Approdato a Detroit, Rick si è descritto come un outsider, e aveva ragione. Cresciuto nella finanza, aveva come il presagio di non riuscire a fare il salto all’industria. "Non smontavo motori a 16 anni, ma il mio istinto per il prodotto è abbastanza buono. Lavoro qui perché ho la stessa passione per il prodotto di qualsiasi Ceo", disse a Fortune per commentare la nomina a Ceo.
La sua marcia non s’arresta e nel 1998 fa il penultimo gradino a presidente e capo finanziario operativo, o Cfo, prima di concentrare sotto di sé le due cariche di presidente e di Ceo, chief executive officer, amministratore delegato. A 47 anni, è il più giovane Ceo di sempre della società.
Nel 2005, è Wagoner a chiudere l’operazione Fiat, accettando di pagare 2 miliardi alla azienda di Torino dopo una lunga disputa per non dover rilevare il controllo totale della divisione auto della società italiana, che allora versava in pessime acque.