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 2009  marzo 30 Lunedì calendario

«Nel 1693 nella Sicilia del malgoverno e delle prepotenze spagnole, un terremoto distrusse una cinquantina di comuni, tra cui Catania, Avola, Lentini, e colpì Noto

«Nel 1693 nella Sicilia del malgoverno e delle prepotenze spagnole, un terremoto distrusse una cinquantina di comuni, tra cui Catania, Avola, Lentini, e colpì Noto. Sul luogo del distastro fu inviato il duca di Camastra, vicario del viceré, con pieni poteri e con la benedizione della chiesa. Il signorotto, la chiesa, i fondi da gestire: ecco il triangolo del malaffare meridionale, diranno gli illuminati. Il duca passava a cavallo tra le macerie e segnava le strade e le piazze che dovevano sorgere. Lo faceva da dilettante, ma in pochi mesi quel brusco e altero signore ricostruì al meglio quei paesi. Il duca, ha scritto Sciascia, temperava il rigore cattolico con il culto della bellezza; non si dirà lo stesso dei democritsiani che gestirono i terremoti più recenti. Il potere democratico è riuscito a far rimpiangere la dominazione spagnola e la dittatura fascista. Eppure oggi ci sono più mezzi tecnologici, più risorse, e c’è il volontariato: ma il potere ha perso l’onore e ha guadagnato il malaffare» (Marcello Veneziani)