
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Grillo, mentre insultava il presidente del Consiglio («Per vent’anni ha fatto il nipote di suo zio», Letta gli ha risposto «è da 46 anni che faccio il nipote, Grillo la butta sull’insulto personale perché non ha molti argomenti, mentre il governo taglia lo stipendio ai ministri lui fatica a tagliare la diaria dei suoi»), Grillo — dicevo — mentre insultava il presidente del Consiglio ha pure ricominciato la solfa sullo ius soli che a suo parere si potrebbe introdurre solo dopo referendum, «una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici...».
• Che diavolo è lo ius soli?
Ius è una parola latina che significa diritto. Soli è il genitivo di un’altra parola latina (solum ) che significa «suolo». Genitivo, cioè è come ci fosse un «del» davanti. Vale a dire «diritto del suolo». Si riferisce alla cittadinanza e significa che, applicando il «diritto del suolo», tu devi avere automaticamente la cittadinanza del posto in cui sei nato. Noi abbiamo uno ius soli molto debole: devi essere nato in Italia da genitori stranieri ma in regola, senza mai esserti allontanato dal Paese e allora, al compimento dei 18 anni, hai un anno di tempo per chiedere la cittadinanza e ottenerla. È il caso Balotelli. Ma se nel corso dei 18 anni sei dovuto tornare in patria per un po’ o se ti dimentichi di chiedere la cittadinanza entro un anno dal momento in cui matura il diritto, sei quasi sicuramente fuori: non diventerai mai più italiano, anche se sai la lingua, hai studiato qui, lavori qui eccetera. Si contrappone allo ius soli lo ius sanguinis , cioè il «diritto del sangue»: se sei figlio o nipote o pronipote di italiani, anche se la lingua te la sei scordata, anche se non paghi le tasse qui, anche se vivi da sempre in Argentina o in Australia, hai comunque un diritto di cittadinanza talmente forte che puoi mandare dei rappresentanti in Parlamento.
• Qualcuno vuole cambiare il sistema?
Il ministro per l’integrazione Cécile Kyenge, che domenica scorsa è andata a dire in tv da Lucia Annunziata: «ho pronto un disegno di legge sullo ius soli . Ho anche pronto un altro disegno di legge che abolisce il reato di immigrazione clandestina». C’è stata una sollevazione del centro-destra e Letta è dovuto intervenire per calmare le acque, spiegando che questa faccenda non è compresa negli accordi di governo, eccetera. Ora Grillo è tornato all’attacco su posizioni simili a quelle di La Russa. Senonché stavolta i suoi non sono del tutto d’accordo. Per esempio Alessandro Di Battista si dice «favorevole allo ius soli » e comunque contesta il diritto di Grillo a decidere, dato che a decidere, come sempre in quel movimento, «saranno i cittadini».
• Cécile Kyenge è la ministra di colore, vero?
È italo-congolese. E non vuole che la si qualifichi come «di colore». «Io sono nera», ha detto. Ha sentito come parla bene italiano? Con un leggero accento francese. Di professione fa l’oculista a Modena. È in Italia dal 1983. Ha sposato un calabrese.
• A parte Grillo, perché il centro-destra è contrario?
Ieri La Russa ha detto che se passasse la legge sullo ius soli , le partorienti di tutto il Terzo Mondo correrebbero a fare il loro figlio qui (da clandestine). C’è anche la paura — infondata, a dire il vero — che gli immigrati nazionalizzati siano naturalmente elettori di sinistra. Grillo ha aggiunto un altro elemento critico: l’Italia appartiene all’Europa e varare una legge simile richiederebbe un accordo europeo.
• Come si comportano gli altri?
Se nasci in America sei automaticamente americano: ius soli applicato integralmente. Ma anche se nasci in un’altra parte del mondo da genitori americani sei americano: cioè loro applicano al cento per cento sia lo ius soli che lo ius sanguinis , cosa che permette al fisco Usa di sentirsi creditore di un sacco di gente. In Europa i più disponibili sono irlandesi e tedeschi. In Irlanda il bambino nato da uno straniero che risiede nel Paese già da tre anni è automaticamente irlandese. In Germania la regola è simile, ma gli anni devono essere otto. In parecchi Stati, a chi pretende di prendere la cittadinanza, fatte salve tutte le altre regole (anni di residenza - in genere cinque - buona condotta, conoscenza della lingua ecc.) si fa un esame. In Olanda, per scoraggiare i fondamentalisti, si distribuiscono libretti d’istruzione con immagini di donne nude o foto di matrimoni tra omosessuali. In ogni caso: se si introducesse la regola dello ius soli , le regolarizzazioni da noi riguarderebbero — ai numeri attuali — 80 mila bambini circa. Siamo un Paese di vecchi, dico la verità ho l’impressione che un po’ di giovani ci farebbero comodo.
(leggi)